Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 6 a giovedì 12 maggio.
IN EVIDENZA:
sabato 7 maggio
ore 9.30-12.15: Piazza Maggiore / Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Arte e storia fra i portici e la Certosa”
Un viaggio “a cielo aperto” nell’arte bolognese attraverso i secoli a bordo dell’Open Bus: si parte dalla storica casa-museo di Giosue Carducci, sede del Museo civico del Risorgimento, passando per i secolari portici, candidati a diventare patrimonio dell’Unesco, terminando nella suggestiva cornice presso il Cimitero Monumentale della Certosa; il tutto accompagnati dalle guide turistiche di G.A.I.A., per coinvolgere e condurre alla visita di capolavori unici e personaggi immortali.
Programma:
ore 9.30: partenza da Piazza Maggiore con l’Open Bus
ore 9.35: passaggio da Piazza Carducci
ore 12.15: termine in Piazza Carducci. Chi vuole visitare Casa Carducci e/o il Museo civico del Risorgimento (aperti dalle 9 alle 13), può farlo prima o dopo il tour con l’Open Bus.
“Arte e storia fra i portici e la Certosa” è un’iniziativa del Museo civico del Risorgimento, City Red Bus e G.A.I.A. per la promozione dell’arte e della storia dell’Ottocento bolognese.
Costo del tour: € 25,00 che comprende l’ingresso a Casa Carducci e al Museo civico del Risorgimento, il tour con l’Open Bus e la visita guidata alla Certosa.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
PER I BAMBINI:
sabato 7 maggio
ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica I” (secondo incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 24 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 19 a 24 mesi.
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole. Con Chiara Bartolotta, Luca Bernard, Linda Tesauro.
Un cerchio di mamme e papà all’interno del quale tanti piccoli esploratori ai primi passi e provetti gattonatori si muoveranno e vocalizzeranno con la conduzione esperta di educatori e musicisti.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 4,00 a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica
domenica 8 maggio
ore 13-17: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Con l’arte…si mangia!”
In occasione del brunch all’aperto organizzato da Bar Bistrot Ex Forno, il Dipartimento educativo MAMbo propone attività per bambini e famiglie.
I partecipanti potranno realizzare originali tovagliette da colazione, per apparecchiare la tavola a regola d’arte. Nel pomeriggio il Parco del Cavaticcio sarà un vero e proprio atelier a cielo aperto: cavalletti, pennelli e colori per vivere l’esperienza della pittura “en plein air”.
Per bambini da 5 a 11 anni.
Si annulla in caso di maltempo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Caccia grossa! Sulle tracce degli animali dell’antico Egitto”
Visita animata per bambini da 6 a 7 anni, a cura degli archeologi di Aster.
Prenotazione obbligatoria allo 051 0301043 dal lunedì precedente l’evento.
Ingresso: € 6,00 + € 1,00 di prevendita. Un accompagnatore per ogni bambino riceverà un biglietto gratuito del Museo Civico Archeologico
Info: www.museibologna.it/archeologico
GLI ALTRI APPUNTAMENTI:
venerdì 6 maggio
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Epilogo/Prologo. #ceramiche italiane e giapponesi”
Inaugurazione della mostra di Collettivo C13, Venezia e Gorogama, Osaka, organizzata dall’Associazione Culturale Pangea in collaborazione con il Museo della Musica e con l’Associazione culturale Nipponica.
Con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
Gli artisti:
CollettivoC13: Stefano Giglio – Elena Lombardi – Matteo Bagolin
Gorogama: Rie Miyatake- Hiroko Hatabu – Kazue Yamamoto – Saori Yabe – Ayaka Miyoshi – Hiroko Nakano Satoko Mori – Sanae Nakata – Hitomi Iwasaki – Yoshiko Oshima – Yasuko Ayabe – Yoko Tamada – Takako Ishitani – Yuria Nishi – Haruna Shinya – Mikako Date – Masako Hara – Hidemi Terada – Kaori Sato – Hiromi Yanamoto – Yukio Yoshida – Motoharu Sunaga – Masatoshi Takamori – Tadashi Ueno – Hitoshi Shintaku Mutsuhiro Date – Masanori Otsuka – Masakatsu Ikeshita.
La mostra prosegue fino a domenica 8 maggio 2016.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.museibologna.it/musica
ore 17.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta”
Visita guidata al palazzo, recentemente restaurato, e al ciclo di dipinti del salone, a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 19: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Egitto. Splendore Millenario. Capolavori da Leiden a Bologna”
Visita guidata alla mostra, a cura degli archeologi di Aster.
Prenotazione obbligatoria allo 051 0301043 (dal lunedì al venerdì, ore 10-17).
Ingresso: biglietto mostra + diritti di prenotazione, prevendita e microfonaggio (€ 2,50)
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 19: Museo Medievale – via Manzoni 4
“Il Giardino Rabescato”
Visite guidate alla collezione di arte islamica del museo, con Paolo Cova e Ilaria Negretti, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l..
