Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 29 settembre a giovedì 5 ottobre.
Domenica 1 ottobre torna #DomenicalMuseo: come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito alle collezioni permanenti di tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei.
Si comunica che, in occasione della visita di Papa Francesco a Bologna nella giornata di domenica 1 ottobre, si potrebbero verificare limitazioni e disagi nell’accesso ai musei situati nelle zone interessate dalle modifiche di viabilità. Le Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio resteranno invece chiuse per l’intera giornata.
IN EVIDENZA
– sabato 30 settembre
ore 18:00 Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Le antichità mesopotamiche della Collezione Ancarani”
Presentazione e apertura al pubblico della Collezione Ancarani.
Monsignor Nevio Ancarani, del Capitolo Metropolitano di San Pietro, ha donato generosamente al Museo Civico Archeologico di Bologna una prestigiosa collezione di 196 reperti archeologici, databili tra il IV e il I millennio a.C., la cui area di provenienza si estende dall’Egitto alla Mesopotamia.
Dalla Mesopotamia e dal Levante proviene il nucleo più significativo della raccolta, che annovera figurine fittili databili dal Calcolitico (fine del IV millennio a.C.) all’Età del Ferro (I millennio a.C.), sigilli cilindrici e a stampo, coni, chiodi e tavolette d’argilla iscritti con testi sumerici o accadici in scrittura cuneiforme.
All’apertura al pubblico di sabato 30 settembre farà seguito un ciclo di conferenze, che si svolgeranno il 7 e 21 ottobre e il 4 e 18 novembre, alle ore 16:00.
Il progetto scientifico è a cura del Museo Civico Archeologico e del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna e ha visto la collaborazione del DICAM dell’Università di Bologna, dell’Università “L’Orientale” di Napoli, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, del reparto Radiologia Prof. Monti di Villa Toniolo, di numerosi studiosi e restauratori, e il sostegno di Amici del Museo Civico Archeologico di Bologna – Associazione Esagono e Rotary Club, Bologna Sud.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
Info: www.museibologna.it/archeologico
PER I BAMBINI
– sabato 30 settembre
ore 10:00 e ore 11:15 Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica II” (I incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 19 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10:00 per bambini da 19 a 24 mesi; alle ore 11:15 per bambini da 24 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole. Con Chiara Bartolotta, Luca Bernard, Linda Tesauro.
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l’attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l’ incanto di esprimersi attraverso la musica.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante
Info: www.museibologna.it/musica
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
– venerdì 29 settembre
ore 16 e ore 17:15: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
In occasione della Notte dei Ricercatori
“La Goccia scava la pietra… oppure no? Nuove possibilità di conservazione di marmi storici”
Visite guidate a cura di Enrico Sassoni ed Elisa Franzoni, Università di Bologna, con illustrazione di casi di marmi soggetti a degrado e descrizione di un nuovo prodotto per la conservazione dei marmi stessi, basato sul minerale che costituisce i nostri denti e le nostre ossa, sul quale stanno lavorando i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali – DICAM dell’Università di Bologna.
Ritrovo presso il cortile della Chiesa.
Iscrizione obbligatoria su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-la-goccia-scava-la-pietra-oppure-no-37939841086?utm_term=eventurl_text
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 17:00 Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Luigi Crespi ritrattista nell’età di papa Lambertini”
Visita guidata alla mostra a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
– sabato 30 settembre
ore 10:30 Museo Medievale – via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”
Visita guidata alla mostra a cura di Angela Lezzi, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 15:00 Aula Dossetti – Poggiolo di Monte Sole – Via San Martino 25 (Marzabotto)
“Monte Sole: i luoghi, le storie, i volti”
Visita interattiva al Memoriale con uso guidato della “Monte Sole App”, a cura di Comune di Marzabotto, Istituzione Bologna Musei – Museo civico del Risorgimento, Lab051, Parco Storico di Monte Sole. In occasione del 73° anniversario della strage di Monte Sole, il Comune di Marzabotto, il Museo civico del Risorgimento di Bologna, Lab051 e il Parco Storico di Monte Sole intendono fare rivivere i luoghi della strage in moto attivo e dinamico: tramite la App gratuita Monte Sole App (scaricabile per iOS e Android) e connessa al portale web www.storiaememoriadibologna.it, è possibile conoscere i volti e le biografie delle vittime, i luoghi e gli eventi tragici del 1944, approfondendo le storie individuali e collettive che stanno dietro i sacrari.
