Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 12 a giovedì 18 ottobre.
IN EVIDENZA
venerdì 12 ottobre
Museo Civico Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Dal 12 ottobre apre la mostra “HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston” al Museo Civico Archeologico. In esposizione le opere dei due più grandi maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige.
ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“VHS +. Video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000”
Inaugurazione della mostra.
La mostra, nata da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) con la curatela di Silvia Grandi, si configura come un dispositivo di pulsazioni audio-visive che nascono dall’ibridazione di differenti linguaggi e pratiche di comunicazione video sperimentata in Italia tra il 1995 e il 2000.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
sabato 13 ottobre
ore 18: Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”
Inaugurazione della mostra, curata da Vanna Romualdi con il coordinamento di Laura Giovannardi, realizzata dagli studenti del Corso di Decorazione per l’Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
PER I BAMBINI
sabato 13 ottobre
ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica III” (IV e ultimo incontro) Laboratorio in 4 incontri per bambini da 19 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 19 a 24 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole. Con Chiara Bartolotta, Luca Bernard, Linda Tesauro.
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l’attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l’ incanto di esprimersi attraverso la musica.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante
ore 10.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Variazioni” (I incontro) Pratiche di attenzione e composizione in tre incontri, per bambini da 3 a 5 anni. Con Alice Ruggero e Gaia Germanà a cura di Associazione QB Quanto Basta.
Scoprire insieme le infinite possibilità del movimento, nello spazio, attraverso i suoni.
Due danzatrici condurranno bambini e genitori in una danza dell’attenzione, sperimentando insieme con il corpo, componendo, osservando, giocando con la ripetizione e la variazione musicale e corporea.
Si richiede la presenza dello stesso genitore in tutti gli incontri. Consigliato l’uso dei calzini antiscivolo.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante
domenica 14 ottobre
ore 10.30-12.30: Piazza Maggiore
Nell’ambito di Il circo in Piazza e di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“Musei in piazza”
Laboratorio per famiglie a cura del Dipartimento educativo MAMbo in collaborazione con Senza titolo. Un’occasione unica per conoscere le attività didattiche dei musei cittadini e giocare con l’arte nel suggestivo tendone da circo.
Prenotazione obbligatoria tel. 051 6496627 (mercoledì 10-17 e giovedì 13-17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: gratuito
ore 15.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44 / Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di Il circo in Piazza e di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“Il circo e affini per i bambini”
Ingresso: gratuito
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 12 ottobre
ore 9.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“Certamente CER”
Convegno curato dal Canale Emiliano Romagnolo.
Il Canale Emiliano Romagnolo assicura l’approvvigionamento idrico in un’area di oltre 3.000 kmq, caratterizzata dalla presenza di un’agricoltura idroesigente e da diffusi insediamenti civili ed industriali. Derivando acqua dal Po, nel ferrarese, e trasportandola per 135 km sino alla Provincia di Rimini, è stato fondamentale per lo sviluppo e la trasformazione dell’economia.
Enrico Pasquali dagli anni ’50 ne ha documentato la costruzione, attraverso indimenticabili fotografie di uomini al lavoro.
Al termine del convegno, visita guidata alla mostra “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, in corso al museo fino al 25 novembre 2018.
Ingresso: gratuito
sabato 13 ottobre
ore 10: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Ernesto Maserati: progettista e costruttore di automobili”
Convegno a cura di Alfieri Maserati.
Apertura dei lavori a cura di Maura Grandi, Responsabile Museo del Patrimonio Industriale; Carlo Cavicchi, Direttore Relazioni Esterne di “4 ruote”; Alfieri Maserati.
A seguire interventi di: Alfieri Maserati, “Ernesto Maserati: progettista e costruttore delle Maserati dal 1932 al 1947 e delle OSCA-Maserati dal 1947 alla fine degli anni Sessanta”; Alessandro Silva, “Ernesto Maserati: la sua 4cl da prima della guerra al dopoguerra”; Gianni Torelli, “La raffinatezza della meccanica di Ernesto Maserati”.
Seguirà la proiezione di film documentari dal 1932 al 1946.
Ingresso: gratuito
ore 10-18.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi – via Don Minzoni 14 / Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
Nell’ambito di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“Giornata del Contemporaneo AMACI”
Il MAMbo aderisce alla quattordicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Una mostra di Marcello Maloberti diffusa in tutto il territorio nazionale, l’ingresso gratuito a collezioni permanenti e mostre temporanee, attività di mediazione gratuita animano le sedi di MAMbo, Villa delle Rose e Museo Morandi nella giornata dedicata alla promozione dell’arte contemporanea italiana.
