Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 2 a giovedì 8 novembre.
Domenica 4 novembre, come ogni prima domenica del mese, ingresso gratuito alle collezioni permanenti di tutte le sedi dell’Istituzione Bologna Musei.
IN EVIDENZA
sabato 3 novembre
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento / Jazz Insight
“Jazz ’68 tra impegno e nuove frontiere”
Narrazione musicale con Emiliano Pintori, pianoforte. In collaborazione con Bologna Jazz Festival.
“Jazz Insight”, ovvero cinque protagonisti della musica americana e africano-americana, di cui quest’anno ricorrono importanti anniversari, raccontati dall’interno, vale a dire dalla prospettiva di un musicista jazz Emiliano Pintori in compagnia del pianoforte e dei suoi “ospiti” a sorpresa.
Il primo appuntamento propone un incontro dedicato non ad un musicista, ma a ciò che accadeva in ambito jazzistico in quel periodo: l’omicidio di Martin Luther King suscitò reazioni immediate e tutti gli artisti afroamericani in quel decennio utilizzarono proprio la loro musica come straordinario veicolo di autodeterminazione comunitaria e rivendicazione di diritti civili.
Sono gli anni della New Thing, della creazione di nuove estetiche identitarie e radicali, ma anche della svolta elettrica di Miles Davis, che proprio dal ’68 intraprende una via che andrà a definire la musica del decennio successivo, introducendo nuovi protagonisti come “Chick” Corea e poco dopo Keith Jarrett.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
giovedì 8 novembre
ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della Festa della Storia
“Ritorno al Futuro? Dalle scuole all’aperto alle nuove esperienze educative nella natura”
Inaugurazione della mostra a cura di Mirella D’Ascenzo e Mino Petazzini, realizzata in collaborazione con Istituzione Bologna Musei e Comune di Bologna – Settore Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
PER I BAMBINI
sabato 3 novembre
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“La Fata Elettricità” Laboratorio per ragazzi da 8 a 12 anni.
Alla fine del XIX secolo si diffuse in Europa e in America il fenomeno della “fisica popolare” col quale si mostravano al grande pubblico le curiosità del mondo scientifico, percepito allora come invisibile e misterioso e che suscitava sorpresa e meraviglia. È proprio in quel contesto che il fenomeno elettrico assunse il curioso nome di “fata elettricità”.
Traendo spunto da questa storica tradizione divulgativa, il museo ha pensato di ripercorrere con piccole verifiche e giochi (come “la danza dei forzati”, “il pendolino elettrico” e “la pila con le mani”) le tappe più significative delle scoperte legate all’elettricità: dagli esperimenti di Talete di Mileto sull’elettricità statica fino alla costruzione delle prime macchine elettrostatiche in grado di produrre scintille, all’invenzione della pila di Volta nel 1799 e agli esperimenti di Faraday sull’induzione elettromagnetica.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 2 novembre).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
domenica 4 novembre
ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito del ciclo Al museo per gioco
“A spasso con i demoni nell’antico Egitto” Laboratorio per bambini da 8 a 11 anni, a cura degli archeologi della società Aster.
Travestendosi da demoni, con l’ausilio di maschere create dai bambini per l’occasione, si visiterà la sezione egizia del museo, compiendo insieme all’operatore un viaggio nell’aldilà egiziano.
Prenotazione obbligatoria a partire dal lunedì precedente l’iniziativa, esclusivamente on line, sul sito del museo alla pagina eventi (www.museibologna.it/archeologico/eventi), selezionando l’evento desiderato e cliccando su “ISCRIVITI QUI”.
Ingresso: € 5,00 a bambino (gratuito per un accompagnatore adulto) fino ad esaurimento posti (max 20)
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Domenica al museo. Il corpo delle emozioni” Laboratorio per bambini da 4 a 7 anni.