Il portale www.storiaememoriadibologna.it è stato realizzato dal Museo civico del Risorgimento di Bologna con l’obiettivo di fare rivivere la storia dell’area metropolitana di Bologna, in una complessa rete di relazioni in cui le biografie dei protagonisti si connettono in modo dinamico con le località, le organizzazioni, gli eventi, i monumenti e i documenti a loro dedicati.
Il sito, che dà grande rilievo ai fatti di Monte Sole e alle vicende legate alle sue vittime, ha recentemente sviluppato la possibilità di essere consultato agevolmente da qualunque supporto mobile come tablet e smartphone, oltre alla normale visualizzazione da PC.
Per la visita è opportuno essere muniti di tablet o smartphone.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 17:00 Fondazione Collegio Artistico Venturoli – via Centotrecento 4
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna.
“Piccoli artisti al Collegio Venturoli”
Visita guidata al Collegio con balli e recite dei danzatori dodicenni dell’Associazione 8cento che interpretano gli allievi del Collegio. Sceneggiatura tratta dai diari dell’800 dei giovani artisti.
Visita guidata con Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento.
A cura di Fondazione Collegio Artistico Venturoli in collaborazione con Associazione 8cento.
Prenotazione obbligatoria allo 051 234866 (lunedì-venerdì, ore 9:30 – 15:00).
Ingresso: gratuito con offerta libera (il ricavato sarà destinato ai restauri del Collegio)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 17:00 Museo della Musica -Strada Maggiore 34
Nell’ambito della rassegna #novecento. I musicisti raccontano i musicisti
“Sospeso d’incanto” Presentazione live del CD “Pianoforte vol. I” (EMAVinci records, 2017).
Con Stefano Malferrari, pianoforte; Tempo Reale, live electronics. E con Adriano Guarnieri, Francesco Giomi, Giuseppe Scali, Piero Mioli.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/musica
ore 17:30 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna– via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Visita guidata alla mostra di Christian Boltanski, la più ampia mai organizzata in Italia con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 esposte per la prima volta in Europa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org
ore 20:30 Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna.
“Un altro Orfeo ovvero il ritorno di Euridice”
Una inedita pièce musicale e teatrale ideata e scritta da Pier Paolo Scattolin appositamente per la Certosa, che conduce attraverso i meandri del mito, anche con interventi coreografici. Un tracciato musicale inframezzato da composizioni musicali ispirate ai testi aggiunti dall’autore rispetto all’originale di Monteverdi. Per il finale è stata scelta la versione originale del 1607, in cui Orfeo è drammaticamente alla mercede della vendetta delle Baccanti. Questo finale è stato musicato appositamente per quest’occasione, poiché l’originale monteverdiano è andato perduto.
Direzione artistica Pier Paolo Scattolin. Coro Euridice di Bologna e Ensemble strumentale Circe.
A cura di Coro Euridice.
Prenotazione obbligatoria al 329 6150164 (dalle 17 alle 19) oppure info@coroeuridice.it.
Ritrovo 30 minuti prima dell’inizio presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
– domenica 1 ottobre
ore 10:00 Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22 / MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Percorso speciale Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Percorso guidato della durata di 3 ore nei luoghi del progetto speciale “Anime. Di luogo in luogo”, curato da Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski.
Si parte dal Museo per la Memoria di Ustica, in cui dal 2007 è visibile l’installazione permanente creata dall’artista in ricordo delle 81 vittime. A seguire, visita guidata alla mostra antologica visibile al MAMbo fino al 12 novembre.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Il percorso si svolgerà soltanto al raggiungimento di minimo sei partecipanti.
