Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 6 a giovedì 12 luglio…
Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
IN EVIDENZA
sabato 7 luglio
ore 21.45: Piazza Maggiore
Nell’ambito della rassegna Pillole dai musei e di Bologna Estate
“Proiezione in anteprima del video promozionale sulle Collezioni Comunali d’Arte”
Il video, prodotto da Bologna Welcome in partnership con l’Istituzione Bologna Musei, nasce dalla volontà di instaurare un dialogo coinvolgente e più ravvicinato con il pubblico sul tema del patrimonio museale permanente.
Dopo la proiezione in anteprima sul palco di “Sotto le stelle del cinema”, grazie alla collaborazione con Fondazione Cineteca, il video avrà un’ampia diffusione attraverso i siti web e le piattaforme social degli attori istituzionali coinvolti.
Ingresso gratuito.
lunedì 9 luglio
ore 21.45: Piazza Maggiore
Nell’ambito della rassegna Pillole dai musei e di Bologna Estate
“Un cimitero più allegro della città: Byron, Dickens e Freud in Certosa”
Un incontro di dieci minuti con Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento.
Ingresso gratuito.
giovedì 12 luglio
ore 21.45: Piazza Maggiore
Nell’ambito della rassegna Pillole dai musei e di Bologna Estate
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”
Un incontro di dieci minuti con Lorenzo Balbi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Ingresso gratuito.
PER I BAMBINI
“Estate al museo 2018. I campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei”
Dall’11 giugno al 14 settembre i campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei offrono a bambini e ragazzi un’opportunità unica di vivere un’esperienza a contatto con il ricco patrimonio culturale della nostra città.
Due i moduli, distinti per fasce d’età: “L’arte è un diritto naturale. Un’estate ‘a passo di lumaca’”, per bambini da 5 a 11 anni (11 giugno-14 settembre); “That’s Summer. Io sto con l’artista” per ragazzi da 11 a 16 anni (25-29 giugno e 27-31 agosto).
Il tema della settimana dal 9 al 13 luglio è “Tana libera tutti!”.
Le giornate trascorrono all’insegna del tempo libero, con il vento leggero tra i capelli, il sole che scalda la pelle e la sensazione di poter fare tutto quello che si vuole (o quasi!). Questa settimana è dedicata al grande tema della libertà, che sarà indagato da diversi punti di vista: dalla libertà creativa degli artisti, alla libertà come grande ideale da difendere per gli eroi della Resistenza, fino alla libertà come la “voce controcorrente” di grandi personaggi e scienziati del ‘900. Queste sono le tematiche che approfondiremo anche attraverso visite speciali al Museo civico del Risorgimento e al Cimitero Monumentale della Certosa.
Per informazioni ed iscrizioni:
Dipartimento educativo MAMbo: tel. 051 6496628 (martedì e giovedì, dalle ore 10 alle ore 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 6 luglio
ore 17.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Per il ciclo Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta
Visita guidata al palazzo e ai dipinti del XVII secolo, recentemente restaurati e ricollocati nel salone del piano nobile. Con Ilaria Negretti, RTI Senza titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
Il Palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione ‘Opera Pia Da Via Bargellini’, proprietaria dell’intero edificio. In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l’adattamento dell’edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all’assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l’affaccio su Piazza Aldrovandi.
In occasione della visita guidata, il Museo Davia Bargellini effettua un’apertura straordinaria dalle 16.30 alle 18.30.
Ingresso gratuito.
domenica 8 luglio
ore 16: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“Chiostri inesplorati e angoli nascosti: percorso insolito alla Certosa”
Facile perdersi in Certosa tra sale, gallerie e chiostri. Lasciatevi condurre in un labirinto di capolavori, angoli suggestivi e luoghi nascosti del nostro cimitero.
A cura di Associazione Culturale Didasco e 8cento.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta ai soci dell’Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita. Quota associativa € 10,00 (prima visita in regalo).
Tutti i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa).
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra.
martedì 10 luglio
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”
Visita guidata alla mostra con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo e ASTER S.r.l.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto).
ore 21: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“ANIMENUDE – donne rosso sangue | seconda parte”
Riflessioni sulla caducità della vita nei classici della letteratura italiana. Da Jacopone da Todi fino a Manzoni e Verga, storie di madri, figlie, amanti, donne unite da un destino rosso sangue. Il nuovo spettacolo di Alessandro Tampieri, in un suggestivo percorso notturno fra arte e teatro.
A cura di Rimachèride.
Prenotazione obbligatoria al 338 9300148 oppure at.teatro@gmail.com.
Ritrovo 30 minuti prima dell’inizio presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Tutti i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa).
mercoledì 11 luglio
ore 18: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito di Bologna Estate
“Ritratti di famiglia allargata. Incontri e narrazioni in mostra”
In occasione della mostra “RITRATTI DI FAMIGLIA. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa”, visitabile fino al 19 agosto 2018, il museo propone un calendario di incontri insoliti che permettono di guardare all’archeologia da un diverso punto di vista.