Farfalle nello stomaco, nodo alla gola, batticuore, dente avvelenato o testa tra le nuvole… Un percorso per affinare la conoscenza della propria sensibilità e scoprire che ogni emozione si fa strada dentro di noi in modo diverso, anche in relazione agli altri. La mostra “Io sono Mare” diventa lo spunto per un laboratorio dove rendere visibile il “percorso emotivo” dei differenti stati d’animo all’interno del nostro corpo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 5.00 a partecipante
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 2 novembre
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
In occasione di Gender Bender
ore 18.30: “Dance to meet you. Warm up con Hilde Ingeborg Sandvold”
“Warm up” significa riscaldarsi. “Dance to meet you”, organizzato da BlaubArt per Gender Bender, è un momento in cui prepararsi corporalmente e visivamente agli spettacoli, sperimentando brevi pillole coreografiche con gli artisti prima della messa in scena. Un piccolo gruppo di spettatori potrà provare alcuni semplici passi di danza con Hilde Ingeborg Sandvold, autrice di Dans, for Satan. Un modo per conoscere, conoscersi e mettersi alla prova.
Hilde Ingeborg Sandvold è una danzatrice e coreografa norvegese che vive in Danimarca. Come danzatrice ha lavorato con compagnie e coreografi di tutta Europa: Tina Tarpgaard, Ted Stoffer, David Zambrano, Edhem Jesenkovic, Kitt Johnson, Wim Vandekeybus/Ultima Vez e Andreas Constantinou. È autrice di numerosi lavori solisti, presentati in Norvegia, Svezia, Danimarca, Belgio e Olanda.
Ingresso: gratuito
ore 19:”Dans, for Satan di Hilde Ingeborg Sandvold”
Prima nazionale della performance di Hilde Ingeborg Sandvold, artista selezionata tra i 20 migliori nuovi talenti europei nel 2018 da Aerowaves. Con il supporto di Dansekunst i Grenland.
Movimenti senza musica, un litro di latte, una salsiccia, e una donna alla ricerca di affetto e accettazione. Fino all’amara, sarcastica consapevolezza che, pur di trovare il nostro posto nella società, siamo costantemente disposti a prostituire noi stessi e i nostri valori.
«Prima di realizzare la pièce, ho passato del tempo a riflettere su che cosa significhi essere una donna oggi in Scandinavia. Ho realizzato di avere la libertà di fare tutto ciò che voglio, perché il mio agire è liberato. Nello stesso tempo, percepisco che questa libertà, in talune circostanze, viene oscurata dalla sensazione che il mio corpo sia un bene il cui valore viene stabilito dagli uomini, o dalle mie interazioni con gli uomini. Questo dualismo ha acceso la mia curiosità e la mia immaginazione.» (Hilde Ingeborg Sandvold)
Ingresso: a pagamento (biglietti in vendita alla biglietteria del museo a partire da un’ora prima dall’inizio dello spettacolo)
ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Certosa oscura”
Appuntamento notturno con Barbara Baraldi, autrice di “Osservatore oscuro” (Giunti ed.). Un thriller che si apre nel cimitero di Bologna, davanti ad uno dei suoi monumenti più celebri. Un percorso noir e di rievocazione letteraria della Certosa quale luogo del ricordo, degli affetti e di scena criminale. Con Caterina Veddovi e Luca Favoni, viola da gamba. Letture di Andrea Spicciarelli e Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento.
Prenotazione obbligatoria allo 051 225583 (lunedì-venerdì, ore 9-13) – museorisorgimento@comune.bologna.it.
Dress code scuro/elegante obbligatorio.
Ritrovo alle ore 20.30 presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: gratuito
sabato 3 novembre
ore 17: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso mostra gratuito)
ore 21: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
In occasione di Gender Bender
“Dans, for Satan di Hilde Ingeborg Sandvold”
Prima nazionale della performance di Hilde Ingeborg Sandvold, artista selezionata tra i 20 migliori nuovi talenti europei nel 2018 da Aerowaves. Con il supporto di Dansekunst i Grenland.
Movimenti senza musica, un litro di latte, una salsiccia, e una donna alla ricerca di affetto e accettazione. Fino all’amara, sarcastica consapevolezza che, pur di trovare il nostro posto nella società, siamo costantemente disposti a prostituire noi stessi e i nostri valori.