Ingresso: € 4,00 per la visita al Museo per la Memoria di Ustica + € 4,00 per la visita alla mostra al MAMbo + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita al Museo per la Memoria di Ustica + € 3,00 per la visita alla mostra al MAMbo + € 3,00 per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org
ore 15:00 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna– via Don Minzoni 14
“Visita guidata alla Collezione Permanente MAMbo”
Attraversando le diverse aree tematiche della Collezione Permanente MAMbo i visitatori possono ripercorrere alcuni tra gli aspetti più innovativi della pratica artistica dalla seconda metà del Novecento a oggi, visti anche attraverso l’esperienza dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00
Info: www.mambo-bologna.org
ore 16:00 Museo Medievale – via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”
Visita guidata alla mostra a cura di Ilaria Negrett, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 16:30 MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”
Visita guidata alla mostra di Christian Boltanski, la più ampia mai organizzata in Italia con 25 opere, tra installazioni e video, di cui 2 esposte per la prima volta in Europa.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9:00 alle 17:00) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra
Info: www.mambo-bologna.org
– mercoledì 4 ottobre
ore 10:30 Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Luigi Crespi ritrattista nell’età di papa Lambertini”
Visita guidata alla mostra a cura di Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
– giovedì 5 ottobre
ore 17:00 Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito della rassegna L’arte giapponese dalle origini alla fine del 12° secolo
“Dalla preistoria al periodo Asuka (7° secolo)” Conferenza di Alessandro Guidi.
Dalle vigorose terrecotte preistoriche (tra le più antiche al mondo), la nostra storia passa per le arti dell’età del ferro, per le misteriose tombe a tumulo, fino ad approdare alle prime, grandi manifestazioni dell’arte buddhista in Giappone, nel 6° e nel 7° secolo.
La rassegna “L’arte giapponese dalle origini alla fine del 12° secolo” prevede un ciclo di conferenze con cui il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale intende affrontare l’arte giapponese dal punto di vista dello sviluppo storico, partendo dalla sorprendente espressività dell’arte preistorica per arrivare alla raffinata arte di corte del “periodo Heian”.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
MOSTRE
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Metodo Simoncini. Ricerca di un’estetica dell’insieme”, fino al 12 novembre 2017
La mostra è dedicata a Francesco Simoncini, grande innovatore nel campo del design di caratteri tipografici, creatore di celebri font che sono passati sotto gli occhi di milioni di lettori per oltre quarant’anni e sono tuttora apprezzati in tutto il mondo: dal Garamond Simoncini, utilizzato dalla Einaudi e divenuto un carattere iconico nell’editoria italiana al Delia, progettato per gli elenchi telefonici.
L’esposizione è stata ideata da “Griffo, La Grande Festa delle Lettere”, progetto multidisciplinare che narra e celebra la storia dell’inventore bolognese e delle lettere, strumento prezioso che ci accompagna ogni giorno.
“Metodo Simoncini” delinea la vicenda imprenditoriale e la carica innovativa espresse da Francesco Simoncini (1912-1975), dal 1954 Amministratore unico delle Officine Simoncini, azienda fondata da suo padre nel 1953 a Bologna, poi trasferitasi in un grande stabilimento a Rastignano, destinata ad affermarsi come una delle realtà più all’avanguardia del settore della progettazione e produzione di matrici per macchine Linotype.
Se oggi in ogni momento condividiamo idee con parole e frasi d’inchiostro e pixel, poco o nulla sappiamo di quello straordinario strumento che sono le lettere, della loro storia e di quella di chi le ha create. La mostra, attraverso le innovazioni e i traguardi di Simoncini come imprenditore e designer di caratteri autodidatta, illustra il valore di un approccio globale al progetto, in cui estetica e funzionalità, ricerca e umanità sono elementi equivalenti e indispensabili.
Il percorso espositivo, che propone un’esperienza immersiva e multimediale con un allestimento ispirato alla disposizione del reparto disegno caratteri Officine Simoncini, accoglie il visitatore con filmati, fotografie e strumenti originali dell’epoca, introducendolo nell’affascinante processo di ideazione e realizzazione di una matrice per Linotype.
