“Il centro felsineo risultava superato ed ostile nei confronti della tempistica necessaria a Lineapelle”: questa la spiegazione della più importante fiera mondiale del settore per spiegare la decisione di tornare a Milano, li dove la era nata.
“L’evento nacque a Milano nel 1981 – si legge nella newslwetter di Lineapelle – si spostò a Bologna 5 anni dopo, dove è rimasta fino ad oggi. In questo lungo periodo il mercato è cambiato profondamente, è nato il successo del luxury, è stato costruito il quartiere fieristico a Rho-Pero, la città lombarda è divenuta capitale del lusso, la moda ha imposto l’anticipazione dei calendari”. Da qui la decisione di tonare a Milano, dove il 10-12 settembre prossimo Lineapelle presenterà il campionario autunno/inverno della prossima stagione.
La fiera occuperà i padiglioni 9-11-13-15-22-23 con la tradizionale suddivisione merceologica.
A Milando ci resterà per tre anni e le edizioni primavera/estate saranno collocate a cavallo di febbraio-marzo.
Con Lineapelle, si identifica un ramo economico che, tra domanda e offerta, equivale a 115 miliardi di dollari e un milione di lavoratori. La fiera, con oltre 1.100 espositori, di cui 1/3 stranieri, attira 18.000 buyer da 110 Paesi: griffe, multinazionali e produttori di calzature, confezionisti dell’abbigliamento in pelle, stilisti, design e arredamento e ricercatori per interni auto. L’insieme delle imprese, rappresentate dagli espositori italiani di Lineapelle, vale 8 miliardi di fatturato in euro, di cui 5,7 provenienti dall’export, e 40 mila occupati.