La collezione è suddivisa tra il pianterreno (sala 3) e il primo piano (sala 20): in quest’ultima sala, collocato sopra ad un pregiato leggio del Settecento, si potrà ammirare e sfogliare il grande volume, creato appositamente da Fabrizio Passarella, dal titolo “Il Giardino Rabescato”.
Il volume, stampato da Grafiche dell’Artiere, è corredato da 49 immagini originali, che vedono protagonista il cuore, come sede dell’incontro mistico fra anima e intelletto, sono basate sull’iconografia arabo-persiana da un lato, e su riferimenti al collage costruttivista e surrealista dall’altro, e proseguono la ricerca iniziata da decenni dall’artista di integrazione fra mondo orientale e occidentale, fra futuro e passato. Le liriche rimandano allo stile e ai soggetti della poesia mistica e cortese del mondo islamico, così come la conosciamo dalle traduzioni.
L’opera potrà essere liberamente sfogliata dai visitatori e rimarrà esposta fino a quando la consultazione la renderà inservibile.
L’installazione prevede anche un video in cui le illustrazioni sono rese dinamiche attraverso animazioni, e accompagnate da una colonna sonora originale.
Successivamente, nel suggestivo cortile del museo ci sarà un momento che vedrà come protagonisti la lettura di poesie e la musica.
Dopo una breve introduzione da parte degli autori, con un particolare riferimento alle simbologie mistiche e iconografiche, si passerà alla lettura di poesie di Jalāl ad-Dīn Rūmī, il grande poeta e mistico (fondatore fra l’altro dell’ordine dei dervisci rotanti), nato nell’odierno Afghanistan, ma vissuto a Konya, Turchia nel 1200, e del suo mentore Shams-e-Tabrizi, di Umar Khayyām e Abū Nuwās e soprattutto Hakīm Sanāʾi, dal cui “Diwan” (raccolta) è tratto il titolo (“Al Hadiqa”: Il giardino cintato).
Le letture sono a cura di Donatella Vanghi (Associazione Legg’io), Gassid Mohammed (arabo), Pantea Heidarzadeh (farsi).
Le letture si alterneranno al concerto di musica mediorientale del gruppo Hudud, che usa strumenti classici come l’Oud (liuto arabo).
In contemporanea, Marg8 & Retrophuture proporranno un video show live, in cui verranno proiettati il video dell’installazione e un affascinante collage di immagini e decorazioni arabe montato in maniera pop e ritmica.
Al termine del concerto il Naama Café – Bologna di Tamer Azam offrirà tè alla menta e rinfreschi arabi, per chi si vuole intrattenere nel bellissimo spazio aperto del museo è prevista una colonna sonora di musica Arab-fusion, sempre accompagnata da videoshow.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/arteantica
sabato 7 maggio
ore 12: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Museo Chiama Artista. Yuri Ancarani. Bora”
“Bora” è il risultato della lunga elaborazione di un lavoro nato nel 2011 come progetto in divenire e riproposto in diverse occasioni in forma di interazione tra video e interventi musicali dal vivo affidati a diversi musicisti. Conclusa questa modalità di presentazione, durata quattro anni, l’opera assume ora la forma definitiva di una videoscultura, con l’abbandono della proiezione in grande scala e la sua trasposizione sullo schermo da 13” di un apparecchio Brionvega modificato, che riporta lo spettatore a un contatto più intimo e soggettivo con l’elemento principale del video, il suono del vento al quale l’opera è intitolata.
L’opera è visibile fino al 5 giugno 2016.
Ingresso: biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto)
Info: www.mambo-bologna.org
ore 18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna Nell’anno di… i musicisti raccontano i musicisti
“Don Quixote ovvero l’ingegnosa erranza nella musica del Siglo de Oro”
Spettacolo musicale itinerante nelle sale del museo.
Con Ensemble Sensus: Marianne Gubri (arpa), Pedro Alcàcer (vihuela, chitarra barocca), Rosita Ippolito (viola da gamba), Marco Muzzati (percussioni e voce recitante).
L’idea di questo spettacolo di musica e parole è di “restaurare”, con l’aiuto delle suggestioni della musica degli autori spagnoli tra il Cinque e Seicento, i personaggi e le situazioni del “Don Quixote” che, a 400 anni dalla morte di Cervantes, rischiano di sbiadirsi nello stereotipo della memoria collettiva.
Un racconto trasversale, che non segue, se non in minima parte, i reali accadimenti o le vicende del romanzo, ma che vuole estrapolarne le situazioni, le figure e persino i pensieri stessi dei personaggi.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto
Info: www.museibologna.it/musica
ore 18.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Cantare l’Egitto”
Concerto del Coro Athena.