«Prima di realizzare la pièce, ho passato del tempo a riflettere su che cosa significhi essere una donna oggi in Scandinavia. Ho realizzato di avere la libertà di fare tutto ciò che voglio, perché il mio agire è liberato. Nello stesso tempo, percepisco che questa libertà, in talune circostanze, viene oscurata dalla sensazione che il mio corpo sia un bene il cui valore viene stabilito dagli uomini, o dalle mie interazioni con gli uomini. Questo dualismo ha acceso la mia curiosità e la mia immaginazione.» (Hilde Ingeborg Sandvold)
Ingresso: a pagamento (biglietti in vendita alla biglietteria del museo a partire da un’ora prima dall’inizio dello spettacolo)
domenica 4 novembre
ore 10: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Certosa criminale: storie di delitti e passioni”
Un percorso dedicato al lato più oscuro e misterioso della città. Omicidi efferati, scandali pubblici, esili politici, cronache di criminalità comune.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
ore 10.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
Per il ciclo Il filo d’Arianna: collezioni tessili ai Musei Civici d’Arte Antica
“Tesori nei cassetti” visita guidata a cura di Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
ore 12-16: “Mediazione culturale al Museo Civico Medievale”
In occasione della prima domenica del mese il Museo Civico Medievale offre un servizio gratuito di mediazione culturale: un educatore museale è presente nelle sale espositive, a disposizione del pubblico. A cura di Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
ore 11: Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria”
Visita guidata alla mostra.
La mostra è dedicata alla memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati al primo Conflitto Mondiale, con particolare riferimento ai caduti bolognesi. In esposizione manifesti e documenti rari dedicati ai prestiti nazionali, molti dei quali realizzati da artisti di primo piano quali Duilio Cambellotti e Achille Luciano Mauzan.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
ore 14.30-18.30: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mediazione culturale alla mostra “Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Un operatore del Dipartimento educativo MAMbo è presente ogni domenica dalle 14.30 alle 18.30 per fornire informazioni e approfondimenti sulle opere e l’artista.
Ingresso: biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani ingresso gratuito
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
ore 15.30-18.30: “VHS+. Speciale Archivio Aperto 2018. Video nel Kantiere. Dal Videogiornale a Pratello TV: il video analogico e la scena radicale bolognese di inizio anni Novanta”
Domenica 4 novembre si tiene il primo di quattro pomeriggi dedicati a proiezioni speciali nell’ambito della mostra “VHS+”, in corso fino al 17 febbraio.
Durante il primo appuntamentamento curato da Diego Cavallotti e Lino Greco nell’ambito di “Archivio Aperto” vengono resi visibili materiali video di Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, che conta circa 400 tra VHS, Video8 e altri formati fine anni Ottanta – primi Novanta.
Il programma prevede, oltre a due Videogiornali del DAMS occupato (già mostrati durante l’edizione 2016 di “Archivio Aperto”), un inedito: il “Cassettone” di PratelloTV, una raccolta del meglio della celebre TV di quartiere che trasmise tra il 27 e il 31 maggio 1992.
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
ore 16: “Visita guidata alla collezione permanente MAMbo”
Una visita guidata alla collezione permanente per avvicinarsi alla storia dell’arte italiana, dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, attraverso l’attività dell’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e le successive acquisizioni del MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Le macchine per il cibo” visita guidata.
Tra XIX e XX secolo i processi di industrializzazione modificano le abitudini alimentari dei bolognesi, mentre nuove tecnologie consentono la diffusione di prodotti prima riservati solo a una stretta cerchia. È il caso della mortadella, per secoli prodotto di lusso, che – grazie a diverse innovazioni brevettate – viene lavorata e inscatolata con costi contenuti e spedita in grandi quantità all’estero. Altre aziende cittadine recepiscono le novità tecnologiche, come la Zamboni che dal 1910 costruisce macchine da pasta in grado di produrre e confezionare le prelibatezze locali come i tortellini. Negli stessi anni la Majani, tra le prime aziende bolognesi ad acquistare una macchina a vapore, inventa il goloso cremino “FIAT”. Nel 1927 l’A.C.M.A. produce la prima macchina per dosare e impacchettare l’idrolitina, mentre Bruto Carpigiani, più tardi, disegna un’innovativa macchina da gelato che impone l’azienda sul mercato internazionale.