Per la prima volta, il grande evento annuale dedicato all’arte del nostro tempo introduce una novità nel proprio format coinvolgendo un artista italiano di fama internazionale non solo per l’ideazione dell’immagine guida ma anche come protagonista di una mostra diffusa su tutto il territorio nazionale. Per il 2018 la scelta dei direttori dei musei associati è ricaduta su Marcello Maloberti che, per questa occasione, ha realizzato l’opera “Medusa”. Dal 13 al 28 ottobre, inoltre negli spazi della collezione permanente, il MAMbo espone l’opera “Tagadà” (2007, courtesy Galleria Raffaella Cortese, Milano).
Sono molteplici le attività di mediazione proposte dal Dipartimento educativo MAMbo, tutti a titolo gratuito e senza obbligo di prenotazione, fino a a esaurimento dei posti disponibili.
Dalle ore 15 alle 18.30 gli operatori sono a disposizione del pubblico per la mediazione della mostra “That’s IT!”, mentre alle ore 16 si tiene una visita guidata alle collezioni permanenti di MAMbo e Museo Morandi, con un focus di approfondimento dedicato al progetto espositivo “VHS +” allestito nella Project Room del MAMbo.
Una visita guidata è inoltre prevista alle ore 17 a Villa delle Rose per la mostra “Mariella Simoni 1975 – 2018”. Per il pubblico dei più giovani, dai 5 agli 11 anni, alle ore 16 si svolge il laboratorio speciale “Future is…: punti di vista sul domani”.
Ingresso: gratuito
ore 10-18.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della Giornata del Contemporaneo AMACI
“INTO THE WILD. Percorsi nell’Arte Outsider e Contemporanea”
L’appuntamento conferma l’interesse che da circa un decennio il gruppo di lavoro che fa capo all’insegnamento di Psicologia dell’arte dell’Università di Bologna riserva alle zone di confine dell’esercizio artistico, quel territorio a suo tempo specchio dei “valori selvaggi” di Jean Dubuffet che oggi viene spesso identificato con la formula “Outsider Art”. Il convegno intende appunto offrire un’occasione di dialogo sullo stato attuale e sulle prospettive future dell’Arte Irregolare, prevedendo l’intervento di relatori italiani e stranieri. Attraverso la parola di specialisti del settore – storici dell’arte e curatori specializzati, direttori di istituzioni museali di settore e antropologi – verranno toccati aspetti relativi alla divulgazione, oggi affidata anche al web e al video, alla conservazione museale e alle dinamiche del mercato.
L’evento, curato da Stefano Ferrari, Cristina Principale, Carole Tansella e Sara Ugolini, è promosso dal Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e sostenuto dalla Sezione Emilia-Romagna della IAAP – International Association for Art and Psychology.
Ingresso: gratuito
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Tutti coinvolti? Rock, canzoni e ribellioni”
Narrazione musicale di Luca Marconi. Musiche dal vivo con Flexus: Gianluca Magnani (voce, chitarre), Daniele Brignone (basso), Enrico Sartori (batteria).
Come cantava Fabrizio De André nel 1973, nel maggio parigino tutti erano “coinvolti”. E la musica non fu da meno: dalla cronaca delle rivolte degli “street fighting men” e delle canzoni di protesta al pensiero alternativo espresso dai cantautori (Dylan in testa), dai gesti sonori di Jimi Hendrix e di altre icone rock che simboleggiavano la ribellione giovanile, fino al “potere all’immaginazione” dei Pink Floyd e dei gruppi underground.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
domenica 14 ottobre
ore 10: Cimitero della Certosa – via della Caertosa 18
“Certosa sotterranea. Percorso insolito tra chiostri inesplorati e angoli nascosti”
Partendo dal Chiostro VI andremo alla scoperta dei luoghi meno conosciuti e meno frequentati della Certosa, mostrandovi gallerie, sotterranei e angoli suggestivi, tra il biancore del marmo, la ricchezza del bronzo, il colore del mosaico, in un percorso alla scoperta del Cimitero Monumentale più… insolito.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
ore 10.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“L’eredità di Pietro Canonici: storie dall’Università”
Visita guidata con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Partendo dalla lastra tombale di Pietro Canonici e dal suo lascito testamentario verranno illustrati i legami tra l’Università bolognese e la famiglia Bentivoglio.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 10.30-13 e 15-17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Musica da vedere… di domenica”
Ovvero: tutto quello che avreste voluto sapere sulla musica (ma non avete mai osato chiedere).
Visite guidate “a domanda aperta” alle collezioni del museo con Giuseppe Ayroldi Sagarriga, Museo della Musica.
Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi?
Non lo sapete? Allora non potete perdere le speciali visite guidate domenicali “a rilascio prolungato” in cui lo staff del museo sarà a vostra disposizione per rispondere a queste domande e a tutte quelle che vi saltano in mente sulle collezioni esposte: un percorso guidato (ma non troppo) attraverso sei secoli di storia della musica parlando di libri, dipinti, strumenti a partire da Palazzo Sanguinetti, splendida sede del museo.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 14.30-18.30: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mediazione culturale alla mostra “Mariella Simoni. 1975 – 2018″”
Un operatore del Dipartimento educativo MAMbo è presente ogni domenica dalle 14.30 alle 18.30 per formire informazioni e approfondimenti sulle opere e l’artista.
Ingresso: biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani ingresso gratuito
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
In occasione dell’Open Day delle istituzioni culturali e di EnERgie Diffuse
“La lavorazione della seta a Bologna tra XIV e XVIII secolo”
Visita guidata.
Per circa quattro secoli (tra XV e XVIII secolo), Bologna si è distinta come una delle capitali europee nella produzione del velo di seta: prodotto di lusso ampiamente commercializzato in tutta Europa e spesso riprodotto nell’iconografia occidentale.
Il primato della città derivava dall’elevata qualità tecnologica del processo produttivo, raggiunta grazie ad una straordinaria macchina, denominata “filatoglio” o mulino da seta alla bolognese, di cui in Museo è presente un modello funzionante in scala 1:2, che rappresentò la tecnologia più avanzata dell’Età Moderna fino all’avvento della Prima Rivoluzione Industriale.
In Museo si ricostruiranno le principali tappe di lavorazione: dall’allevamento dei bachi in campagna alla vendita al “Pavaglione” dei bozzoli, descrivendo le complesse operazioni di trattura e torcitura del filo di seta nel mulino sino alla lavorazione su telai domestici appositamente apparecchiati per il velo.
La storia di questo prodotto sarà il filo conduttore per ricostruire le vicende di una Bologna ormai scomparsa, in cui l’acqua costituiva l’elemento dominante quale fonte di energia e via di comunicazione.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 12 ottobre).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 16.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Nell’ambito di EnERgie Diffuse – Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità
“‘Il casto pittore’: Marcantonio Franceschini”
Visita guidata con Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Il percorso prevede un’analisi di alcune opere del celebre pittore bolognese.
Ingresso: gratuito
martedì 16 ottobre
ore 15: Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Ricordare un’amica. Ricerca, insegnamento e ‘storia pubblica’: il lavoro di Fiorenza Tarozzi”
Un incontro in ricordo di Fiorenza Tarozzi. Coordina Angelo Varni.
Interventi di: Alberto Preti, “Il senso della giornata”; Roberto Balzani, “L’Ottocento ‘contemporaneo’ di Fiorenza”; Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, “La lunga e intensa collaborazione con il Museo del Risorgimento”; Luisa Avellini e Lilla Maria Crisafulli, “Il lavoro universitario”; Paolo Sorcinelli, “Il mestiere, l’amicizia e la storia sociale”; Dianella Gagliani, Elda Guerra, “Ribelli, solidali, costruttrici: le donne di cui amava raccontare la storia”; Eloisa Betti, Simona Salustri, “Imparare il mestiere”; Anna Salfi, “La storia del lavoro”; Gianni Sofri, “Maestro e amico”.
Un appuntamento realizzato dal Museo civico del Risorgimento e l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Bologna, con la partecipazione del Dipartimento Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna.
Ingresso: gratuito
giovedì 18 ottobre
ore 11: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“ARIMNESTOS. Ricerche di Protostoria Mediterranea 1 / 2018”
Presentazione del primo numero di “ARIMNESTOS. Ricerche di Protostoria Mediterranea”, nuova rivista scientifica del Museo Civico Archeologico di Verucchio.
La rivista è disponibile online open access, strumento fondamentale per divulgare l’attività di ricerca del Museo, arricchito anche da contributi di altri contesti.
Presenta Patrizia von Eles, direttore della rivista.
Sarà presente Elena Rodriguez, direttore del Museo Civico Archeologico di Verucchio.
Ingresso: gratuito
ore 19: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della rassegna I favolosi ’80
“1981. Margherita Moscardini”
A grande richiesta, MAMbo ripropone l’appuntamento del giovedì dedicato a dieci opere, dieci artisti, dieci anni: trenta minuti per raccontare un’opera della mostra “That’s IT!”.
