Resterà aperta fino al 27 novembre la mostra “I volti dell’alienazione“, disegni di Roberto Sambonet, allestita nella sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio e inaugurata il 5 novembre scorso alla presenza dell’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Bologna Susanna Zaccaria, del senatore Sergio Lo Giudice, membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, e dei curatori Franco Corleone e Ivan Novelli.
La mostra, promossa da La Società della Ragione, onlus impegnata sui temi del carcere, della giustizia e dei diritti umani e sociali e dall’Archivio pittorico Roberto Sambonet con la collaborazione di StopOpg e con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Bologna e dell’ASP Città di Bologna, raccoglie 40 disegni e 70 studi dell’artista e designer milanese Roberto Sambonet.
Il percorso espositivo racconta e indaga il complesso fenomeno del disagio mentale, attraverso i ritratti realizzati dall’artista tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri, a cinquanta chilometri da San Paolo in Brasile.
Sambonet infatti ha trascorso sei mesi nei reparti dell’ospedale, conducendo una sua personale ricognizione e ha ritratto gli internati in una serie di opere di grande intensità, a china e a matita, ma tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che nel 1977 è stato raccolto nel volume “Della Pazzia” (M’Arte Edizioni, Milano 1977), in cui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Dino Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire e altri.Roberto Sambonet, nato a Vercelli nel 1924, è stato un importante pittore, designer e grafico.
Si è formato all’Accademia di Brera e ha partecipato attivamente alla vita cittadina frequentando l’ambiente delle avanguardie artistiche che avevano come punto di ritrovo il bar Giamaica. Ha partecipato all’avventura del gruppo dei Picassiani con Cassinari, Morlotti e Treccani.
Tra il 1948 e il 1953 si è trasferito in Brasile, dove il suo linguaggio artistico ha vissuto una maturazione molto importante che lo ha condotto verso quell’essenzialità della linea che divenne tratto fondamentale della sua opera, nella pittura, nella grafica e nella produzione di celebri oggetti di industrial design.
Il 31 marzo del 2015 era la data stabilita per la chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari.
Il ritardo intollerabile di alcune regioni che non hanno predisposto strutture e programmi terapeutici individualizzati per l’uscita dalla istituzione totale e il progressivo inserimento nella società degli internati ha provocato la nomina di un Commissario da parte del Governo.
Sono stati chiusi tre manicomi criminali, quelli di Secondigliano, di Reggio Emilia e di Aversa. Ormai rimangono rinchiuse contro la legge solo 27 persone ed entro la fine dell’anno si potrà procedere alla chiusura degli ultimi due Opg, Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto. Una rivoluzione culturale inimmaginabile sarà realizzata, cancellando per sempre l’orrore.
La mostra intende essere un contributo tangibile alla campagna di sensibilizzazione per impedire il risorgere di logiche manicomiali, affermando i valori di civiltà, umanità e dignità.
L’esposizione è già stata ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano, al Teatro Chille de la balanza di Firenze, al Palazzo Municipale di Ferrara, al Museo in Trastevere di Roma, al Museo Ken Damy di Brescia e a Palazzo Lanfranchi di Matera.
Il catalogo illustrato è stato pubblicato da Palombi Editori.
I volti dell’alienazione, disegni di Roberto Sambonet
Bologna, Sala Ercole Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore, 6
fino al 27 novembre
Dal martedì al giovedì dalle 8 alle 19;
venerdì dalle 14 alle 19;
sabato e domenica dalle 9 alle 19
lunedì chiuso