La sonda in onore di Cassini ha terminato la sua missione su Saturno il 15 settembre scorso
Molti di voi si saranno chiesti, ma chi è questo famoso “Cassini”?
Giovanni Domenico Cassini è una delle figure più rappresentative dell’astronomia del ‘600. L’opera più importante che lo ha reso celebre a Bologna è la realizzazione della più grande meridiana al mondo, situata nella basilica di San Petronio. Il foro gnomonico praticato sul tetto della chiesa proietta l’immagine rovesciata del sole sul pavimento. Non essendo quest’ultimo perpendicolare alla direzione del foro, l’immagine risulta ellittica.
Nel caso di San Petronio il foro fatto praticare da Cassini si trova ad una altezza dal suolo di 27,07 m per cui il percorso dell’immagine del sole sul pavimento, quando si passa tra le due altezze estreme, (ovvero quando il sole nel cielo in corrispondenza del solstizio d’estate e del solstizio d’inverno), risulta di 66,8 m e questo fa della meridiana di San Petronio la più lunga che mai sia stata realizzata.
La meridiana era, inoltre, un ottimo strumento per determinare con precisione gli intervalli di tempo legati al moto solare, come per esempio la data della festività di Pasqua, che il concilio di Nicea, nel 325 d.C., ha stabilito dovesse cadere nella prima domenica dopo il plenilunio di primavera, cioè quello successivo o coincidente con l’equinozio di primavera, utilizzando così due diversi calendari, quello solare e quello lunare, i cui cicli sono difficili da sincronizzare.
La grande fama raggiunta da Cassini con questo strumento “per misurare il Sole“, da lui stesso chiamato “eliometro“, e con altre importanti osservazioni astronomiche, fece sì che fosse chiamato a Parigi dal Re Sole, Luigi XIV, per contribuire alla realizzazione dell’Observatoire Royal. Cassini dotò l’osservatorio dei migliori cannocchiali dell’epoca.
Con questi strumenti, iniziò tutta una serie di osservazioni dei pianeti che lo portarono a determinare i periodi di rotazione di Marte e Giove e alla scoperta di quattro satelliti di Saturno: Giapeto, Rea, Teti e Dione.
Fu poi l’astronomo olandese Christian Huygens nel 1665 a scoprire che il pianeta Saturno era circondato da un vero e proprio anello.
Nel 1675, puntandoci un lungo cannocchiale con un obiettivo focale di 100 piedi (circa 30 metri), Cassini scoprì che l’anello è in realtà formato da due anelli, uno all’interno dell’altro, divisi da una sottile banda oscura, che verrà in seguito chiamata divisione di Cassini.
Nel 1997 fu organizzata in loro onore la missione spaziale NASA-ESA “Cassini-Huygens”. Dopo 7 anni di viaggio, Cassini-Huygens raggiunse Saturno. La sonda Huygens si staccò subito e andò a posarsi sul satellite Titano per studiarne la natura fisica. Invece la sonda Cassini rimase per 13 anni a carpire i segreti del secondo pianeta più grande nel sistema solare, e li inviò sulla Terra. Gli anelli di Saturno e le sue lune non erano mai stati visti e studiati così da vicino, anzi dall’interno. Arrivarono, inoltre, spettacolari immagini dei monti e dei fiumi di idrocarburi di Titano, la più grande luna di Saturno.
Finalmente dopo 20 anni, la sonda Cassini, il 15 settembre scorso, ha terminato il suo lavoro nello spazio, mandando l’ultimo segnale alle antenne australiane della Nasa e disintegrandosi con un tuffo nell’atmosfera di Saturno come un’affascinante meteora. Il suo “addio” è avvenuto alla velocità di circa 113.000 chilometri orari e a circa 10 gradi a Nord dell’equatore di Saturno. Barbara Negri, responsabile Osservazione della Terra e Esplorazione Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana, appare profondamente affascinata e riconoscente a tale spedizione, affermando: “Ci ha fatto conoscere il pianeta per poter comprendere l’evoluzione del nostro sistema solare”, (dato che ha percorso 294 orbite in 13 anni). Una presunta scoperta di Cassini ci lascia misteriosi: la sonda inviò sulla Terra anche i dati che potrebbero far scoprire un oceano dietro i ghiacci di una luna di Saturno, Encelado, probabilmente in grado di ospitare la vita. Forse dovremmo attendere ulteriori 20 anni per saperne di più.