Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 20 a giovedì 26 luglio.
IN EVIDENZA
martedì 24 luglio
ore 21: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione di (s)Nodi: dove le musiche si incrociano e nell’ambito di Bologna Estate
“Mirra/Kone duo”
Con Pasquale Mirra, vibrafono; Kalifa Kone, balafon, n’goni, percussioni.
La tradizione del Mali e dell’Africa centro-occidentale si incrocia con la musica di ricerca, tra improvvisazione e sperimentazione timbrica, nell’inedito e onirico duo tra Pasquale Mirra, considerato uno dei più interessanti vibrafonisti della scena musicale internazionale, e Kalifa Kone, talentuoso polistrumentista maliano, che vanta collaborazioni con artisti del calibro di Salif Keita e l’indiscusso maestro del tamani Baba Sissoko.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: 10 euro. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna 8 euro
ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“ANIMENUDE – umani troppo umani | prima parte”
Riflessioni sulla caducità della vita nei classici della letteratura italiana. Da Leopardi a Pirandello e Fo, storie di re, giullari, pastori e soldati, tutti troppo umani di fronte alla morte. Il nuovo spettacolo di Alessandro Tampieri, in un suggestivo percorso notturno fra arte e teatro.
A cura di Rimachèride.
Prenotazione obbligatoria al 338 9300148 oppure at.teatro@gmail.com.
Ritrovo 30 minuti prima dell’inizio presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Tutti i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
Ingresso: 10 euro (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
ore 21.30: Piazza Maggiore
Nell’ambito della rassegna Pillole dai musei e di Bologna Estate
“Oltre il sarcofago: la collezione egiziana di Bologna”
Un incontro di dieci minuti con Daniela Picchi, Museo Civico Archeologico.
La sezione egiziana del Museo Archeologico di Bologna, che comprende circa 3500 oggetti, è una delle più significative d’Italia e d’Europa. Gli oggetti che la compongono raccontano la storia egiziana dalle origini fino all’epoca romana, illustrando alcuni aspetti fondamentali della società faraonica, come la scrittura, il culto funerario e la magia. Proprio per questa sua ricchezza il museo ha da sempre attratto studiosi e curiosi da tutto il mondo… anche da quello del cinema!
Ingresso: gratuito
giovedì 26 luglio
ore 21.30: Piazza Maggiore
Nell’ambito della rassegna Pillole dai musei e di Bologna Estate
“La Bussola d’Oro: percorsi educativi erranti”
Un incontro di dieci minuti con Veronica Ceruti, Servizi educativi istituzione Bologna Musei.
La “Bussola d’Oro” è un progetto volto ad avvicinare gli adolescenti ai luoghi della cultura e dell’arte, attraverso laboratori e attività che spaziano dalla letteratura all’illustrazione, dalla poesia al fumetto, dalle arti visive e performative alla musica e al canto.
L’obiettivo è cogliere gli interessi e valorizzare i talenti degli adolescenti, facendo acquisire loro nuove competenze e aumentando la fiducia nelle proprie capacità per contrastare il disagio, la dispersione scolastica e le dinamiche sociali negative che possono coinvolgere gruppi di adolescenti nelle piazze e nelle strade.
Ingresso: gratuito
PER I BAMBINI
“Estate al museo 2018. I campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei”
Dall’11 giugno al 14 settembre i campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei offrono a bambini e ragazzi un’opportunità unica di vivere un’esperienza a contatto con il ricco patrimonio culturale della nostra città.
Due i moduli, distinti per fasce d’età: “L’arte è un diritto naturale. Un’estate ‘a passo di lumaca’”, per bambini da 5 a 11 anni (11 giugno-14 settembre); “That’s Summer. Io sto con l’artista” per ragazzi da 11 a 16 anni (25-29 giugno e 27-31 agosto).
Il tema della settimana dal 23 al 27 luglio è “Che aria tira? Diritto agli odori”.