Il Coro Athena propone un’appuntamento musicale dedicato alla mostra “Egitto. Splendore Millenario” in corso al Museo Civico Archeologico.
Saranno eseguiti brani di Handel, Mendelssohn, Mozart e Bruch.
Con Valentina Bazzocchi, pianoforte; Luca Bauce, Bassus. Direttore Marco Fanti.
Con la partecipazione del Piccolo Coro Athena.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/archeologico
domenica 8 maggio
ore 10-18: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
“Raccontare Ustica”
L’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica celebra il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, che si terrà che si terrà il 9 maggio, con “Raccontare Ustica”, una mostra che vuole illustrare i diversi modi nei quali la vicenda è stata raccontata durante gli anni.
Il percorso espositivo si apre con l’indimenticabile esperienza del settimanale “Cuore” e con la selezione di alcune vignette satiriche scelte dalla ricca produzione apparsa su quotidiani e periodici a partire dal tragico giugno del 1980. Si tratta di materiale presente nell’archivio dell’Associazione, conservato presso l’Istituto Parri, e reso fruibile grazie al lavoro compiuto dal portale www.cittadegliarchivi.it.
Si passa poi ai quaderni di poesia pubblicati da Corraini Edizioni e nati per documentare l’esperienza estiva del Giardino della Memoria e le serate di poesia del 10 agosto. I testi di giovani esordienti sono illustrati da importanti artisti: Flavio Favelli, Germano Sartelli, Piero Manai, Concetto Pozzati. Di Favelli e Sartelli sono presenti opere originali direttamente ispirate alla strage.
Si continua con la visione di brani di spettacoli nati dalla riflessione su questa emblematica storia italiana: in particolare il notissimo “I-TIGI Canto per Ustica” di Marco Paolini; l’album live “Ultimo Volo – Orazione civile per Ustica” con musica di Pippo Pollina e testi di Manlio Sgalambro, presentato in occasione dell’inaugurazione del Museo per la Memoria di Ustica e infine l’opera lirica di Alessandro Melchiorre “Unreported inbound Palermo”, su testi di Daniele Del Giudice, rappresentata dapprima in forma oratoriale alla Biennale di Venezia del 1995, poi in forma scenica come coproduzione tra Teatro Comunale di Bologna e Pocket Opera Nürnberg.
Sono presentate anche le iniziative sviluppate nella scuola, esperienze di drammatizzazione vissute dagli studenti di istituti superiori di Bologna, in collaborazione con il Dipartimento educativo MAMbo, e da loro colleghi siciliani che hanno partecipato al concorso nazionale “Tracce di Memoria”.
Completa il percorso, sui monitor della saletta di documentazione audiovisiva del museo, una selezione di reportage televisivi, dai primi prodotti Rai al recentissimo “Il disastro di Ustica: un errore francese?” di Canal Plus.
La chiusura è affidata all’animazione del serious game Progetto Ustica (www.progettoustica.it), un progetto che è anche una sfida: utilizzare un videogioco per raccontare un evento come questo a chi nel 1980 non era ancora nato attraverso l’esplorazione in soggettiva, per computer e dispositivi mobili, e pensata anche per la realtà virtuale con l’utilizzo di Oculus Rift VR.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org
ore 11 e ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Egitto. Splendore Millenario. Capolavori da Leiden a Bologna”
Visita guidata alla mostra, a cura degli archeologi di Aster.
Prenotazione obbligatoria allo 051 0301043 (dal lunedì al venerdì, ore 10-17).
Ingresso: biglietto mostra + diritti di prenotazione, prevendita e microfonaggio (€ 2,50)
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 11: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Pianisti in erba”
I piccoli pianisti della scuola J. Du Prè che si esibiranno in questo concerto sono veri e propri piccoli talenti musicali: sono tutti nati entro il 2005 e alcuni di loro sono vincitori di primi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali e hanno già esperienza di concerti in Italia e all’estero.
Con la Classe di pianoforte dei Maestri Luisa Grillo, Marco Busetta, Diego Guarnieri, Elisa Piffanelli. In collaborazione con la Scuola di Musica J. Du Pré.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/musica
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Visita guidata al Museo Morandi, la Collezione”
L’allestimento ripercorre le diverse fasi della vicenda artistica di Giorgio Morandi, proponendo anche accostamenti tra i suoi lavori e quelli di altri autori contemporanei.
Fino al 26 giugno 2016 sono visibili nelle sale anche la mostra “Il segno inciso di Giorgio Morandi”, il focus dedicato a Edward Hopper e quattro capolavori dell’artista bolognese, tutti datati tra il 1913 e il 1915, provenienti dall’importante collezione d’arte milanese di Gianni Mattioli, dal 1997 in deposito a lungo termine presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì, dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00). Per i convenzionati € 3,00 per la visita guidata + € 4,00 l’ingresso al museo
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Penelope Chiara Cocchi. AVATAR. Dialogo con l’Universo. L’Origine della Musica”
Visita guidata alla mostra alla presenza dell’artista.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/musica
martedì 10 maggio
ore 17: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Quarto d’ora accademico”
Fino al 17 luglio tutti i martedì e i giovedì non festivi alle 17 un’archeologa dello staff vi aspetta nell’atrio per svelare in quindici minuti una pagina inedita di quel grande libro di Storie che è il Museo.
