In via Saliceto 3, proprio di fianco alla sede del Quartiere Navile, poco lontano dalla Stazione Centrale c’è un museo che merita una visita molto attenta, perché è anche un vero e proprio allestimento artistico sul tema delle sensazioni intime del distacco, della casualità e della perdita.
È il Museo per la Memoria di Ustica, dedicato alle 81 vittime che la sera del 27 giugno 1980 morirono a bordo del DC9 della compagnia Itavia che, partito dall’aeroporto di Bologna, sarebbe dovuto atterrare a Palermo proprio pochi minuti prima di fare perdere le proprie tracce sui radar, intorno alle 21, per poi lasciare solo rottami e corpi galleggianti sulla superficie del mare a nord dell’isola di Ustica, e che furono avvistati dalle unità di ricerca alle prime luci dell’alba.
L’allestimento del museo è stato affidato all’artista francese Christian Boltanski (nato a Parigi nel 1944) e questa scelta rimarca il desiderio di celebrare una memoria della tragedia di Ustica che mettesse infine le persone scomparse al centro del ricordo.
Dopo i primi sperimentalismi giovanili Boltanski ha iniziato un percorso di ricerca che ha come motivo centrale appunto la memoria: personale e collettiva. Combinando frammenti di realtà e immaginazione, attraverso l’uso e l’accumulo di materiali e oggetti diversi e, soprattutto, di fotografie, Boltanski ha elaborato negli anni assemblages e installazioni che si propongono con sempre maggiore intensità come mute testimonianze di esistenze passate, presenze-assenze, tracce (reali o rielaborate) di una memoria che l’osservatore ripercorre e interpreta.
L’artista francese espone il relitto dell’aereo passeggeri come un punto di partenza nel tragitto di suggestioni che ricordano le 81 vittime della strage, attraverso altrettante luci che dal soffitto del Museo si accendono e si spengono al ritmo di un respiro. Intorno al velivolo ricomposto, 81 specchi neri riflettono l’immagine di chi percorre il ballatoio, mentre dietro ad ognuno di essi 81 altoparlanti emettono frasi sussurrate, pensieri comuni minimi e universali che ognuno dei passeggeri avrebbe potuto esprimere e magari stava esprimendo, a sottolineare la casualità e l’ineluttabilità di una morte improvvisa.
Anche la Lista degli oggetti personali appartenuti ai passeggeri del volo IH870 impaginata da Christian Boltanski contribuisce a sottolineare il sentimento di intimità e di individualità che questo museo vuole celebrare in memoria delle vittime: lasciando nel visitatore il segno di 81 tragedie singole nel disegno complesso di una sola grande tragedia nazionale.
Orari
Giovedì e venerdì h 9.00 – 13.00
Sabato e domenica h 10.00 – 18.30
Chiuso lunedì, martedì e mercoledì
INGRESSO GRATUITO
Museo per la Memoria di Ustica
www.museomemoriaustica.it
Via di Saliceto, 3
Tel.051 377680