Una settimana dedicata al Diritto agli odori, dove i profumi, i sentori (e anche le puzze) apriranno le porte ai nostri ricordi e a suggestioni di mondi lontani nel tempo e nello spazio. Le opere di artisti e scrittori provenienti da tutto il mondo ci permetteranno di riconoscere le “architetture invisibili” create dalla relazione tra ambiente e odore e di riflettere sull’olfatto come chiave di accesso alla memoria ma anche come strumento di esplorazione della realtà. Queste tematiche verranno approfondite anche grazie a una visita speciale alla Manifattura delle Arti, a Casa Morandi e a un coinvolgente itinerario cittadino.
Per informazioni ed iscrizioni:
Dipartimento educativo MAMbo: tel. 051 6496628 (martedì e giovedì, dalle ore 10 alle ore 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 20 luglio
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6 / La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili – via Marsala 7
Per la rassegna A zonzo per i musei: percorsi tra i patrimonio civici e delle antiche Opere Pie
“Visita guidata alle Collezioni Comunali d’Arte e a La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili”
Visita guidata con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo s.r.l., ASTER s.r.l. e Tecnoscienza.
La rassegna “A zonzo per i musei”, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili, propone un ciclo di visite guidate che vede coinvolte opere presenti all’interno delle collezioni del Museo Civico Medievale, delle Collezioni Comunali d’Arte, del Museo Davia Bargellini e de La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili, di proprietà dell’ASP Città di Bologna.
Le visite guidate si svolgono fino al 21 dicembre, il terzo venerdì di ogni mese ad eccezione del mese di agosto, alle ore 17.
Ingresso: biglietto Collezioni Comunali d’Arte (€ 5 intero / € 3 ridotto)
domenica 22 luglio
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4 + biglietto mostra (€ 6 intero / € 4 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3 per la visita guidata + € 3 per l’ingresso in mostra
martedì 24 luglio
ore 20: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
In occasione della rassegna Attorno al Museo per la Memoria di Ustica e di Bologna Estate
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Per l’occasione il museo è aperto straordinariamente dalle 20 alle 24.
Alle ore 21.30, nel Parco della Zucca, antistante al museo, va in scena “Di fronte agli occhi degli altri”, lo spettacolo di danza di e con Virgilio Sieni di e con Virgilio Sieni, annullato lo scorso 27 giugno per maltempo.
Lo spettacolo nasce su invito dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica nel 2012 come denuncia e ricordo della tragedia di Ustica. Allora Virgilio Sieni aveva ideato delle danze in memoria, duetti improvvisati con alcuni partigiani e famigliari delle vittime.
Partendo dall’esperienza commossa del 2012 viene oggi riproposto con la partecipazione di giovani ragazzi e ragazze a cui l’Associazione ha deciso di dedicare le celebrazioni del XXXVIII anniversario. Una partitura coreografica, una specie di flusso di coscienza capace di divenire azione e trasformarsi in danza, sulle note della chitarra, dal vivo, di Roberto Cecchetto.
La struttura del lavoro è articolata in un passaggio da mano a mano che avviene tra Virgilio Sieni e gli ospiti, coinvolti pienamente in danze adiacenti, a contatto, come risonanze continue dal di dentro, trame che di volta in volta si compongono rispetto alle persone. Seduti, in scena, su una fila di siede, ciascuno è invitato dal coreografo a confrontarsi con lui, che guida i loro movimenti in un gesto fluido e continuo.
“Di fronte agli occhi degli altri” si ispira al testo di Susan Sontag “Davanti al dolore degli altri” e riflette sul senso di condivisione della propria tensione interiore, non per cancellarla, ma per renderla, forse, più tollerabile, provando attraverso la partecipazione a dare un senso all’esperienza del dolore.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4
Ingresso spettacolo: offerta libera
mercoledì 25 luglio
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”
Visita guidata alla mostra con Paolo Cova, RTI Senza Titolo s.r.l., ASTER s.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 5 intero / € 3 ridotto)
ore 18: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito di Bologna Estate
“Ritratti di famiglia allargata. Incontri e narrazioni in mostra”
In occasione della mostra “RITRATTI DI FAMIGLIA. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa”, visitabile fino al 19 agosto 2018, il museo propone un calendario di incontri insoliti che permettono di guardare all’archeologia da un diverso punto di vista.