Ingresso: biglietto mostra o museo
Info: www.museibologna.it/archeologico
mercoledì 11 maggio
ore 10-18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna Nell’anno di… i musicisti raccontano i musicisti
“Happy Birthday Museomusica!”
Open day ad ingresso gratuito, nell’ambito di “CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna”.
Mini tour alla collezione del museo: ore 10.30-12-14.30-15.30
Mini tour al caveau della biblioteca: ore 16-16.30-17-17.30
Massimo 20 partecipanti a turno.
Un’occasione per visitare il museo e scoprire i suoi tesori nascosti!
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/musica
ore 18.30:
In occasione della rassegna Nell’anno di… i musicisti raccontano i musicisti
“La biblioteca suona”
Visita sonata nelle sale del museo con Fabrizio Longo (violino barocco) e Pedro Alcàcer (liuto e arciliuto).
Un viaggio musicale alla scoperta dei tesori conservati nella biblioteca del Museo della Musica.
Ingresso: € 5,00 (gratuito per i minori di 18 anni)
Info: www.museibologna.it/musica
giovedì 12 maggio
ore 10: Biblioteca Salaborsa – Piazza Nettuno 3
“Premiazione del Concorso Energy@home 2016”
A conclusione della terza edizione del Progetto “La Transizione Energetica”, realizzato in collaborazione dal Museo del Patrimonio Industriale, dal Collegio dei Periti Industriali della Provincia di Bologna e dalla Show-Room “Energia e Ambiente” nell’ambito delle iniziative del PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) del Comune di Bologna, che ha coinvolto e impegnato nel corso dell’anno scolastico 2015-16 gli studenti di 10 classi terze delle Scuole Secondarie di I grado di Bologna e Provincia, saranno presentati al pubblico i lavori realizzati dai ragazzi che hanno partecipato al concorso Energy@home che mette in palio un premio di 500 euro, messo a disposizione dal Collegio dei Periti Industriali della Provincia di Bologna per la classe vincitrice.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
ore 17: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Quarto d’ora accademico”
Fino al 17 luglio tutti i martedì e i giovedì non festivi alle 17 un’archeologa dello staff vi aspetta nell’atrio per svelare in quindici minuti una pagina inedita di quel grande libro di Storie che è il Museo.
Ingresso: biglietto mostra o museo
Info: www.museibologna.it/archeologico
ore 18.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“NON SEI PIÙ TU, AZIONE 02”
Performance di Giovanna Ricotta in cui l’artista con il proprio corpo, carta di cotone e grafite traccerà gesti indelebili che collegano il suo presente e il suo passato artistico.
Alle ore 17.30 Silvia Grandi e Fabiola Naldi presentano l’ultimo volume dedicato a Giovanna Ricotta edito da CLEUP. Al termine della performance saranno visibili le videoproiezioni “Falloavvenire”, 2002, “Fai la cosa giusta”, 2010 e “Falene”, 2012.
Ingresso: gratuito
Info: www.mambo-bologna.org
MOSTRE:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Manga Hokusai Manga. Il fumetto contemporaneo legge il maestro”, fino al 22 maggio 2016
A 200 anni dalla pubblicazione del primo volume degli Hokusai Manga, spesso considerati all’origine del fumetto giapponese contemporaneo, un’originale mostra promossa dal Japan Foundation di Tokyo e curata da Jacqueline Berndt, in occasione di Future Film Festival, illustra l’opera del celebre pittore Katsushika Hokusai, autore di splendidi ukiyo-e come la celeberrima xilografia intitolata la “Grande Onda”, dal punto di vista della più recente produzione artistica giapponese: i manga.
Dopo il suo debutto a Roma, questa mostra itinerante della Japan Foundation approda a Bologna, per intraprendere un tour mondiale all’insegna dell’interazione tra tradizione e contemporaneità. Sulla scia della crescita esponenziale dell’universo manga e del relativo immaginario, anche il manga del maestro Hokusai conosce nuova fama, tanto che in molti ne parlano come dell’antesignano del fumetto odierno. Ma cosa hanno in comune i disegni del maestro e la narrativa grafica odierna, oltre al nome?
Diversa da ogni mostra su Hokusai tenutasi finora, “Manga Hokusai Manga” approccia i disegni originali dalla prospettiva del fumetto contemporaneo, ponendo in rilievo gli stili specifici del genere, lo storytelling pittorico e la cultura della partecipazione.