Gli anni del boom economico vedono l’industria bolognese concentrarsi sul meccanopackaging alimentare, prime fra tutte ACMA e G.D (dolciumi e cioccolata), Corazza (dadi da brodo), IMA (tè e tisane), che con macchine sempre più veloci, precise e igieniche danno vita ad un distretto industriale moderno e flessibile, basato su continui processi di innovazione tecnologica delle macchine.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 2 novembre).
Ingresso: gratuito (non è dovuto il pagamento del biglietto di ingresso al museo in quanto prima domenica del mese)
ore 16.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Il Palazzo di città, monumento di Bologna”
Visita guidata con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento / Voci dall’aldilà
“Tony Conrad” proiezione di “Completely in the Present” di Tyler Hubby (USA 2016, 96’) con Tony Conrad, Moby, Jim O’Rourke, John Cale, Charlemagne Palestine, Tony Oursler.
Tony Conrad, figura imprescindibile della neoavanguardia americana, è stato, assieme a John Cale, il pioniere del minimalismo. Membro originario sia del Dream Syndicate di La Monte Young che dei Primitives (la band pre-Velvet Underground di Lou Reed) è stato autore di The Flicker (1966), uno dei caposaldi del cinema strutturalista.
“Voci dall’aldilà” è una rassegna di film, un “viaggio nella memoria” su compositori scomparsi che continuano a rimanere tra noi. Un progetto di AngelicA a cura di Walter Rovere.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
martedì 6 novembre
ore 17: Museo Medievale – via Manzoni 4 (ingresso da via Porta di Castello 3)
Nell’ambito della rassegna L’arte giapponese dal 1185 all’alba della modernità
“Il periodo Edo (1603-1868)” conferenza di Giovanni Peternolli.
Il periodo Edo vede l’ascesa della classe dei chônin (artigiani e mercanti), che sarà all’origine di un’arte straordinariamente vitale, con la presenza simultanea di numerosi artisti geniali e di correnti pittoriche innovative, come quella decorativa Rinpa, quella dei Letterati e quella delle stampe ukiyo-e, nota ormai a livello internazionale.
Con questo sesto ciclo di conferenze, il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale prosegue la presentazione dello sviluppo storico dell’arte giapponese iniziata l’anno passato: quest’anno verrà affrontato il periodo che va dalla presa del potere della classe samuraica nel 1185, fino alla caduta del governo militare nel 1867.
Ingresso: gratuito
giovedì 8 novembre
ore 19: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della rassegna I favolosi ’80
“1983. Giovanni Giaretta”
A grande richiesta, MAMbo ripropone l’appuntamento del giovedì dedicato a dieci opere, dieci artisti, dieci anni: trenta minuti per raccontare un’opera della mostra “That’s IT!”.
Dieci incontri coinvolgenti per rivivere l’atmosfera dei favolosi anni ’80. Ogni appuntamento sarà dedicato ad un artista presente in mostra il cui anno di nascita diventa un pretesto per per ripercorrere o conoscere gli accadimenti, le immagini, i protagonisti, le mode, le HIT del periodo. Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era… lo scoprirà.
Per ragazzi dai 12 anni in su e adulti. A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
E se conservi il biglietto di ingresso, agli appuntamenti seguenti paghi solo il costo della visita guidata.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 13 allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 per visita a persona + ingresso mostra ridotto € 4,00 (adulti). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per visita a persona + ingresso mostra € 3,00
ore 19: “Marcel Broodthaers. Poetiche dell’ombra”
Presentazione del volume di Serena Carbone (Mimesis Edizioni).
L’autrice dialoga con Cesare Pietroiusti.