Si prosegue con la presentazione del brevetto internazionale “Metodo Simoncini”, insieme a documenti, disegni dei caratteri e rare edizioni che ricostruiscono il contributo di Francesco Simoncini come progettista e offrono una panoramica su impatto e diffusione dei suoi alfabeti più importanti, come i già citati Garamond Simoncini creato per Einaudi e il Delia progettato per gli elenchi telefonici. Molti suoi caratteri hanno avuto larga diffusione anche in quotidiani e periodici in Italia e all’estero: tra quelli italiani figurano Stadio, La Nazione, Il Tempo, Guerin Sportivo, Il Resto del Carlino, La Domenica del Corriere.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Follie, scappare dalla guerra rincorrere la guerra”, fino al 5 novembre 2017
La mostra è incentrata sugli aspetti tragicamente folli legati da un lato allo spirito di esaltazione e dall’altro ai traumi psicologici che caratterizzarono la prima guerra mondiale.
Realizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis di Duino Aurisina, l’esposizione fa parte del progetto pluriennale “Voci di guerra in tempo di pace” che ha ottenuto dal Governo Italiano il riconoscimento ufficiale per le commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale e gode del patrocinio di diverse Regioni Italiane.
L’associazione tra “guerra” e “follia” è ricorrente e la Grande Guerra da questo punto di vista non fa eccezione: milioni di morti, invalidi, vedove, orfani, portarono al crollo dell’Europa della Belle Époque e fecero traballare il mito del progresso senza fine che le conquiste scientifiche e culturali avevano tratteggiato a partire dall’Illuminismo.
Nella mostra, attraverso fotografie, testi, illustrazioni, documenti, contributi storici e un apparato didattico-informativo si affrontano alcuni aspetti di tale follia: in particolare il “volontarismo”, che diede il via a una corsa esaltata e spesso incosciente, verso un conflitto che si dimostrerà ben diverso rispetto alle aspettative di chi vi prese parte di propria iniziativa.
In particolare il percorso espositivo si concentra sugli gli eventi accaduti tra il 1916 ed il 1917 sul fronte Isontino, che portarono tanti, soldati e civili, a “scappare dalla guerra”, o almeno a tentare la fuga da quell’immane orrore. Al contempo, attraverso la ricostruzione delle vicende personali di alcuni tra i tanti volontari cosidetti “irredenti”, si analizzano le motivazioni che, soprattutto allo scoppio del conflitto, spinsero giovani e meno giovani di cultura o di sentimenti italiani a “rincorrere la guerra”, con l’arruolamento volontario in un esercito che li avrebbe posti automaticamente tra i “traditori” dell’impero natio.
Trova spazio in mostra anche il tema del trauma psicologico, della fuga fisica ma anche mentale dalla mostruosità quotidiana della guerra, che caratterizzò tutti i fronti coinvolti.
Il conflitto viene analizzato nei suoi lati più umani: la violenza ed il suo “linguaggio”, le diserzioni e le condanne (con particolare attenzione ai casi relativi all’Imperial-regio esercito austro-ungarico ed alle minoranze nazionali che lo formavano), l’arte ed il suo ambivalente ruolo di propaganda e condanna del conflitto in atto, la tragedia civile, gli esodi, i rifugiati.
Nell’intento di scandagliare questi aspetti della realtà della Grande Guerra, la mostra intende offrire una lettura attuale del conflitto che ebbe un enorme impatto sulla collettività e sui singoli individui, coltivando la memoria del passato e la consapevolezza del presente.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
“Gianni Turin. DIFFUSA 17 – Sacrificio e memoria”, fino al 7 novembre 2017
Il Museo civico del Risorgimento di Bologna accoglie la ricerca artistica di Gianni Turin (Bagnoli di Sopra, 1959) nell’ambito dell’ampio progetto espositivo “DIFFUSA 17 – Sacrificio e memoria” a cura di Sandro Gazzola. L’evento costituisce il momento finale di un percorso monografico avviato il 28 giugno scorso, per concludersi il 7 novembre 2017, che vede disseminate quindici opere dell’artista padovano e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna in sei diversi luoghi della città.
L’esposizione “Gianni Turin. DIFFUSA 17 – Sacrificio e memoria” è concepita come una personale commemorazione della storia recente, materia viva ancora pulsante di traumi e contraddizioni che hanno lacerato il Novecento e la storia di Bologna, in un percorso di riflessione che invita il visitatore a ritrovare ragioni, cause e conseguenze di gesti e avvenimenti che oggi appaiono ancora incomprensibili.