Info: www.mambo-bologna.org
“Luigi Presicce. Fine eroica di un’immagine del Quattrocento”, fino al 5 giugno 2016
Il MAMbo presenta negli spazi della Collezione Permanente “Fine eroica di un’immagine del Quattrocento”, lavoro inedito di Luigi Presicce.
L’opera è stata realizzata documentando un workshop tenuto da Presicce nel 2015 con il coinvolgimento di un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nell’ambito di un progetto didattico denominato “L’Accademia dell’immobilità”, a cura di Lelio Aiello.
Il lavoro ha origine dalle elaborazioni collettive suscitate da una descrizione, minuziosa ma solo verbale, di una miniatura del Quattrocento di cui i partecipanti al workshop non hanno mai avuto modo di vedere la riproduzione, dalla quale si è arrivati alla creazione di un’installazione, un “tableau vivant”, davanti alla tela “Funerali di Togliatti” di Renato Guttuso, esposta in Collezione Permanente MAMbo.
Nutrita di suggestioni iconografiche derivate da Delacroix, Niccolò dell’Arca, Peter Brook, Pier Paolo Pasolini e Dereck Jarman, l’esecuzione dal vivo ha avuto un numero volutamente molto limitato di spettatori: due persone sconosciute l’una all’altra. La sua traduzione in video ne permette ora la visione a un pubblico più ampio, offrendo tra l’altro una preziosa rilettura creativa di una delle opere più conosciute e amate del MAMbo.
Info: www.mambo-bologna.org
“Museo Chiama Artista. Yuri Ancarani. Bora”, fino al 5 giugno 2016
Arriva al MAMbo dopo GAM di Torino, GAMeC di Bergamo, MA*GA di Gallarate, Museo del Novecento di Milano e Ca’ Pesaro di Venezia la terza edizione di “Museo Chiama Artista”, progetto nato dalla collaborazione tra la Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane del MiBACT e AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
“Museo Chiama Artista”, a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce, conferma l’obiettivo di sostenere attivamente il sistema del contemporaneo nel nostro Paese, commissionando di anno in anno ad artisti italiani la produzione di una nuova opera che potrà circolare nei musei associati.
Nel 2016 la scelta dei direttori dei musei AMACI è caduta su Yuri Ancarani, artista che negli ultimi anni ha raccolto un crescente consenso in Italia e all’estero.
“Bora” è il risultato della lunga elaborazione di un lavoro nato nel 2011 come progetto in divenire e riproposto in diverse occasioni in forma di interazione tra video e interventi musicali dal vivo affidati a diversi musicisti. Conclusa questa modalità di presentazione, durata quattro anni, l’opera assume ora la forma definitiva di una videoscultura, con l’abbandono della proiezione in grande scala e la sua trasposizione sullo schermo da 13” di un apparecchio Brionvega modificato, che riporta lo spettatore a un contatto più intimo e soggettivo con l’elemento principale del video, il suono del vento al quale l’opera è intitolata.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Penelope Chiara Cocchi. AVATAR. Dialogo con l’Universo. L’Origine della Musica”, fino al 15 maggio 2016
“AVATAR”, mostra personale di Penelope Chiara Cocchi a cura di Olivia Spatola, esplora lo stretto rapporto tra musica e arte visiva.
Il titolo della mostra, “AVATAR”, è stato scelto dall’artista perché riconduce all’idea secondo cui il nostro corpo sia una sorta di “mappa” in cui si riflette l’intero universo: le leggi matematiche, fisiche e biologiche sono in esso presenti come in tutto il creato. Penelope, partendo dal concetto per cui “siamo polvere di stelle”, elabora una visione olistica e totalizzante, identificando le nostre connessioni neuronali alle radici degli alberi, mostrando le analogie fra le forme micro e macro cosmiche, trovando le similitudini fra i suoni dell’universo e le primordiali forme di musica.
L’artista, dunque, attraverso un attento studio delle origini della musica, si pone l’ambizioso obiettivo di dare forma alle sue primigenie manifestazioni partendo dalla considerazione che, prima di diventare cultura intesa come scienza codificata, la musica era un insieme di suoni liberi, una primordiale forma di jazz del tutto svincolata da schemi o regole.
“La musica delle sfere celesti” – installazione progettata e realizzata da Penelope per il Museo della Musica – ipotizza la rappresentazione di una vagheggiata armonia cosmica, regolata dalla perfezione aurea del numero d’oro: il tutto si tiene nell’uno e l’uno riverbera sé stesso nella vastità e l’uomo tenta, da sempre, di sfiorarne l’essenza.
Nel libro d’artista (esemplare unico), riprodotto e pubblicato da Historica Edizioni, – nonché nei dischi in vinile – entrambi realizzati per questa mostra, Penelope mette a confronto immagini di galassie ed altre di neuroscienza in cui le sinapsi cerebrali sembrano irradiare energia cosmica.