Marcel Broodthaers: artista, poeta, uomo di lettere, collezionista, giornalista, dallo sguardo più da «sociologo che artista», pone al centro della sua ricerca il rapporto arte e società, museo e collezione, valore e statuto dell’opera d’arte. Il volume, diviso in tre parti (“Dalla parola all’oggetto”, “Dall’oggetto al décor”, “Dal décor alla salle”), affronta in maniera trasversale e comparativa il percorso singolare di un artista oggi ritenuto tra i più significativi del secolo scorso. In soli dieci anni di attività (1964-1975), dalle poetiche dada e surrealiste approderà a un linguaggio nuovo, postmediale, aperto al milieu nel quale si sviluppano i fenomeni di reificazione e frammentazione tipici della società del capitalismo avanzato, inaugurando la stagione della Critica Istituzionale. Attraverso suggestioni letterarie, poetiche e sociologiche prendono corpo le opere: da Pense-Bête, al Musée d’art Moderne-Département des Aigles fino alle salles del periodo décor, rivelando un universo in cui l’infinito non vive solo per iscritto.
Serena Carbone (1981) si occupa di storia e critica d’arte contemporanea, con particolare riguardo alla relazione che intercorre tra arte, storia e società.
PhD in Studi Culturali Europei con una tesi su Marcel Broodthaers, fa parte del comitato scientifico di NESXTIndependent Art Network. Numerosi suoi contributi sono apparsi in riviste di settore. Oggi collabora con Alfabeta2.
Ingresso: gratuito
MOSTRE
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria”, fino al 27 gennaio 2019
A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, la mostra presenta i risultati del progetto “La Grande Guerra a Bologna tra Storia e Memoria” finalizzato all’implementazione del portale www.storiaememoriadibologna.it per creare e rendere accessibile, in forma unitaria, una memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati al primo conflitto mondiale, con particolare riferimento alla memoria dei caduti bolognesi.
L’iniziativa, a cura di Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli, intende porsi come un momento di conoscenza e promozione del lavoro di digitalizzazione di fonti documentarie e memorialistiche di diversa natura svolto tra il 2015 e il 2018, attraverso l’esposizione al pubblico di alcuni dei più rilevanti documenti appartenenti a un patrimonio ancora poco conosciuto e in alcuni casi del tutto inedito.
Sulle pareti della sala mostre una selezione di manifesti di propaganda dei prestiti nazionali, recentemente restaurati, rievocano ciò che i nostri antenati potevano vedere sui muri di Bologna e delle altre città italiane ed europee: una propaganda massiccia, multiforme, capillare, perché ogni cittadino senza distinzione di età e condizione sociale, si sentisse “fronte interno” e si comportasse come tale, contribuendo, secondo le sue possibilità, alla vittoria finale.
Nelle vetrine sono esposti documenti e cimeli originali relativi alla città di Bologna, normalmente non visibili al pubblico, che l’implementazione del portale ha permesso di fare conoscere e contestualizzare, riproducendone le immagini e raccontandone la storia. Tra questi, documenti e fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, compresi quelli donati dalle famiglie di Nazario Sauro ed altri eroi della Guerra; memorie del “Pantheon dei caduti illustri” creato all’interno della scuola Laura Bassi negli anni del conflitto; documenti dell’Ufficio per notizie alle famiglie dei militari, la grande esperienza prima bolognese poi nazionale di volontariato femminile; i numerosi ritratti dei caduti rinvenuti nel corso dei lavori.
Attraverso un codice QR, con uno smartphone è inoltre possibile accedere a tutte le notizie e agli approfondimenti contenuti nel portale: la sala dispone infatti di accesso gratuito wireless e il portale stesso è visualizzabile da tutti i device. La valenza fortemente didattica e divulgativa del progetto che si rivolge non solo a un pubblico giovane è testimoniata dalla presenza in mostra di un totem che consente di esplorare la ricostruzione virtuale in 3D del grandioso Lapidario della Basilica di Santo Stefano, così come si presentava nell’anno dell’inaugurazione (1925): con i nomi dei 2.536 caduti della città di Bologna incisi nelle 64 lapidi poste all’interno del chiostro.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston”, fino al 3 marzo 2019
Il Museo Civico Archeologico ospita le opere dei due più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858).
La mostra espone, per la prima volta in Italia, una selezione straordinaria di circa 150 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston.
Il progetto, suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono – qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese – come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe. Nei suoi dipinti su rotolo, ma soprattutto attraverso le sue silografie policrome, l’artista seppe interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone, traendo spunto sia dalla pittura tradizionale autoctona sia dalle tecniche dell’arte occidentale.