Abile manipolatore nell’intreccio di materie diverse, Turin pone al centro della propria indagine i temi del sacrificio e della memoria attraverso creazioni in cui l’idea pittorica si contamina con materiali primari come il legno e il ferro, spesso oggetto di recupero, per espandersi dalla tela verso la dimensione formale di sculture o piccole architetture.
È il caso dell’opera polimaterica “Nero Assoluto”, realizzata nel 2008 e ispirata ai drammi delle trincee della Prima Guerra Mondiale, che l’artista ha scelto di porre in dialogo con la sezione del Museo civico del Risorgimento dedicata a questo evento bellico, in cui sono esposte armi, uniformi, articoli di giornale, manifesti, volantini e altre testimonianze dell’epoca.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Luigi Crespi ritrattista nell’età di Papa Lambertini”, fino al 3 dicembre 2017
I Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, promuovono la mostra “Luigi Crespi ritrattista nell’età di papa Lambertini”, la prima dedicata all’artista, letterato e mercante d’arte (1708-1779), figlio del celebre pittore Giuseppe Maria detto lo Spagnolo (1665-1747).
L’esposizione, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Irene Graziani, intende tributare un dovuto omaggio a questa poliedrica figura fra le più interessanti del panorama artistico e letterario del Settecento bolognese, in relazione al clima di rinnovamento culturale favorito dall’illuminata opera pastorale del cardinale Prospero Lambertini (1731-1754). In stretti rapporti con Giuseppe Maria Crespi, l’ecclesiastico fu un fervido sostenitore del figlio secondogenito Luigi, del quale sostenne la carriera clericale nominandolo segretario generale della visita della città e della diocesi, canonico della collegiata di Santa Maria Maggiore ed infine, dopo l’elezione al soglio pontificio con il nome di Benedetto XIV (1740-1758), suo cappellano segreto.
Allestita nelle splendide sale ambientate del Museo Davia Bargellini, la mostra presenta il nucleo più significativo di dipinti di Luigi Crespi qui conservati, in dialogo con altre sue opere provenienti dalle Collezioni Comunali d’Arte e prestiti di altre importanti istituzioni museali cittadine e collezionisti privati, in un percorso antologico articolato in sette sezioni tematiche che, per la prima volta, consente di ricostruire le fasi più rilevanti della sua vicenda artistica.
Pur essendo soprattutto noto come autore del terzo tomo della “Felsina Pittrice” edito nel 1769, in prosecuzione dei due volumi pubblicati da Carlo Cesare Malvasia nel 1678, Luigi Crespi infatti ha percorso con successo anche la carriera artistica, avviata nella bottega paterna fra la fine degli anni venti e gli inizi degli anni trenta del Settecento.
La sua produzione figurativa, in particolar modo quella rappresentata dal più congeniale genere del ritratto, rivela un autore sensibile al dialogo con la scienza moderna e con la libera circolazione delle idee dell’Europa cosmopolita. Nonostante l’impegno applicato anche all’ambito dell’arte sacra, cui Luigi si dedica almeno fino agli inizi degli anni settanta, è soprattutto nella ritrattistica che egli raggiunge esiti di grande finezza ed efficacia.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo Medievale – via Manzoni 4
“1143: la croce ritrovata di Santa Maria Maggiore”, fino al 7 gennaio 2018
La mostra, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna, è dedicata alla croce di Santa Maria Maggiore, ritrovata nell’ottobre 2013 durante i lavori di pavimentazione del portico della chiesa.
L’esposizione, curata da Massimo Medica, nasce dall’occasione di esporre per la prima volta al pubblico la croce viaria a seguito del restauro eseguito da Giovanni Giannelli (Laboratorio di restauro Ottorino Nonfarmale S.r.l.).