Troviamo, inoltre, l’immagine della chiocciola abbinata a vortici galattici per ricordarci che nella relazione tra cosmo e microcosmo tutto è vivo, ma anche del principio matematico della sezione aurea che detta le proporzioni nelle varie scale di grandezza.
Nelle sale interne del museo è esposta un’installazione di sfere trasparenti a differenti scale di grandezza contenute una nell’altra. Mentre quelle esterne rappresentano le sfere celesti intoccabili, di cui l’uomo non è partecipe, le sfere minori raffigurano la “musica delle sfere” e simboleggiano la creazione umana. Creazione umana è anche la Stratocaster, celebre chitarra progettata da Leo Fender, sulla quale l’artista, oltre a dipingere la nostra galassia, la Via Lattea, ha sostituito le corde con stringhe contenenti la più celebre citazione di Carl Sagan, e ha applicato piccole sfere di vetro al posto delle manopole del volume e del tono.
A supporto e completamento dell’installazione, Penelope realizza uno speciale libro d’artista che reifica e oggettivizza tale confronto tra istanza mitologica – archetipica – e successive trasformazioni: immagini, citazioni filosofiche e letterarie e riflessioni individuali si mescolano all’interno di un personalissimo coté artistico, una sorta di pandette in cui – di volta in volta – riconoscere lacerti di passato, ipotizzare prolegomeni di futuro.
Info: www.museibologna.it/musica
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Dall’Archivio fotografico Aldini-Valeriani (1865-1965)”, fino al 30 giugno 2016
L’esposizione, promossa nell’ambito di “CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna”, è dedicata all’Istituto Aldini-Valeriani, la scuola che ha formato generazioni di tecnici specializzati, protagonisti dello sviluppo industriale del territorio.
Le 44 immagini storiche in mostra, selezionate dall’Archivio fotografico conservato presso il Museo del Patrimonio Industriale, documentano un secolo di storia della più antica scuola tecnica bolognese, dal 1865 sino agli anni del boom economico.
Si tratta di due nuclei documentali che fanno riferimento a momenti importanti della storia della scuola.
Il primo nucleo riguarda la partecipazione, avvenuta tra il 1867 e il 1911, a esposizioni nazionali ed internazionali, dove l’Aldini portò testimonianza della pratica educativa messa in atto.
Questa fase è documentata dagli scatti di importanti fotografi bolognesi come Sorgato, Poppi e Lanzoni, che furono incaricati di ritrarre gli ambienti, gli apparati di laboratorio, le macchine, il lavoro degli studenti.
Il secondo nucleo testimonia invece l’evoluzione dell’Istituto sino al secondo dopoguerra, a partire dalla sua trasformazione in scuola-officina avvenuta con il trasferimento nel 1878 all’interno dei locali di Santa Lucia in via Castiglione, evoluzione che rappresenta la vera innovazione della proposta formativa delle Aldini.
L’alternanza tra teoria e pratica fu anche in questo caso documentata da alcuni dei più importanti Studi fotografici della città: Villani, Zagnoli e Fototecnica Bolognese.
Completano l’esposizione una selezione dei materiali provenienti dalla biblioteca e dall’Archivio Storico che, insieme ad esempi significativi di strumenti scientifici e di laboratorio tratti dalle collezioni storiche del museo, testimoniano l’importanza di questa scuola nella diffusione di una cultura tecnico-scientifica d’avanguardia.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“Il segno inciso di Giorgio Morandi. Matrici e stampe a confronto”, fino al 26 giugno 2016
Ricostruire l’iter incisorio di Giorgio Morandi, attraverso un accurato e selezionato accostamento di matrici e delle corrispondenti stampe: è quanto si propone la mostra “Il segno inciso di Giorgio Morandi. Matrici e stampe a confronto”, promossa nell’ambito di “CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna”.
L’incisione è un capitolo fondamentale dell’intera vicenda artistica di Giorgio Morandi che, sebbene sia più noto al grande pubblico per i dipinti, ne è stato un interprete straordinario, fra i più significativi di tutto il panorama europeo.
In collaborazione con l’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, la mostra presenta una selezione di quattordici matrici a cui vengono accostate le corrispondenti stampe in gran parte provenienti dalla collezione del Museo Morandi, a testimonianza dell’impegno con cui il maestro bolognese ha affrontato tale tecnica, che intendeva come ricerca artistica autonoma.
Il percorso espositivo mostra principalmente lastre selezionate e donate dallo stesso Morandi quando era ancora in vita, alle quali se ne aggiungono alcune che Carlo Zucchini, garante della donazione Morandi al Comune di Bologna, ha voluto donare nel 2010 alla Calcografia, tra cui “Natura morta in un tondo” del 1942, eseguita per le edizioni della Galleria Il Milione di Milano, data per distrutta nel catalogo generale delle stampe.