16 incontri a due voci di 45 minuti, dall’11 aprile al 1 agosto, tutti i mercoledì non festivi alle ore 18.
Mercoledì 25 luglio incontro con Anna Manfron, direttrice Istituzione Biblioteche di Bologna, sul tema “Ritratti di famiglia e scaffali di libri e di carte”.
Ingresso: biglietto museo ridotto (€ 3) + € 4 per la visita guidata fino a esaurimento posti. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)
ore 19-21: Villa Ghigi – via San Mamolo 105
Nell’ambito della rassegna Rosso di sera, Bologna si svela e di Bologna Estate
“Villa Ghigi, tra Arte e Natura”
Una passeggiata al tramonto per scoprire l’affascinante legame che unisce Arte e Natura, la flora e la fauna dello splendido parco e le esperienze artistiche dei protagonisti della Land Art. A conclusione del percorso, una proposta di laboratorio per ispirare e coinvolgere i partecipanti.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496628 oppure a mamboedu@comune.bologna.it.
Ritrovo al Giardino Norma Mascellani, via San Mamolo.
Minimo 9 partecipanti.
Ingresso a partecipante: € 8
ore 20: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
In occasione della rassegna Attorno al Museo per la Memoria di Ustica e di Bologna Estate
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Per l’occasione il museo è aperto straordinariamente dalle 20 alle 24.
Alle ore 21, nel Parco della Zucca, antistante al museo, “Lo stesso cielo”, installazione a cura del collettivo Antonello Ghezzi.
Alle ore 21.30 happening musicale – concerto, con Giovanni Dal Monte, Bleedingblackwood, Martina Bertoni.
L’evento “Lo stesso cielo” è un’opera fatta di altre opere che corre lungo fili temporali e spaziali. Tempo e spazio si rincorrono nelle 3 connotazioni di passato, presente e futuro: uno specchio ferma per sempre una data passata, che ha segnato molte persone: il 27 giugno 1980 alle 20:59.
Il presente si annoda nel live streaming trasmesso dal Radiotelescopio, cade una stella e in vera diretta le persone la sentiranno, nel connubio musicale che evocherà naturalmente il nostro slancio verso il futuro, con i nostri desideri e le nostre speranze. Lo spazio è ambiguo e preciso, è uno specchio, nel quale ritroviamo la nostra presenza di esseri umani ed è un cielo stellato. Lo stesso cielo del titolo dell’iniziativa. Questo stesso cielo è il cielo nel quale cadde un aereo tanto tempo fa, nel quale cadono le stelle cadenti alle quali sospiriamo, il cielo che ci guarda tutti, senza distinzioni nè confini, e che ci guarderà fra anni.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4
Ingresso spettacolo: offerta libera
ore 20: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito della rassegna Un etto di Bologna
“Pane e pasta a Bologna: dai mulini da grano alle moderne tecnologie”
Visita guidata realizzata in collaborazione con Vitruvio.
Sin dal XV secolo a Bologna l’intera produzione della farina era concentrata nel Canale delle Moline. Pesanti macine giravano mosse da grandi ruote a pale piane che sfruttavano la forza dell’acqua proveniente dal Reno. La farina, disponibile per tutta la città, era così trasformabile principalmente in pane e pasta. Successivamente, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo i processi di meccanizzazione della produzione di questi alimenti ottimizzano e velocizzano i procedimenti ormai consolidati. Sarà però con la Ditta Zamboni&Troncon, fondata nel 1906, che si affermerà a Bologna la produzione di macchine automatiche per la lavorazione della pasta ripiena. In particolar modo la tortellinatrice, che otterrà la medaglia d’oro al “Premio Umberto I” nel 1912. Come dichiaravano i cataloghi di vendita, si trattava di una macchina dalla meccanica veramente “speciale” con automatismi di tale precisione da riprodurre l’agire delle mani.
L’iniziativa termina al Battiferro, dove si potrà proseguire la serata al fresco e in compagnia con lo spettacolo “Moline: cosa c’è sotto i sotterranei?” del duo comico Marco Dondarini e Davide Dalfiume.