L’opera rientra nella tipologia di croci poste su colonne, che venivano collocate nei punti focali della città, a segnalare spazi sacri come chiese e cimiteri o di particolare aggregazione come i trivi o i crocicchi e le piazze. Stando alla tradizione, tale uso si diffuse già in epoca tardoantica a partire dalle “leggendarie” quattro croci poste a protezione della città retratta romana da sant’Ambrogio o da san Petronio e oggi conservate nella basilica petroniana. È però soprattutto a partire della nascita del Comune (1116) e con l’espansione urbanistica della città del XII e XIII secolo che si venne a sviluppare tale fenomeno. Talvolta le croci venivano protette da piccole cappelle e corredate di reliquie, di altari per la preghiera, e di tutto il necessario per la celebrazione della messa. Segno distintivo e identificativo per la città, le croci segnarono lo spazio urbano fino al 1796, quando l’arrivo delle truppe napoleoniche e l’instaurazione della nuova Repubblica, trasformarono la città e i suoi simboli.
La croce ritrovata di Santa Maria Maggiore è di notevole interesse sia perché era tra i molti esemplari andati dispersi, sia perché è possibile datarla grazie all’iscrizione 1143, presente nel braccio destro. L’opera si viene così a collocare tra i più antichi modelli a noi pervenuti, come quella di poco successiva a quella degli Apostoli e degli Evangelisti, detta anche di Piazza di Porta Ravegnana, la quale risale al 1159.
Scolpita su entrambe le facce, la croce ritrovata presenta sul recto la figura di Cristo dal modellato assai contenuto, caratterizzato da incisivi grafismi che rilevano le fisionomie del volto e il gioco delle pieghe del panneggio. Sul verso invece la scultura è impreziosita da sinuosi ed eleganti tralci d’acanto, intervallati da fiori e da elementi vitinei posti a cornice della mano di Dio benedicente, ormai non più leggibile. Tali motivi decorativi richiamano modelli antichi o tardoantichi, reinterpretati con una verve esecutiva che trova un riscontro in certi repertori della coeva miniatura.
Per meglio valorizzare e contestualizzare la croce ritrovata, il percorso espositivo propone una selezione di altri 14 pezzi tra cui i calchi di altre croci viarie perdute o non più visibili nelle collocazioni originarie, codici miniati dell’XI e XII secolo, tavolette d’avorio e preziose opere di oreficeria, esempi della cultura artistica diffusa nella città felsinea.
Info: www.museibologna.it/arteantica
“Bruno Raspanti. Confronti”, fino al 1 ottobre 2017
I Musei Civici d’Arte Antica presentano una mostra antologica dello scultore bolognese Bruno Raspanti allestita negli ambienti del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, a cura di Graziano Campanini, si intitola “Confronti” per il suo disporsi in un sapiente colloquio con gli spazi e le opere della collezione permanente del museo, attraverso una selezione di 30 sculture, realizzate dagli anni Settanta a oggi, che scandiscono l’intera vicenda creativa dell’artista votata ad una incessante sperimentazione della materia.
Proporre un confronto non solo tra antico e moderno, ma tra così diverse concezioni dell’arte e della rappresentazione è la scommessa che il museo ha inteso intraprendere, allestendo occasioni di scambio e dialogo che hanno come scenario le sale espositive.
Se questo confronto, in particolare nel caso di Bruno Raspanti, può apparire spiazzante, esso al tempo stesso mette in luce un filo assai resistente, che collega i diversi momenti della storia dell’arte, divertendosi a unire la contemporaneità con la storia.
Nel suo studio-officina, l’artista reinventa il mondo giocando abilmente con assemblaggi di forme e materiali tra i più eterogenei, spesso poveri e riciclati – come bronzo, terracotta, pezzi di legno, tegole, vetro, sedie, plastica – per inventare uno stupefacente repertorio di teatri visionari che si propongono non come copia del mondo, ma come uso del mondo.
Un uso derisorio e impossibile, da cui hanno origine i cicli tematici dei baccelli, i carrioli, le zolle e i teatrini, tutti parte di una rappresentazione ironica e teneramente inattuale, in cui lo spazio, le proporzioni e le prospettive si mischiano e si confondono. Composizioni polimateriche e fragili, la cui esibita vocazione figurativa viene messa in causa e contraddetta dallo stesso autore, che pur dando vita a questo confronto così improbabile, riafferma e sancisce quella continuità nella differenza in cui ogni artista ama collocarsi.
L’artista ha personalmente concepito la disposizione e la collocazione delle opere, in un percorso di grande suggestione che fa risaltare la loro carica spettacolare e scenografica nei mutui rimandi con gli spazi del museo temporaneamente abitati.