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle “Trentasei vedute del monte Fuji” del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle “Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō”, conosciute come “Hōeidō Tōkaidō” dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici – nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna – che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”, fino al 9 dicembre 2018
In occasione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il Museo Civico Medievale di Bologna presenta “È qui. Social pattern design on seating”, un progetto di ricerca, dedicato all’abitare, realizzato dagli studenti del Corso di Decorazione per l’Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Partendo dal racconto di parole, immagini e suoni dei ragazzi delle cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè, gli studenti hanno realizzato i pattern tessili, stampati su tessuto fine serie presso l’azienda Dino Zoli Textile, per Jointly, una originale collezione di sedute. L’archivio dei segni ed il patrimonio orale raccolti durante gli incontri, sono stati rielaborati graficamente dagli studenti nelle 29 stampe tessili dalle nuove narrazioni.
“È QUI”, la frase stampata su una delle sedute in mostra, rende simbolicamente presente la relazione frutto della mescolanza delle diverse identità, fatta di desideri, emozioni e ricordi che hanno ispirato il percorso di lavoro. Ed è partendo da qui che gli studenti Bingjie An, Xi Chen, Hanssen Diaz, Arianna Fiorentino, Xue, Jiang Samira Khajavi, Ghazaleh Kohandel, Debora Lago, Weiguo Lai, Ruobi Li, Baoyi Liu, Ruiqi Ma, Elora Ndini, Ailar Noori, Sara Ruggeri, Yuxiang Wang, Ning Yu, Luo Zhang, Liyuan Zheng, Yianxi Zhou hanno sviluppato la loro sperimentazione, fatta di quell’esperienza iniziale di incontro unita ai personali linguaggi di ricerca.
Promosso dall’Accademia di Belle Arti e dai Musei Civici d’Arte Antica, il progetto, patrocinato dalla Fondazione Dino Zoli di Forlì, è sostenuto dalla Dino Zoli Textile di Forlì e dal Progetto Recooper in collaborazione con le cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè di Bologna per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
La mostra, a cura di Vanna Romualdi con il coordinamento di Laura Giovannardi, è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
“Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco”, fino al 17 marzo 2019
La mostra, realizzata nell’ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch’essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch’essi presentati in occasione della mostra.
Info: www.museibologna.it/arteanticaMuseo Medievale – via Manzoni 4
“Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco”, fino al 17 marzo 2019
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“VHS +. Video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000”, fino al 17 febbraio 2019
Nello spazio espositivo della Project Room, vocato alla riscoperta di alcuni degli episodi artistici più stimolanti e innovativi originati in ambito artistico bolognese e regionale, il MAMbo presenta “VHS +”.
Il progetto espositivo, nato da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) con la curatela di Silvia Grandi e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna, si configura come un dispositivo di pulsazioni audio-visive che nascono dall’ibridazione di differenti linguaggi, formati e pratiche di comunicazione video sperimentata in Italia tra il 1995 e i l 2000, raccontando il sogno elettronico di una stagione in cammino tra l’analogico e il digitale.
La produzione del periodo esorbita dall’autorialità individuale per estendersi a una dimensione collettiva, costituendosi in gruppi indipendenti di ricerca media-culturali che diventano veri e propri marchi, come Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung di cui la mostra documenta i peculiari approcci espressivi. In un mondo ancora senza bacheche, chat, social media e YouTube, questi laboratori pionieristici hanno materialmente costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze – Link Project a Bologna, Forte Prenestino a Roma, CPA ExLonginotti a Firenze, Garigliano e Pergola a Milano – sviluppando fucine creative sintonizzate con le coeve sperimentazioni più avanzate a livello europeo.
“VHS +” trova un’estensione on-line nel sito www.vhsplus.it, in cui sono consultabili materiali d’archivio e di approfondimento.
La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Eurovideo che ha concesso le forniture strumentali per l’allestimento impianto audio-video.