Ingresso visita guidata: biglietto museo (€ 5 intero / € 3 ridotto)
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“Il teschio e la farfalla – simboli arcani e misteriosi della Certosa”
Nulla è lasciato al caso in Certosa: anche la più piccola foglia ha un suo preciso significato. Una passeggiata tra serpenti attorcigliati, grifoni, clessidre e sfingi.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta ai soci dell’Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita. Quota associativa € 10 (prima visita in regalo).
Tutti i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
Ingresso: € 10 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
giovedì 26 luglio
ore 17.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
“Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer”
Visita guidata alla mostra a cura di Paolo Cova, RTI Senza Titolo s.r.l., ASTER s.r.l. e Tecnoscienza.
Da diversi anni i Musei Civici d’Arte Antica propongono l’iniziativa “Ospiti”, in occasione della quale vengono mostrate temporaneamente al pubblico opere frutto di scambi attivati in occasione dell’esposizione di opere delle proprie collezioni presso altri musei italiani e stranieri.
In questa occasione si tratta di oggetti che provengono da due musei tedeschi: un prezioso reliquiario a busto del capo di san Paolo dal Museo della Cattedrale di Muenster e una scultura in legno rinascimentale raffigurante il “Cristo Salvatore” dal Maximilianmuseum di Ausburg.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 19-21: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Proiezione del video “Rosanna Chiessi, L’ULTIMA INTERVISTA, dagli esordi a Shimamoto”
Mentre nella Project Room del MAMbo è in corso, fino al 16 settembre, la mostra “Rosanna Chiessi. Pari&Dispari”, nella sala conferenze del museo viene proiettata un’intervista inedita rilasciata da Rosanna Chiessi nel gennaio del 2016, due mesi prima della sua scomparsa, dal titolo “Rosanna Chiessi, L’ULTIMA INTERVISTA, dagli esordi a Shimamoto” di Kerstin Petrick ed Enrico Magnani.
Ingresso: gratuito
ore 19.30: nell’ambito della rassegna I favolosi ’80 e di Bologna Estate
“1984. Giulio Delvè”
10 opere, 10 artisti, 10 anni: quarantacinque minuti per raccontare un’opera della mostra “That’s IT!”. Dieci incontri coinvolgenti per rivivere l’atmosfera dei favolosi anni ’80.
Ogni appuntamento è dedicato ad un artista presente in mostra il cui anno di nascita diventa un pretesto per per ripercorrere o conoscere gli accadimenti, le immagini, i protagonisti, le mode, le HIT del periodo. Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era… lo scoprirà.
Per ragazzi dai 12 anni in su e adulti. A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Info e prenotazioni: tel. 051 6496627 (martedì e giovedì, ore 9-17) oppure 051 6496611 (sabato e domenica, ore 11.30-17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4 per visita a persona + ingresso mostra ridotto € 4 (adulti). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3 per visita a persona + ingresso mostra € 3
ore 21: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6 / Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“Volti, storie e opere di Bologna – Custodire la storia, rinnovare la memoria”
Nelle sale in cui oggi sono le Collezioni Comunali d’Arte, da cui per anni è stato esercitato il governo della città, si andrà alla scoperta di opere che per un certo periodo vennero custodite alla Certosa di Bologna. A bordo del City Red Bus si proseguirà fino al cimitero, con un percorso notturno tra arte e memoria.
A cura di Istituzione Bologna Musei e City Red Bus.
Ritrovo all’ingresso di Palazzo d’Accursio.
Prenotazione obbligatoria su http://cityredbus.com/shop/.
Minimo 15 partecipanti.
Il percorso è attivato solo se sarà raggiunto il numero minimo di partecipanti.
Ingresso a partecipante: € 13 (comprensivo di trasporto in bus, visite guidate, ingressi). Per i possessori di Card Musei Metropolitani Bologna € 10
MOSTRE
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Il mondo magico. Gianni Del Bue”, fino al 30 settembre 2018
I Musei Civici d’Arte Antica presentano la mostra personale “Il mondo magico” dell’artista contemporaneo Gianni Del Bue allestita nel Lapidario del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, nata da un’idea di Graziano Campanini, ospita oltre 30 opere che dialogano con la collezione del museo. Del Bue, che già aveva omaggiato con sue mostre alcune capitali del Rinascimento come Firenze, Urbino e Mantova, ora si intrattiene con Bologna e la sua storia. Il contatto con la città avviene proprio attraverso il Museo Civico Medievale, scrigno autorevole di un’arte con un forte impatto sul cosmico, sulla natura, sul sacro e sull’immaginario.
