Conosciute nel mondo, le Due Torri sono l’altro simbolo di Bologna insieme al Nettuno, e certamente erano anche il riferimento visivo che svettava davanti agli occhi dei viaggiatori in arrivo. Esistono da quasi novecento anni: costruite già in pietra agli inizi del XII secolo all’ingresso in città dalla via Emilia e dalla via Ravegnana, che collegava direttamente con Ravenna.
La torre degli Asinelli deve il nome alla famiglia che la fece costruire. Alta ben 97,2 metri aveva ben poche rivali in misura all’epoca. La sua attuale pendenza origina uno strapiombo di 2,23 metri e la cima è raggiungibile tramite una scalinata di 498 gradini: la fatica della salita viene però ricompensata da una vista e un paesaggio che colpirono anche Goethe, che scrisse le sue impressioni nel celebre Viaggio in Italia negli appunti dedicati al suo soggiorno a Bologna.
Anche la torre Garisenda prende il nome dalla famiglia nobiliare che la fece erigere. Già poco dopo la sua costruzione l’inclinazione era talmente forte che si ritiene fu interrotta l’edificazione e addirittura, nel XIV secolo, furono demoliti circa 12 metri portando l’altezza agli attuali 48 metri circa. Dante Alighieri la vide quando ancora era integra e non abbassata e la paragonò al gigante Anteo chinato a sovrastare lui e Virgilio nel XXXI canto dell’Inferno.
Lo strapiombo dell’inclinazione è di ben 3,4 metri circa rispetto alla base: questo la rende la torre più pendente esistente in Italia, e l’aumento delle torsioni della base verso il lato sud, registrate nell’ottobre 2023, hanno portato alla chiusura del traffico nella zona intorno alle torri e una serie di interventi di stabilizzazione che, a partire da fine 2023, si porteranno nel tempo fino alla totale sicurezza della torre.
A causa di questa chiusura dei lavori sono sospese a tempo indeterminato anche le visite alla Torre degli Asinelli e la salita per la visuale panoramica.