Sono inoltre esposti in bacheca il registro autografo delle tirature di Giorgio Morandi, l’acquaforte “Ritratto di Morandi” realizzata da Carlo Alberto Petrucci (Direttore della Calcografia romana dal 1933 al 1953) e alcune lettere che i due, legati da una profonda stima e amicizia, si scambiarono in un arco di tempo che va dal 1932 al 1959.
Nella sala espositiva è visibile per il pubblico anche il torchio calcografico originale di Giorgio Morandi.
Info: www.mambo-bologna.org
“Morandi a vent’anni. Dipinti della Collezione Mattioli dal Guggenheim di Venezia”, fino al 26 giugno 2016
Il Museo Morandi propone, all’interno della propria collezione, un focus su un periodo poco conosciuto del percorso artistico morandiano: con “Morandi a vent’anni. Dipinti della Collezione Mattioli dal Guggenheim di Venezia” vengono resi visibili quattro capolavori dell’artista bolognese, tutti datati tra il 1913 e il 1915, provenienti dall’importante collezione d’arte milanese di Gianni Mattioli, dal 1997 in deposito a lungo termine presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Bologna 1116. Dalla Rocca imperiale alla città del Comune”, fino al 17 luglio 2016
Nell’ambito di “CONCIVES 1116 – 2016 Nono centenario del Comune di Bologna”, il Museo Civico Medievale, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Bologna e il Comitato per Bologna Storica e Artistica, propone la mostra “Bologna 1116. Dalla Rocca imperiale alla città del Comune” – curata da Massimo Medica e Giancarlo Benevolo – che per la prima volta presenta al pubblico i documenti principali della storia cittadina agli esordi delle sue istituzioni politiche e culturali.
L’esposizione è un percorso storico che guida alla comprensione dell’evoluzione di Bologna dalla crisi tardo antica e altomedievale alla grande ripresa della città dopo l’anno Mille fino al massimo sviluppo nel Duecento. Il percorso è articolato in sezioni tematiche, nelle quali vengono approfonditi i momenti che hanno segnato per sempre i caratteri di Bologna e dei suoi cittadini.
Dopo la “città retratta”, delimitata dalle Quattro Croci e dalle Mura di Selenite (secoli IV-X), alcuni oggetti preziosi, tra cui sculture, riccioli di pastorale, una mitria, un frammento di tessuto e alcune pagine miniate, evocano il successivo coinvolgimento della città e della sua Chiesa nello scontro tra il papato e l’impero sulla nomina dei vescovi (Lotta per le investiture). In tale contesto sono esposte rare testimonianze documentarie dei conti di Bologna (XI secolo), una immagine di Matilde di Canossa, signora della città e due plastici che ricostruiscono l’assetto della Rocca imperiale, distrutta dai Bolognesi nel 1115 all’indomani della morte di Matilde.
La Rocca, di cui il Palazzo Ghisilardi (sede del museo) conserva alcuni resti murari in Selenìte, fu sede dei funzionari matildici e imperiali che si opponevano al dinamismo politico ed economico della città ormai avviata ad affermare l’autonomia comunale. La cruenta ribellione dei Bolognesi, evocata in mostra dalla riproduzione di un armato del XII secolo, fu perdonata dall’imperatore Enrico V che fece ai cittadini (“concives”) alcune importanti concessioni mediante il famoso diploma del 15 maggio 1116. Questo documento, esposto in mostra rilegato nel celebre Registro Grosso, fu considerato più tardi la base della legittimazione dell’autogoverno bolognese e quindi il primo riconoscimento ufficiale del Comune.
Da qui vengono ripercorse le fasi istituzionali del Comune a partire dai consoli (1123), l’espansione duecentesca della città (plastico) e la liberazione dei servi di cui viene esposto il noto “Liber Paradisus” (1257). L’origine dello “Studium” (Università) è illustrata attraverso Irnerio (nel ritratto ottocentesco di Luigi Serra), i monumenti trecenteschi dei dottori presenti in museo e una versione quattrocentesca del “Falso privilegio” di Teodosio II (attribuito all’anno 423).
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Egitto. Splendore Millenario. Capolavori da Leiden a Bologna”, fino al 17 luglio 2016
Sotto le due torri rivive lo splendore di una civiltà millenaria e unica che da sempre affascina tutto il mondo: l’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multiformi, ma anche l’Egitto delle scoperte sensazionali, dell’archeologia avvincente, del collezionismo più appassionato, dello studio più rigoroso. Il racconto di oltre quattro millenni di storia dell’Antico Egitto attraverso più di 500 opere d’inestimabile bellezza.
La mostra non è solo un’esposizione di fortissimo impatto visivo e scientifico, ma è anche un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale: la collezione egiziana del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda – una delle prime dieci al mondo – e quella di Bologna – tra le prime in Italia per numero, qualità e stato conservativo dei suoi oggetti, si uniscono integrandosi in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.