Dieci incontri coinvolgenti per rivivere l’atmosfera dei favolosi anni ’80. Ogni appuntamento sarà dedicato ad un artista presente in mostra il cui anno di nascita diventa un pretesto per per ripercorrere o conoscere gli accadimenti, le immagini, i protagonisti, le mode, le HIT del periodo. Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era… lo scoprirà.
Per ragazzi dai 12 anni in su e adulti. A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
E se conservi il biglietto di ingresso, agli appuntamenti seguenti paghi solo il costo della visita guidata!
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 per visita a persona + ingresso mostra ridotto € 4,00 (adulti). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per visita a persona + ingresso mostra € 3,00
ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Zanardi: pane, alfabeto e socialismo”
Spettacolo itinerante.
Il drastico risveglio della Bologna di primo Novecento detta “bella addormentata sopra un cumulo di letame” grazie all’opera del Sindaco Francesco Zanardi e della sua giunta, che dal 15 luglio 1914 diede avvio a radicali riforme incidendo sullo spirito della città.
Di e con Simona Sagone, attrice-cantante. Accompagnamento alla fisarmonica di Salvatore Panu.
Prenotazione obbligatoria al 333 4774139 oppure a info@youkali.it.
Ritrovo alle ore 20.30 presso l’ingresso principale in via della Certosa 18 (Cortile chiesa).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante 2 euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa)
MOSTRE
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston”
12 ottobre 2018 – 3 marzo 2019
Il Museo Civico Archeologico ospita le opere dei due più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858).
La mostra espone, per la prima volta in Italia, una selezione straordinaria di circa 150 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston.
Il progetto, suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono – qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese – come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe. Nei suoi dipinti su rotolo, ma soprattutto attraverso le sue silografie policrome, l’artista seppe interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone, traendo spunto sia dalla pittura tradizionale autoctona sia dalle tecniche dell’arte occidentale.
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle “Trentasei vedute del monte Fuji” del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle “Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō”, conosciute come “Hōeidō Tōkaidō” dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici – nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna – che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”
14 ottobre – 9 dicembre 2018
In occasione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il Museo Civico Medievale di Bologna presenta “È qui. Social pattern design on seating”, un progetto di ricerca, dedicato all’abitare, realizzato dagli studenti del Corso di Decorazione per l’Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Partendo dal racconto di parole, immagini e suoni dei ragazzi delle cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè, gli studenti hanno realizzato i pattern tessili, stampati su tessuto fine serie presso l’azienda Dino Zoli Textile, per Jointly, una originale collezione di sedute. L’archivio dei segni ed il patrimonio orale raccolti durante gli incontri, sono stati rielaborati graficamente dagli studenti nelle 29 stampe tessili dalle nuove narrazioni.
“È QUI”, la frase stampata su una delle sedute in mostra, rende simbolicamente presente la relazione frutto della mescolanza delle diverse identità, fatta di desideri, emozioni e ricordi che hanno ispirato il percorso di lavoro. Ed è partendo da qui che gli studenti Bingjie An, Xi Chen, Hanssen Diaz, Arianna Fiorentino, Xue, Jiang Samira Khajavi, Ghazaleh Kohandel, Debora Lago, Weiguo Lai, Ruobi Li, Baoyi Liu, Ruiqi Ma, Elora Ndini, Ailar Noori, Sara Ruggeri, Yuxiang Wang, Ning Yu, Luo Zhang, Liyuan Zheng, Yianxi Zhou hanno sviluppato la loro sperimentazione, fatta di quell’esperienza iniziale di incontro unita ai personali linguaggi di ricerca.
Promosso dall’Accademia di Belle Arti e dai Musei Civici d’Arte Antica, il progetto, patrocinato dalla Fondazione Dino Zoli di Forlì, è sostenuto dalla Dino Zoli Textile di Forlì e dal Progetto Recooper in collaborazione con le cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè di Bologna per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
La mostra, a cura di Vanna Romualdi con il coordinamento di Laura Giovannardi, è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“VHS +. Video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000”
13 ottobre 2018 – 17 febbraio 2019
Nello spazio espositivo della Project Room, vocato alla riscoperta di alcuni degli episodi artistici più stimolanti e innovativi originati in ambito artistico bolognese e regionale, il MAMbo presenta “VHS +”.
Il progetto espositivo, nato da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) con la curatela di Silvia Grandi e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna, si configura come un dispositivo di pulsazioni audio-visive che nascono dall’ibridazione di differenti linguaggi, formati e pratiche di comunicazione video sperimentata in Italia tra il 1995 e i l 2000, raccontando il sogno elettronico di una stagione in cammino tra l’analogico e il digitale.
