Tra università e arte…
Da Piazza Ravegnana, imbocchiamo ora Via Zamboni, percorriamola per un tratto fino ad arrivare a Piazza Rossini dove troviamo sulla destra la CHIESA DI S. GIACOMO MAGGIORE (1267) di stile romanico e ricostruita in parte alla fine del ‘400.
L’interno, tipicamente rinascimentale, custodisce dei veri tesori: dipinti, affreschi, statue, crocifissi di artisti fra cui tra il XV e XVI secolo Ludovico Carracci, Jacopo della Quercia, Lorenzo Costa, Francesco Francia.
Volgiamo ora le spalle alla chiesa e notiamo il CONSERVATORIO MUSICALE G.B. MARTINI intitolato al padre francescano bolognese tra i massimi musicisti del XVIII secolo e maestro di Mozart adolescente durante il suo soggiorno a Bologna. Il conservatorio era un tempo convento degli Agostiniani e dal 1800 pregevolissima scuola musicale dalla quale sono passati molti dei bei nomi della musica, da Donizetti a Rossini, da Busoni a Martucci.
Di grande importanza è anche la biblioteca, una tra le più importanti d’Europa, per il rarissimo materiale musicale che raccoglie.
Proseguiamo ancora su Via Zamboni fino ad incontrare Piazza Verdi dove troviamo l’ingresso principale del TEATRO COMUNALE edificato sulle rovine di Palazzo Bentivoglio da Antonio Galli, detto Bibiena e inaugurato nel 1763
Lasciamo il Comunale e pochi metri dopo sulla destra, al civico 33 ecco Palazzo Poggi, da due secoli e mezzo sede centrale dell’Ateneo. Al piano nobile del palazzo c’è la sede del Museo di Palazzo Poggi, che è l’esatta ricomposizione dei laboratori dell’Istituto delle Scienze che li operò fino al 1799.
Qualche metro più avanti, Via Zamboni si incrocia con Via delle Belle Arti creando Piazza Puntoni: praticamente davanti alla piazza, al civico 56 di via Belle Arti c’è la PINACOTECA NAZIONALE. Nelle sue 30 sale espositive la galleria raccoglie una collezione di grandi opere in maggior parte salvate dalle requisizioni napoleoniche operate nelle chiese del bolognese e dell’Emilia in genere.
Si trovano dipinti molto rappresentativi dell’arte bolognese e in generale di maestri vissuti tra il XV e il XVII secolo, quali Guido Reni, Perugino, Raffaello; Ludovico, Agostino e Annibale Carracci, Tiziano, Guercino, Domenichino e tantissimi altri nomi dello stesso spessore artistico, inseriti in un percorso espositivo che va dal ‘200 al ‘700.