Sono 500 i reperti, databili dal Periodo Predinastico all’Epoca Romana, che dall’Olanda sono giunti al museo bolognese.
E assieme ai capolavori di Leiden e Bologna, la mostra ospita importanti prestiti del Museo Egizio di Torino e del Museo Egizio di Firenze, all’insegna di un network che vede coinvolte le principali realtà museali italiane.
Per la prima volta sono esposti l’uno accanto all’altro i capolavori delle due collezioni, opere quali: la Stele di Aku (XII-XIII Dinastia, 1976-1648 a.C.), il “maggiordomo della divina offerta” la cui preghiera racconta l’esistenza ultraterrena del defunto in un mondo tripartito tra cielo, terra e oltretomba; gli ori attribuiti al generale Djehuty, che condusse vittoriose le truppe egiziane nel Vicino Oriente per il faraone Thutmose III (1479-1425 a.C.), il grande conquistatore; le statue di Maya, Sovrintendente al tesoro reale di Tutankhamon, e Meryt, cantrice di Amon, (XVIII dinastia, regni di Tutankhamon-Horemheb, 1333-1292 a.C.), massimi capolavori del Museo Nazionale di Antichità di Leiden, che lasceranno per la prima volta l’Olanda; e infine, tra i numerosi oggetti che testimoniano il raffinatissimo stile di vita degli Egiziani più facoltosi, un Manico di specchio (1292 a.C.) dalle sembianze di una eternamente giovane fanciulla che tiene un uccellino in mano.
Infine, per la prima volta dopo 200 anni dalla riscoperta a Saqqara della sua tomba, la mostra offre l’occasione unica e irripetibile di vedere ricongiunti i più importanti rilievi di Horemheb, comandante in capo dell’esercito egiziano al tempo di Tutankhamon e poi ultimo sovrano della XVIII dinastia, dal 1319 al 1292 a.C., che Leiden, Bologna e Firenze posseggono.
Info: www.museibologna.it/archeologico
L’Istituzione Bologna Musei è il rinnovato assetto istituzionale dei Musei civici bolognesi, che si pone l’obiettivo della razionalizzare dei servizi e dell’inquadramento di un notevole patrimonio in un progetto culturale rinnovato e coerente. Il modello che viene proposto è quello di un sistema culturale policentrico, fortemente coordinato, in cui le specificità museali esprimono una chiara identità e un determinato settore di intervento, proponendosi come punti di riferimento e come presidi culturali allargati al territorio.
I Musei civici, con le loro competenze e le loro attività, hanno infatti saputo nel tempo accreditarsi come attori essenziali dell’offerta culturale della città, soprattutto in riferimento alla salvaguardia e alla valorizzazione di parti del patrimonio. Con l’articolata realtà delle loro collezioni sono infatti in grado di documentare l’intera storia di Bologna e del suo territorio, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche economiche e produttive della società contemporanea. Parallelamente sono documentati aspetti importanti dello sviluppo culturale, artistico, scientifico e tecnologico del nostro territorio: dalla stagione del collezionismo erudito del XV e XVIII secolo sino ai prodotti più significativi del distretto industriale meccanico, passando attraverso le suggestioni dell’arte moderna e contemporanea.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna.
INDIRIZZI E RECAPITI:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi – via Don Minzoni 14 – tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì e venerdì: ore 12-18; giovedì, sabato, domenica e festivi: ore 12-20
Casa Morandi – via Fondazza 36 – tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230 – tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22 – tel. 051 377680
venerdì, sabato e domenica: ore 10-18
Museo Civico Archeologico – via dell’Archiginnasio 2 – tel. 051 2757211
aperto: martedì – giovedì: ore 9-18.30; venerdì: ore 9-22; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
La mostra “Egitto. Splendore Millenario. Capolavori da Leiden a Bologna” osserva gli stessi orari di apertura del museo
Museo Civico Medievale – via Manzoni 4 – tel. 051 2193916 – 2193930
aperto: martedì – venerdì: ore 9-15; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
Collezioni Comunali d’Arte – Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6 – tel. 051 2193998
aperto: martedì – venerdì: ore 9-18.30; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini – Strada Maggiore 44 – tel. 051 236708
aperto: martedì – sabato: ore 9-14; domenica e festivi: ore 9-13
Museo internazionale e biblioteca della musica – Strada Maggiore 34 – tel. 051 2757711
aperto: martedì – venerdì: ore 9.30-16; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123 – tel. 051 6356611
aperto: martedì – venerdì: ore 9-13; sabato: ore 9-13 e 15-18; domenica: ore 15-18
Museo civico del Risorgimento – Piazza Carducci 5 – tel. 051 347592
aperto: martedì – domenica: ore 9-13