Il magico quotidiano dei lavori di Del Bue richiama lo stesso magico quotidiano di tutte le opere della collezione del museo: lance, scudi, bronzi, sono tutti oggetti di uso comune dell’epoca che, così come i soggetti presenti all’interno delle opere di Del Bue, detengono un fascino magico e seducente.
“Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer”, fino al 30 settembre 2018
Dal 1996 i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna promuovono il ciclo di iniziative “Ospiti”, in cui vengono esposte temporaneamente opere che possono suscitare interesse da parte del pubblico per la singolarità della loro storia o di ciò che raffigurano, ma anche per la loro rarità, o per la ricerca di una loro corretta attribuzione o per un particolare legame con il patrimonio artistico o la storia dell’arte della città e del suo territorio.
Spesso tali prestiti si configurano come veri e propri scambi, attivati in occasione di esposizioni presso altri istituti italiani e internazionali. Infatti l’importanza dell’opera prestata rende necessaria una sua momentanea sostituzione, permettendo così di ricevere ed esporre per un periodo di tempo limitato degli illustri “ospiti”, posti in dialogo con il patrimonio conservato nei Musei Civici d’Arte Antica.
Nel contesto di questa attività di valorizzazione e di collaborazione culturale e scientifica con istituzioni museali internazionali, la mostra “Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer” presenta due oggetti di elevatissimo pregio che provengono da musei tedeschi: un prezioso busto reliquiario del capo di San Paolo del XV secolo dal Museo della Cattedrale di Münster e una scultura rinascimentale in legno raffigurante il Cristo Salvatore, opera di Gregor Erhart, dal Maximilianmuseum di Augusta (Augsburg).
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” – via di Casaglia 3
“Riverberi”, fino al 22 luglio 2018
Il progetto “Riverberi”, a cura di Vanna Romualdi, che vede la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e dei Musei Civici d’Arte Antica, è il primo momento espositivo di un ciclo di interventi dedicati al patrimonio che vede coinvolti studenti del Biennio di Decorazione per l’architettura ed ex studenti dell’Accademia.
In occasione di Opentour 2018, in assonanza con l’intervento di Yanxi Zhou negli Spazi espositivi sotterranei dell’Accademia, l’intervento cromatico di Valentina Fanton sulle persiane della facciata nord di Villa Spada dialoga con l’installazione sonora nel sistema di filodiffusione del museo di Laura Giovannardi e Simona Paladino.
Nel progetto le diverse pratiche d’intervento si innestano nel luogo come indizi di un patrimonio urbano che conferma nella città la presenza di una struttura comunitaria in movimento. In un processo di riappropriazione che vede gli spazi inglobati in differenti forme di appaesamento, gli interventi mettono in connessione nuovi segni e memorie preesistenti, tracce visive e sonore, personali e collettive. Come un organismo vivente l’architettura riverbera colori, suoni, parole.
Riverberi è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” al quale hanno collaborato Giancarlo Benevolo, Maria Rita Bentini, Manuela Farinelli, Marina Gasparini, Paola Goretti, Gabriele Lamberti, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Francesca Pasini, Renata Pompas, Fabiano Petricone, Mili Romano, Uliana Zanetti.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino all’11 novembre 2018
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”?
Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
“Rosanna Chiessi. Pari&Dispari”, fino al 16 settembre 2018
Il MAMbo prosegue nella programmazione espositiva dello spazio Project Room, dedicato a una ricognizione di protagonisti e vicende tra le più significative per la storia artistica del territorio, presentando un focus dedicato a Rosanna Chiessi, a cura di Lorenzo Balbi e organizzato in collaborazione con l’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi e Comune di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi.