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino al 6 gennaio 2019
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
“Io sono Mare”, fino al 2 dicembre 2018
“Io sono Mare” è la mostra, realizzata in occasione di Gender Bender, con tavole e disegni originali dedicata all’omonimo libro a fumetti per l’infanzia di Cristina Portolano per la collana Dino Buzzati di Canicola. Un viaggio fantastico ed evocativo di una bambina e del suo amico pesce pagliaccio antropomorfo, un’avventura straordinaria, vissuta tra sogno e realtà, attraverso cui poter riflettere sulle tematiche dell’identità e della scoperta di sé, sui desideri e sulle emozioni.
Cristina Portolano, illustratrice e fumettista, è nata a Napoli nel 1986. Vive e lavora a Bologna. È autrice di “Quasi signorina2 (2016, Topipittori) e “Non so chi sei” (2017, Rizzoli Lizzard). Ha collaborato a “Storie della buonanotte per bambine ribelli” (2017, Mondadori).
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”, fino all’11 novembre 2018
Villa delle Rose prosegue la sua programmazione espositiva – dal 2018 improntata a un posizionamento e una progettualità dal taglio internazionale – con “Mariella Simoni. 1975 – 2018”, mostra che, grazie allo sguardo curatoriale di Barbara Vanderlinden, riscopre e rilegge il percorso ormai quarantennale di un’importante artista italiana, che ha fatto dell’apertura al mondo e dell’attitudine al nomadismo una delle sue cifre stilistiche ed esistenziali.
Sono visibili oltre venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra gli esordi degli anni Settanta fino agli sviluppi più recenti e spaziano tra le diverse tecniche con le quali Mariella Simoni si è confrontata: installazione, pittura, disegno, ceramica, interventi con elementi botanici o con il vetro. Alcuni importanti lavori che hanno fatto parte di mostre seminali per lo sviluppo del suo percorso artistico, sono stati ricostruiti e resi nuovamente visibili dopo quarant’anni a Villa delle Rose, ad esempio “Cinque stanze” – installazione realizzata nel 1978 nel suo appartamento di Via Crivelli a Milano, a pochi passi dalla Galleria Luigi De Ambrogi – oppure “Sedia”, esposto all’interno di “All’altezza del cuore”, alla Galleria Karen e Jean Bernier di Atene nel 1980.
In questo periodo, nel 1978, troviamo un punto di contatto con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, della quale il MAMbo ha raccolto l’eredità: Mariella Simoni partecipa, con l’intervento “Sciarada”, a “Cara morte” (Gavirate, Varese, 30 aprile 21 maggio 1978), rassegna con la quale l’allora direttore della GAM Franco Solmi creò un “gemellaggio” in occasione della grande mostra su più sedi “Metafisica del Quotidiano” (giugno – settembre 1978), ospitandone anche la documentazione nel catalogo dell’esposizione.
La peculiare natura del lavoro di Mariella Simoni rende complesso fare una selezione tra le sue opere: da una parte un ampio ventaglio di registri espressivi, dall’altra una relativamente ridotta gamma di tematiche ricorrenti, sulle quali torna sovente, affrontandole da angolazioni diverse e servendosi di media differenti. Partendo da questi presupposti, l’intento curatoriale di Barbara Vanderlinden non è stato tanto quello di costruire una retrospettiva rappresentativa dei principali lavori dell’artista e proporre un corpus omogeneo di opere, quanto quello di portare alla luce connessioni nascoste, generando nuove e inedite prospettive.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 6 gennaio 2019
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Scultura e Impresa. Mostra personale dello scultore Michele D’Aniello”, fino al 27 gennaio 2019
Il progetto “Scultura e Impresa”, nato nel 2008 da un’idea dello scultore Michele D’Aniello, annovera ad oggi circa 80 aziende, nazionali ed internazionali, che in questi anni, con entusiasmo, hanno accolto e aderito al progetto positivo e innovativo di arte contemporanea.
Ciò che la mostra presenta è il valore della bellezza e dell’ingegno, della tenacia e del coraggio; è la storia dei valori e il suo motto è riassunto in queste poche parole: “La forma dei Valori, i Valori della Forma”, da sempre filo conduttore di Scultura e Impresa e di tutta l’arte di D’Aniello.
“Scultura e Impresa” si svolge con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, del Comune di Pianoro e di Unindustria Bologna.
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.