Le fotografie di Vivian Maier a Bologna. Ad ospitare la mostra a cura di Anne Morin di DiChroma Photography, sarà Palazzo Pallavicini, con ben 120 fotografie esposte.
Dal 3 Marzo al 27 maggio 2018 l’incantevole Palazzo Pallavicini, dopo la mostra dedicata a Milo Manara, propone al pubblico un’esposizione dal linguaggio totalmente diverso: le sale rinascimentali del Palazzo presenteranno “Vivian Maier – La fotografa ritrovata”, una straordinaria mostra con le magnifiche fotografie di una delle fotografe più apprezzate di questo secolo.
La mostra è realizzata da Palazzo Pallavicini con la curatela di Anne Morin di DiChroma Photography sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York.
La mostra offre ai visitatori un eccezionale percorso espositivo diviso in differenti sezioni tematiche, affrontando tutti gli argomenti che la Maier sentiva più cari e vicini: infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, forme e colore.
La curatrice, in occasione dell’esposizione, ha eseguito una selezione molto accurata delle migliaia di fotografie a disposizione; sono, infatti, presentate ben 120 fotografie in bianco e nero, di cui 10 in grande formato, 90 di formato medio più una meravigliosa sezione di 20 foto a colori relativa alla produzione degli anni Settanta dell’artista.
Il lavoro di Vivian Maier (1926-2009) è rimasto nell’ombra fino al 2007, quando John Maloof, figlio di un rigattiere, acquista un box a un’asta. Dalla scatola emergono effetti personali femminili di ogni genere appartenenti a una donna, Vivian Maier, il contenuto del cui magazzino è stato messo all’asta a causa di ritardi nel pagamento dell’affitto. Tra questi oggetti emerge anche una cassa contenente centinaia di negativi e rullini, tutti ancora da sviluppare. Dopo averne stampati alcuni ed averli mostrati in giro, Maloof si rende conto dell’immenso tesoro che ha tra le mani e, grazie alla sua intuizione ed accurata divulgazione, porta in breve tempo questa fotografa sconosciuta a essere apprezzata e affermata a livello mondiale.
Dopo la morte della Maier, le sue fotografie vengono esposte in tutto il mondo: nella sua patria, gli USA, ma anche in Europa tra Danimarca, Inghilterra, e Francia, fino ad arrivare negli ultimi anni in Italia ed ora a Bologna.
L’originalità di Vivian Maier si esprime nel grande talento nello scattare fotografie che catturano particolari e dettagli evocativi della quotidianità piuttosto che la visione d’insieme, raccontando così la strada, le persone, gli oggetti e i paesaggi. L’obbiettivo della sua macchina fotografica intercetta con attenzione soggetti poco considerati all’epoca, rendendoli invece protagonisti del suo lavoro: la strada è il suo palcoscenico.
Nello studio dei suoi lavori si riscontra un altro filone: la Maier sviluppa infatti una vera ossessione per il gesto del fotografare, per lo scatto vero e proprio e non per il risultato finale della fotografia. Il modus operandi dell’artista è di scattare tante più immagini possibili conservandole senza mostrarle a nessuno. Mentre nella società contemporanea l’apparire è una priorità, la Maier risulta essere sicuramente all’avanguardia nonostante i suoi tempi.
Vivian Maier spesso diviene il soggetto delle sue fotografie con lo scopo, quasi ossessivo, di ricercare se stessa, imprimendo la sua ombra, il suo riflesso, la sua silhouette nello scatto. Il gran numero di autoritratti presenti nella sua produzione fotografica sembra esprimere una sorta di eredità nei confronti di un pubblico che non voleva, o forse non poteva, rappresentare.
Significativa evoluzione nel lavoro di Vivian Maier è il passaggio da fotografie in bianco e nero a immagini a colori; il cambiamento non riguarda solo lo stile, ma anche la tecnica: dalla Rolleiflex passa alla Leica, fotocamera leggera, comoda da trasportare che dava la possibilità di scattare le foto direttamente all’altezza degli occhi. Il suo lavoro a colori è singolare, espressivo, libero, a volte anche giocoso, ma sempre con quella specifica caratteristica della casualità.
Orari di apertura
Aperto da giovedì a domenica dalle ore 11:00 alle ore 20:00
Aperture festività: 1 e 2 aprile, 25 aprile, 1 maggio 2018
Chiuso il lunedì, martedì e mercoledì.
La biglietteria chiude 1h prima (ore 19 ultimo ingresso)
Occasioni speciali
Brindisi a Palazzo con visita alla mostra e a tutto il Palazzo: venerdì 16 marzo dalle ore 20:30 – giovedì 29 marzo dalle ore 20:30 – venerdì 13 aprile dalle ore 20:30 – venerdì 27 aprile dalle ore 20:30 – venerdì 11 maggio dalle ore 20:30 – venerdì 25 maggio dalle ore 20:30. A cura dell’associazione Didasco, di Michela Cavina e Ilaria Francia.
Visite guidate alla mostra
Sabato 24 marzo ore 11:00
Sabato 21 aprile ore 11:00
Sabato 5 maggio ore 15:30
Info, costi e prenotazioni cell. 3481431230 (pomeriggio).