L’esposizione intende omaggiare, con rinnovata attenzione, una straordinaria protagonista dell’arte italiana ed internazionale, al cui nome si deve un impegno fondamentale per la conoscenza e la diffusione di alcune delle avanguardie più influenti del secondo Novecento: area concettuale italiana, poesia visiva, Azionismo Viennese, movimenti Fluxus e Gutai, arte performativa. Il progetto consente dunque di riscoprirne l’intensa avventura – per la prima volta in un contesto museale dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2016 – attraverso alcune delle testimonianze più rilevanti della sua attività che, negli anni Settanta, ha trasformato Reggio Emilia e Cavriago in crocevia di correnti artistiche di eccezionale rilievo.
Nel suo restare sempre fedele alla dimensione di un’arte prodotta per ricerca e non per redditività di mercato, il profilo di Rosanna Chiessi si sottrae a tentativi di connotazione univoca per la vitale molteplicità di ruoli attraversati in quarant’anni di passione per l’arte contemporanea: gallerista, editrice, promotrice e animatrice pionieristica di eventi divenuti epocali, collezionista, mecenate e scopritrice di talenti.
La mostra allestita al MAMbo è concepita come un ritratto biografico che prende forma dall’accostamento di materiali compositi e posti in dialogo fra loro per associazione, a raccontare le poetiche e i principali eventi da lei sostenuti e promossi. Si trovano così opere realizzate dagli artisti con cui Chiessi strinse i legami di amicizia e intesa più profondi, molte delle quali a lei dedicate fin nel titolo, come nel caso del ritratto di Anne Tardos “Sunset for Rosanna” con cui si apre il percorso espositivo; oggetti simbolo, come il grande tavolo di lavoro che campeggiava nella sua casa-studio di Cavriago e la doppia chiave ideata come logo di Pari&Dispari; reperti iconici di artisti carismatici come il giubbotto firmato di Joseph Beuys e un paio di scarpe di Shozo Shimamoto.
E ancora fotografie, multipli, edizioni numerate e libri d’artista, provenienti da collezioni private e dal corpus documentale conservato dall’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi, che ne ha raccolto e sistematizzato l’eredità. Una costellazione di pezzi ancora oggi in grado di trasmettere le energie di un’eccezionale stagione di libertà in cui le forme del fare cultura furono rivoluzionate da una creatività dirompente.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 25 novembre 2018
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Moto Bolognesi C.M. Trent’anni memorabili 1929-1959”, fino al 14 ottobre 2018
L’esposizione è incentrata sul periodo d’oro per Bologna nel settore produttivo motociclistico: nei decenni 1920-’50 il territorio bolognese è infatti un centro di importanza nazionale in quest’ambito, grazie a una concentrazione senza eguali di piccole e medie aziende produttrici di moto finite (oltre 70 attive con alterne fortune in quegli anni) e un numero ancora maggiore in grado di fornire tutto ciò che serve per assemblare qualsiasi motociclo. In quegli stessi anni si situa l’avventurosa storia della C.M, non dissimile da quella di molte aziende bolognesi.
La mostra presenta 15 motociclette degli anni 1930-’50, tra i più importanti modelli realizzati dalla C.M e tra i più significativi esemplari presenti nelle collezioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Un ricco apparato di immagini fotografiche e di cataloghi, in gran parte inedito, è visibile in tre proiezioni su schermo e a video.
Casa Morandi – via Fondazza 36
“Giancarlo Fabbi. Il silenzio della pittura”, fino al 2 settembre 2018
Leggere il lavoro di Giorgio Morandi attraverso pochi semplici oggetti, un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei dieci scatti fotografici che vengono esposti a Casa Morandi, con la curatela di Massimo Recalcati.
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su alcuni oggetti appartenuti a Giorgio Morandi, esposti in mostra insieme alle fotografie, che ha accostato per creare delle personali nature morte. Fabbi evita volutamente di utilizzare le componenti più celebri delle composizioni morandiane come le bottiglie, le conchiglie, i fiori per offrire una visione asciutta ed essenziale degli elementi primari e più umili riferibili alla pittura e all’incisione.
La sua indagine fotografica, nella serie in mostra, viene condotta eccezionalmente a colori e in digitale, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale «per dare realtà a quello che si fa», come lui stesso dichiara.
