Bologna celebra i luoghi sacri…
Ridiscendendo lungo via Garibaldi, torneremo in Piazza Cavour e deviando a destra eccoci in via Farini; percorriamola, fino a raggiungere PIAZZA MINGHETTI, dove sorge la statua del famoso statista bolognese (1818-1886); proseguiamo fino a quando sulla destra troviamo una piccola salita che ci conduce alla CHIESA DI SAN GIOVANNI IN MONTE, un’antica costruzione con origini nel V secolo e sviluppata poi fino al XIII secolo e ampliata poi nel ‘400.
La facciata fu progettata nel 1474 ma il pronao che custodisce la simbolica aquila giannea è del ‘500 ad opera di Nicolò dell’Arca. La chiesa è ricca di opere d’arte del Guercino, di Costa, di Giovanni da Modena e di grande valore artistico è pure la raccolta di lapidi commemorative di nobili e politici distribuite nelle cappelle e nel loggiato.
Tornando indietro lungo la discesa verso via Farini, attraversando la strada troviamo Piazza Santo Stefano, con la Basilica di Santo Stefano, che insieme a San Giovanni in Monte fa parte della dedica ai luoghi santi del pellegrinaggio che il vescovo Petronio (V secolo) volle celebrare a Bologna. La Basilica infatti sorge allo sbocco di Vicolo Gerusalemme e anticamente si chiamava lei stessa Sancta Jerusalem, mentre San Giovanni in Monte celebrava il tempio dell’astensione di Gesù al Monte degli Ulivi.
Ora invece la basilica è conosciuta come CHIESA DELLE SETTE CHIESE perché dal nucleo originario nei secoli sono state aggiunte altre costruzioni, sette appunto, di cui oggi però ne restano solo quattro, ampiamente restaurate. Vi accediamo attraverso quella principale, detta del Crocifisso che dell’epoca romanica conserva oltre a parti della facciata, i lati della navata e la cripta; di qui passiamo alla seconda, detta del Calvario, nel cui tempietto centrale è tumulato il corpo di S. Petronio ed entriamo nella terza, la Chiesa dei SS. Vitale e Agricola, primi martiri cristiani bolognesi; la ricostruzione che ci resta è dell’XI secolo: ritorniamo al Calvario e usciamo dal Cortile di Pilato dove sotto il portico a destra si apre la Cappella Vezza, mentre dal portico opposto si entra nella Cappella di S. Giustina. Sul fondo del cortile vi è la Chiesa della Trinità, restaurata agli inizi del secolo; annesso alla Basilica troviamo anche un chiostro tra i più notevoli del romanico emiliano, dove ha sede anche il piccolo Museo con alcuni pezzi pregevoli.