La produzione del periodo esorbita dall’autorialità individuale per estendersi a una dimensione collettiva, costituendosi in gruppi indipendenti di ricerca media-culturali che diventano veri e propri marchi, come Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung di cui la mostra documenta i peculiari approcci espressivi. In un mondo ancora senza bacheche, chat, social media e YouTube, questi laboratori pionieristici hanno materialmente costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze – Link Project a Bologna, Forte Prenestino a Roma, CPA ExLonginotti a Firenze, Garigliano e Pergola a Milano – sviluppando fucine creative sintonizzate con le coeve sperimentazioni più avanzate a livello europeo.
“VHS +” trova un’estensione on-line nel sito www.vhsplus.it, in cui sono consultabili materiali d’archivio e di approfondimento.
La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Eurovideo che ha concesso le forniture strumentali per l’allestimento impianto audio-video.
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino all’11 novembre 2018
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”, fino all’11 novembre 2018
Villa delle Rose prosegue la sua programmazione espositiva – dal 2018 improntata a un posizionamento e una progettualità dal taglio internazionale – con “Mariella Simoni. 1975 – 2018”, mostra che, grazie allo sguardo curatoriale di Barbara Vanderlinden, riscopre e rilegge il percorso ormai quarantennale di un’importante artista italiana, che ha fatto dell’apertura al mondo e dell’attitudine al nomadismo una delle sue cifre stilistiche ed esistenziali.
Sono visibili oltre venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra gli esordi degli anni Settanta fino agli sviluppi più recenti e spaziano tra le diverse tecniche con le quali Mariella Simoni si è confrontata: installazione, pittura, disegno, ceramica, interventi con elementi botanici o con il vetro. Alcuni importanti lavori che hanno fatto parte di mostre seminali per lo sviluppo del suo percorso artistico, sono stati ricostruiti e resi nuovamente visibili dopo quarant’anni a Villa delle Rose, ad esempio “Cinque stanze” – installazione realizzata nel 1978 nel suo appartamento di Via Crivelli a Milano, a pochi passi dalla Galleria Luigi De Ambrogi – oppure “Sedia”, esposto all’interno di “All’altezza del cuore”, alla Galleria Karen e Jean Bernier di Atene nel 1980.
In questo periodo, nel 1978, troviamo un punto di contatto con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, della quale il MAMbo ha raccolto l’eredità: Mariella Simoni partecipa, con l’intervento “Sciarada”, a “Cara morte” (Gavirate, Varese, 30 aprile 21 maggio 1978), rassegna con la quale l’allora direttore della GAM Franco Solmi creò un “gemellaggio” in occasione della grande mostra su più sedi “Metafisica del Quotidiano” (giugno – settembre 1978), ospitandone anche la documentazione nel catalogo dell’esposizione.
La peculiare natura del lavoro di Mariella Simoni rende complesso fare una selezione tra le sue opere: da una parte un ampio ventaglio di registri espressivi, dall’altra una relativamente ridotta gamma di tematiche ricorrenti, sulle quali torna sovente, affrontandole da angolazioni diverse e servendosi di media differenti. Partendo da questi presupposti, l’intento curatoriale di Barbara Vanderlinden non è stato tanto quello di costruire una retrospettiva rappresentativa dei principali lavori dell’artista e proporre un corpus omogeneo di opere, quanto quello di portare alla luce connessioni nascoste, generando nuove e inedite prospettive.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco”, fino al 17 marzo 2019
La mostra, realizzata nell’ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch’essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch’essi presentati in occasione della mostra.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 25 novembre 2018
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Moto Bolognesi C.M. Trent’anni memorabili 1929-1959”, fino al 14 ottobre 2018
L’esposizione è incentrata sul periodo d’oro per Bologna nel settore produttivo motociclistico: nei decenni 1920-’50 il territorio bolognese è infatti un centro di importanza nazionale in quest’ambito, grazie a una concentrazione senza eguali di piccole e medie aziende produttrici di moto finite (oltre 70 attive con alterne fortune in quegli anni) e un numero ancora maggiore in grado di fornire tutto ciò che serve per assemblare qualsiasi motociclo.
In quegli stessi anni si situa l’avventurosa storia della C.M, non dissimile da quella di molte aziende bolognesi.
La mostra presenta 15 motociclette degli anni 1930-’50, tra i più importanti modelli realizzati dalla C.M e tra i più significativi esemplari presenti nelle collezioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Un ricco apparato di immagini fotografiche e di cataloghi, in gran parte inedito, è visibile in tre proiezioni su schermo e a video.
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.