La serie di dieci fotografie vuole incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
La scelta del colore dello sfondo che fa da quinta alle composizioni di Fabbi, un bianco luminoso da cui emergono gli oggetti nella loro fisicità come forme che si allineano, si intersecano o campeggiano al centro della foto in un voluto isolamento estetico, mette in risalto l’atteggiamento con cui il fotografo modenese intende la pratica artistica: esperienza sulla luce e sull’ombra, ricerca quasi mistica dell’essenziale, riduzione estrema delle immagini, intese come frammenti di realtà capaci di custodire momenti di eterna poesia, proprio come la pittura di Morandi.
A conclusione dell’esposizione le dieci opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo Morandi.
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, fino al 9 settembre 2018
Con la mostra “Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, il museo presenta un percorso di visita ridefinito in concomitanza con gli interventi di ripristino di una parte della copertura di Palazzo d’Accursio.
Organizzata dai Musei Civici d’Arte Antica con la curatela di Silvia Battistini e Massimo Medica, l’esposizione consente di ammirare oltre 150 opere ordinate secondo numerosi accostamenti inediti, anche grazie alla presentazione di alcuni lavori solitamente conservati in deposito – è il caso dei pastelli e dei dipinti di Angelo Crescimbeni, Sebastiano Gamma e Coriolano Vighi – e di prestiti provenienti da altri musei civici come il Museo Civico Archeologico, il Museo Civico Medievale e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
La mostra si sofferma sulla ripresa ricorsiva di modelli delle epoche precedenti da parte degli artisti che operarono durante il XVIII e il XIX secolo, mettendo a confronto stili e iconografie di importanti autori non solo bolognesi. La sintesi che ne nacque gettò le fondamenta del gusto contemporaneo, creando i presupposti teorici ed estetici anche per le avanguardie del primo Novecento.
A fronte della chiusura di sette sale in questa fase di cantierizzazione – la Galleria Vidoniana, le sale 8, 9 e 10 della Pinacoteca, la sala 11 nell’ala Rusconi, le sale 19 e 20 dedicate a Pelagio Palagi – il percorso espositivo della mostra si snoda attraverso la magnifica sala 17 (nota come Sala Urbana), le sale 14-16 (ala Rusconi),18 e 23-25.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa”, fino al 19 agosto 2018
È un racconto corale quello composto da “Ritratti di famiglia”: non una contemplazione del passato alla ricerca delle proprie radici ma piuttosto un’espressione viva e attuale dell’identità del museo e della natura complessa del patrimonio storico conservato.
Lungo un’ideale linea cronologica che va dal 1522, anno di nascita del naturalista e filosofo Ulisse Aldrovandi, uno dei massimi rappresentanti del collezionismo di indirizzo naturalistico enciclopedico, al 1944, anno di morte di Pericle Ducati, direttore del museo che compì fondamentali ricerche sulla civiltà etrusca, sono disposti oltre 350 oggetti di differente tipologia, selezionati per il grande valore storico e il legame con le principali figure che hanno contribuito alla formazione e allo studio dei nuclei collezionistici del museo, uno dei più prestigiosi in ambito europeo.
Diciotto sono i personaggi convocati in questa ideale galleria del tempo, dei veri e propri “ritratti di famiglia”, a cui si affiancano le vicende degli oggetti archeologici, della costituzione e ordinamento delle raccolte del museo, della storia di Bologna e dei suoi istituti culturali. Conducendo il visitatore lungo il percorso di sviluppo del modo di guardare all’antico, dal Seicento fino alla nascita della scienza archeologica e delle moderne strutture di valorizzazione e di tutela nel Novecento, si scopre che una narrazione apparentemente settoriale permette inaspettate aperture verso le vicende storico-politiche, culturali, sociali. Un racconto a più voci che proietta la città in un panorama italiano ed europeo già a partire dal XVI secolo.
Diciotto sono anche le sezioni della mostra: una per ciascuno dei personaggi rievocati, le cui fattezze sono tratteggiate dalla matita e dall’ingegno di Elena Maria Canè, restauratrice del museo, in ritratti riprodotti su grandi pannelli scenografici che scandiscono il percorso espositivo.
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L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.