Info: www.museibologna.it/arteantica
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Anime. Di luogo in luogo. Christian Boltanski”, fino al 12 novembre 2017
La più ampia mostra antologica dedicata al grande artista francese Christian Boltanski mai organizzata in Italia.
Il percorso espositivo presenta 25 opere, tra installazioni e video, selezionate tra le produzioni più significative realizzate nel corso degli ultimi trent’anni di lavoro dell’artista, tra cui due lavori esposti per la prima volta in Europa: “Volver” e “Animitas” (blanc).
Attraverso un allestimento di intenso coinvolgimento emotivo, Boltanski immagina l’architettura del museo come una cattedrale ricomponendone gli spazi espositivi in una navata centrale e due laterali, a disegnare un’ambientazione immersiva in cui la luce assume il ruolo di materia d’arte. Tutte le sale sono infatti completamente avvolte in una semi-oscurità rischiarata unicamente da piccole fonti di luce, con l’effetto di accentuare la dimensione evocativa del suo lavoro.
Posto al centro di un’esperienza percettiva totalizzante, lo spettatore è chiamato a porsi come soggetto attivo ed empatico nella narrazione delle tematiche che ricorrono ossessivamente nel percorso di ricerca di Boltanski: la compresenza di vita e morte nell’orizzonte dell’esistenza umana, la riattivazione della memoria attraverso il valore simbolico di oggetti effimeri, la sfida fallimentare contro l’ineluttabilità dell’oblio, il concetto di tempo come fine inesorabile di uno scorrere decadente, la testimonianza come mezzo di riparazione dell’assente.
La mostra fa parte di “Anime. Di luogo in luogo”, il progetto speciale a cura di Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski per l’anno 2017.
Info: www.mambo-bologna.org
Ex polveriera bunker Giardino Lunetta Gamberini – via Pellizza da Volpedo
“Réserve” di Christian Boltanski, fino al 12 novembre 2017
Tra gli elementi ossessivamente più ricorrenti nelle realizzazioni di Boltanski fin dagli anni Settanta compaiono abiti usati e dismessi che l’artista raccoglie e accumula con l’intento di riscattare dall’oblio i ricordi di cui essi sono portatori e tramutare così l’assenza che metonimicamente suggeriscono in una presenza intensa.
Seppure non in forma esplicita, questi lavori hanno spesso suggerito un’immediata associazione con l’Olocausto: fra le immagini più impressionanti che hanno documentato lo sterminio vi sono infatti quelli dei cumuli di abiti ed effetti personali di cui gli ebrei venivano sistematicamente spogliati. Tuttavia, l’uso del vestiario in Boltanski si apre ad altre interpretazioni, alludendo in senso più generale all’esistenza umana e al suo essere esposta ad un destino casuale ed indifferente.
Questi oggetti banali, prelevati dal loro contesto originario, conservano le tracce di un uso che ha conferito loro una fisionomia unica e inconfondibile continuando, nel loro documentare un passaggio dell’esistenza dei loro proprietari, a trasmettere un segnale di vita.
Per il progetto speciale “Anime. Di luogo in luogo” l’artista porta questo elemento in un luogo inusuale e sconosciuto a molti degli stessi cittadini bolognesi: l’ex bunker polveriera situata all’interno del Giardino Lunetta Gamberini. Dimenticata l’originaria funzione militare e caduto in disuso, lo spazio si è trasformato recentemente in bivacco della disperazione, luogo di riparo per extracomunitari e migranti, costretti a nascondersi in ambienti di fortuna e ancora impossibilitati a conoscere il significato della parola accoglienza.
A queste mute presenze Boltanski sceglie di ispirarsi per l’installazione “Réserve” che apre allo sguardo dello spettatore una quieta distesa formata da 500 chilogrammi di abiti disposti sul suolo e interamente ricoperti dalle coperte isotermiche di colore oro, utilizzate anche per l’opera “Volver” allestita nella mostra al MAMbo. Un deposito di oggetti che mostrano l’assenza del soggetto a cui appartenevano dopo un processo di smaterializzazione e perdita del corpo. Come suggerisce il titolo stesso dell’opera, il passato diventa una riserva dimenticata da cui attingere per la ricostruzione della soggettività individuale.
