Pontecchio – Sasso marconi – Panico – Marzabotto – Vergato
Questo itinerario interesserà i paesi disseminati lungo la Valle del Reno. Usciamo da Porta S. Isaia e imbocchiamo la Porrettana fino PONTECCHIO.
Facciamo una sosta a Villa Grifone al cui interno troviamo il Museo Marconiano e il Mausoleo dove il celebre scienziato riposa.
Sempre a Pontecchio troviamo una fra le più belle ville del bolognese, il quattrocentesco Palazzo dei Rossi, restaurato agli inizi del ‘900 da Rubbiani.
Proseguiamo di qualche chilometro e situato in una bellissima posizione collinare troviamo SASSO MARCONI, meta preferita delle villeggiature estive della nobiltà bolognese testimoniate dalle numerose ville secentesche e settecentesche. Villa Achillini, detta “le torrette”, Villa Albani, Villa Bevilacqua a Moglio, Palazzo Sanuti detto “la fontana”, del ‘400, Villa Ghisleri di Colle Ameno. Una visita merita anche il neoclassico Santuario della Madonna del Sasso.
Il paese ha preso il nome di Sasso Marconi nel 1938 in omaggio al grande scienziato Guglielmo Marconi, padre delle moderne telecomunicazioni, in virtù del primo esperimento che qui fece, ai piedi della collina di Villa Grifone.
Continuando sulla statale con una deviazione giungiamo a PANICO, antica roccaforte della contea di Panico, di cui rimane la pieve romanica di S. Lorenzo e una bellissima basilica. Ritorniamo sulla statale e fermiamoci a MARZABOTTO; a sud del paese ci sono i resti di una città etrusca databile verso la fine del VI secolo a.C. I reperti sono conservati nel Museo Archeologico P. Aria ed è possibile visitare gli scavi, anche quelli più recenti. Marzabotto è inoltre tristemente nota per la strage di ben 1830 persone operata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale; merita una visita il Sacrario dei Caduti.
Avviciniamoci ora all’ultima tappa del nostro itinerario, VERGATO; passato il ponte di Riola, a nove chilometri dal paese, colpisce certamente l’occhio la curiosa costruzione in stile medievale e arabo-moresca della Rocchetta Mattei. Nata intorno alla metà dell’800 ad opera di uno strano personaggio, Cesare Mattei appunto, fatto conte dal governo pontificio, sembra, in cambio di alcune terre. Fra le tante attività svolte da questo bizzarro personaggio (era medico-praticone, creatore di strani unguenti e magici ricettari) ci fu anche quella di architetto e ingegnere di questa inconsueta costruzione. All’interno, molte le sale da visitare: la sala inglese, la stanza bianca e la stanza turca, un’altra stanza ancora dedicata a Pio IX, il sarcofago dove il conte riposa, nonchè un cortile che ricorda l’Alhambra di Granada.
L’edificio è stato oggi risistemato ed adibito ad albergo ristorante.