Viene definita come una città a misura d’uomo, data la sua dimensione, ma potremmo definirla infinita per i luoghi da visitare, soprattutto quelli da scoprire, con i quali Bologna riesce sempre a sorprendere ogni visitatore.
E’ ben noto, visto il suo fascino, come questa città sia piena di storia artistica, non solo per i numerosi musei che contengono a loro interno opere di rara bellezza, ma anche per gli edifici, le chiese, i portici ed il famoso santuario di San Luca.
Però Bologna non è solo quello che vediamo in superfice, perché nasconde sotto di noi opere che raccontano la nostra storia e quella della città.
Ebbene sì, quando pensi di sapere tutto e di averla visitata tutta, ecco che Bologna ti sorprende con nuove scoperte che riportano alla luce opere di grandiosa bellezza.
Stiamo parlando, in questo caso, di quello che si cela sotto la Sala Borsa; questa è una biblioteca multimediale di informazione generale che intende documentare la cultura contemporanea attraverso tutto ciò che è a sua disposizione come libri, giornali, riviste, mappe, video, cd audio e dvd.
Al suo interno, oltre a custodire il sapere e la conoscenza, si trovano, sotto il cristallo della Piazza Coperta, le testimonianze delle varie civiltà che si sono insediate nel corso del tempo, dalle capanne della civiltà villanoviana del VII secolo a.C., alla Felsina etrusca, alla Bononia romana fondata nel 189 a.C.; ed il ruolo che questo posto ha ricoperto.
Si può ammirare, da quello che è riemerso dagli scavi, un edificio monumentale, con ogni probabilità la basilica civile della città romana; inoltre, sono stati individuati altri strati risalenti al III e agli inizi del II sec. a. C., che rivelano la presenza di edifici di modesta fattura; più consistenti sono i resti del II sec. a. C., con tracce evidenti di un edificio suddiviso in più ambienti, con fondazioni in ciottoli di fiume, oltre a tre pozzi per il prelievo dell’acqua di falda, una struttura fognaria e i resti più superficiali di una strada.
Nell’area dello scavo sono ora visibili anche tracce di fondazioni del XIII secolo e strutture residue dell’Orto botanico di Ulisse Aldrovandi, risalenti al XVI sec.
Di certo è tra i luoghi da non perdere, ricco, non solo di conoscenza, ma anche di fascino.