L’installazione fa parte di “Anime. Di luogo in luogo”, il progetto speciale a cura di Danilo Eccher, che la città di Bologna dedica a Christian Boltanski per l’anno 2017.
Info: www.anime-boltanski.it
Museo Morandi – via Don Minzoni 14
“Catherine Wagner. In Situ: Traces of Morandi”, fino al’8 ottobre 2017
Il Museo Morandi prosegue nell’intento di valorizzare la propria collezione anche grazie a un programma di mostre temporanee tese ad accostare il lavoro di Giorgio Morandi all’opera di artisti che a vario titolo si sono a lui ispirati. Dopo Alexandre Hollan, Wayne Thiebaud, Tacita Dean, Rachel Whiteread e Brigitte March Niedermair, è Catherine Wagner a confrontarsi con l’opera del maestro bolognese.
Fino al 3 settembre 2017, due sale del museo ospitano la mostra “In Situ: Traces of Morandi”, a cura di Giusi Vecchi, che propone 21 lavori dell’artista americana, realizzati tra il 2015 e il 2016.
Nel corso della sua trentennale carriera, Catherine Wagner ha studiato l’ambiente costruito come metafora del modo in cui creiamo le nostre identità culturali e ha analizzato con la fotografia i modi diversi in cui l’uomo ha plasmato il mondo.
L’artista americana ha soggiornato a Bologna durante gli anni scorsi, lavorando nello studio di Casa Morandi e in quello di Grizzana per studiare l’austera logica strutturale e la poesia delle nature morte morandiane.
Wagner ha immaginato nuove composizioni di nature morte con gli oggetti che l’artista bolognese rappresentava nelle sue opere, astraendo da questi modelli, sia formalmente che concettualmente, nuove strutture attraverso la ripetizione delle immagini e la consistenza effimera dell’ombra.
Ne è nata la prima serie in mostra, intitolata “Shadows”, in cui sono fotografate solo le ombre proiettate sullo sfondo delle sue composizioni, creando immagini dematerializzate in cui gli oggetti solidi sembrano inafferrabili, racchiusi nell’aura vibrante al margine della loro parvenza, sottratti alla loro tangibile presenza nel tempo e affidati alla transitorietà dell’ombra.
Nell’altra serie, “Wrapped objects”, in cui anche gli oggetti fanno parte dell’inquadratura, l’artista li avvolge in un foglio di alluminio, per nascondere la patina del tempo che si è depositata proiettandoli in un presente astratto e senza storia.
Info: www.mambo-bologna.org
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, domenica e festivi: ore 10:00 – 18:00; giovedì, venerdì e sabato: ore 10:00 – 19:00
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 10:00 – 18:00
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14:00 – 16:00; domenica: ore 11:00 – 13:00
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17:00 – 19:00; domenica: ore 11:00 – 13:00
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
venerdì, sabato e domenica: ore 10:00 – 18:00
fino al 12 novembre 2017:
martedì, mercoledì e giovedì: ore 15:00 – 18:00
venerdì, sabato, domenica: ore 10:00 – 18:00
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 15:00 – 18:00
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
fino al 31 dicembre 2017:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00 – 18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00 – 18:30
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 10:00 – 18:30
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
fino al 31 dicembre 2017:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00 – 18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00 – 18:30
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 10:00 – 18:30
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00 – 18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00 – 18:30
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 10:00 – 18:30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì – sabato: ore 9:00 – 14:00; domenica e festivi: ore 9:00 – 13:00
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 9:00 – 13:00
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
fino al 31 dicembre 2017:
aperto: martedì – venerdì: ore 9:00 – 18:30; sabato, domenica e festivi: ore 10:00 – 18:30
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 10:00 – 18:30
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì: ore 9:00 – 13:00; sabato: ore 9:00 – 13:00 e 15:00 – 18:00; domenica: ore 15:00 – 18:00
4 ottobre (San Petronio): chiuso
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì – domenica: ore 9:00 – 13:00
4 ottobre (San Petronio): aperto ore 9-13Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.