Il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna è lieto di ospitare l’installazione NO CRASH museum, un nuovo format ideato per portare nei musei i temi del mondo del lavoro attraverso l’arte, la performance e i nuovi media e coinvolgere i visitatori nel dibattito intorno alla prevenzione degli infortuni e delle malattie nei luoghi di lavoro, la cui importanza è riconosciuta dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
L’installazione, prodotta dall’impresa creativa Imagem srl, è frutto di un progetto internazionale di video–danza nato nel 2020 e sviluppatosi con tre cortometraggi realizzati nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Arte e/è Lavoro, una questione di accenti sui valori irrinunciabili di dignità e sicurezza, sulle morti bianche e sulla mancanza di diritti e di civiltà che queste vittime ci ricordano ogni giorno. Già presentati singolarmente, in occasione di eventi nazionali ed internazionali, i tre cortometraggi sono ora raccolti per la prima volta in un suggestivo ambiente immersivo all’interno del museo che resterà allestito dal 28 aprile al 30 giugno 2023.
I tre cortometraggi:
NO CRASH, spaziorisonante (02:07 – prod. 2020)
Uno spazio che potrebbe rappresentare una qualsiasi periferia del mondo, degradato e pericolante, diventa scenario per urlare al mondo il desiderio di liberarsi dalle schiavitù di un lavoro senza diritti.
Musica e direzione artistica: Paola Samoggia
Regia, fotografia, montaggio video: Carlo Magrì
Sceneggiatura: Rita Forlani
Coreografia e danza: Giuseppe Devito Spinelli
Riprese video e droni: Master & Co. Stefano Gilioli – Maurizio Lelli
Segreteria di produzione: Isabella Amidei
Relazioni internazionali: Alessandra Bonzi
Speciale ringraziamento: Matteo Masetti e Alessandro Solmi
HOPE, apertamente (02:17 – prod. 2021)
Quando la mente è oppressa da un lavoro non sicuro e non dignitoso, si aggrappa alla speranza. Un racconto verso la libertà dagli ingranaggi che costringono il corpo e uccidono la mente.
Musica e direzione artistica: Paola Samoggia
Regia, fotografia e montaggio video: Carlo Magrì
Sceneggiatura e testi: Rita Forlani
Coreografia e danza: Lucia Vergnano
Riprese video e droni: Master & Co.
Segreteria di produzione: Isabella Amidei e Paola Fabbri
Relazioni internazionali: Alessandra Bonzi
Realizzazione scenografia: Falegnameria Rossetti
Realizzazione graffiti: Dima Montanari
27 dollari, daydream (11:09 – prod. 2022)
Una onirica “visione ad occhi aperti”, tra canto lirico e danza contemporanea, liberamente ispirata a “Il banchiere dei poveri”, primo libro del Premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, nel quale l’autore sogna di “segregare la povertà nei musei” attraverso un modello economico basato sul lavoro. Nelle arie cantate si narrano gli esori del microcredito e della possibilità data ad un gruppo di giovani donne di trovare un lavoro dignitoso come riscatto dal baratro della povertà.
Musica originale: Paola Samoggia
Libretto: Rita Forlani
Regia fotografia montaggio e post-produzione: Carlo Magrì
Orchestra:Teatro Comunale di Bologna (direttrice M.a Azzurra Steri)
Voci: Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna
Solisti: Haruo Kawakami (tenore) e Claudia Ceraulo (soprano)
Attore: Matteo Belli
Coreografia: Hektor Budlla (Nuovo Balletto Classico)
Danzatori solisti: Martina Dall’Asta e Leonard Cela.
Riprese video: Master & Co.
Museo del Patrimonio Industriale – Via della Beverara, 123 – Bologna