16 incontri a due voci di 45 minuti, dall’11 aprile al 1 agosto, tutti i mercoledì non festivi alle ore 18.
Mercoledì 11 luglio incontro con Massimo Medica, responsabile Musei Civici d’Arte Antica, sul tema “Pelagio Palagi e il Medioevo”.
Ingresso: biglietto museo ridotto (€ 3,00) + € 4,00 per la visita guidata fino a esaurimento posti. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito).
ore 18-21.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123 / Chiusa di Casalecchio di Reno / MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della rassegna Outdoor. Insieme fuori porta e di Bologna Estate
“Bologna città d’acqua”
Visita guidata tra Museo del Patrimonio Industriale, Chiusa di Casalecchio e MAMbo.
Pur non essendo dotata di significativi corsi d’acqua naturali né di uno sbocco sul mare, Bologna ha saputo fare dell’acqua un’importante risorsa, realizzando a partire dalla fine del XII secolo un complesso sistema idraulico artificiale composto da chiuse, canali e chiaviche, che distribuivano a rete l’acqua in molte zone della città.
L’acqua è stata sfruttata per secoli in numerosi opifici (mulini da seta, pelacanerie, gualchiere, mulini da grano, pile da riso, ecc.), e come via di comunicazione per il trasporto di merci e passeggeri lungo il Navile da Bologna a Venezia.
Il percorso vuole ricostruire in tre tappe la storia dell’antica Bologna città d’acqua: dal Museo del Patrimonio Industriale dove con plastici, filmati, modelli funzionanti ed exhibit rivivremo la storia della città e dei suoi canali, alla Chiusa di Casalecchio, da cui ha origine il Canale di Reno per terminare, dopo un rinfresco presso gelateria “La Torinese”, al MAMbo, dove un tempo si trovava il porto canale.
Ritrovo alle ore 17.45 in Piazza Malpighi, Bologna.
Gli spostamenti sono a cura di City Red Bus.
Posti limitati, prenotazione obbligatoria su http://cityredbus.com/shop/.
Minimo 15 partecipanti.
Il percorso è attivato solo se sarà raggiunto il numero minimo di partecipanti.
La rassegna “Outdoor. Insieme fuori porta”, organizzata dall’Istituzione Bologna Musei, propone un programma di gite per mezza o una giornata fuori porta. Adulti bambini e ragazzi saranno coinvolti in percorsi tematici ed esperienziali che utilizzano i musei dell’Istituzione come punti di partenza per itinerari di esplorazione sul territorio, dalla città all’intera area metropolitana.
Ingresso a partecipante: € 21,00 (comprensivo di trasporto in bus, visite guidate, ingressi ai musei e aperitivo). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 18,00.
ore 20: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
In occasione della rassegna Attorno al Museo per la Memoria di Ustica e di Bologna Estate
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Per l’occasione il museo è aperto straordinariamente dalle 20 alle 24.
Alle ore 21.30, nel Parco della Zucca, antistante al museo, va in scena lo spettacolo “Segnosonico/02/La scatola nera”.
Performance di musica e disegno. Un progetto a cura di BilBOlbul-Festival Internazionale di Fumetto, Bologna Jazz Festival, Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con Liceo Artistico Arcangeli, Liceo Musicale Lucio Dalla, Conservatorio G.B. Martini.
“Segnosonico”, svoltosi per la prima volta dal 13 al 19 novembre 2017, è un progetto basato
sull’improvvisazione musicale e grafica, nel quale il musicista Pasquale Mirra e il disegnatore Stefano Ricci guidano un gruppo di musicisti del Conservatorio G.B. Martini, del Liceo Musicale Lucio Dalla e un gruppo di disegnatori dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del Liceo Artistico Arcangeli, costruendo un dialogo tra i due linguaggi e approfondendone dinamiche e potenzialità. I disegni vengono proiettati su uno schermo così che tutti possano seguire la creazione in diretta. Il lavoro grafico e la musica improvvisata sono vicendevolmente ispirati l’uno all’altro. La proposta è una sorta di prolungamento estivo dell’esperienza svolta lo scorso autunno e si svolgerà in due differenti momenti legati alla commemorazione della Strage di Ustica avvenuta il 27 giugno 1980. “Segnosonico/01/La scatola nera” si è tenuto presso il Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna il 18 giugno.
Ingresso museo: gratuito
Visita guidata: € 4,00
Ingresso spettacolo: offerta libera.
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“Certosa criminale: storie di delitti e passioni”
Un nuovo percorso – il terzo – interamente dedicato al lato oscuro della città. Omicidi efferati, scandali pubblici, esili politici, cronache di criminalità comune. Una passeggiata tra le silenziose sale della Certosa, tra statue di marmo e bronzo.
Con la partecipazione straordinaria di Barbara Baraldi, autrice del thriller “Osservatore oscuro” (Giunti ed.).
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Iniziativa rivolta ai soci dell’Associazione Culturale Didasco, con possibilità di associarsi al momento della visita. Quota associativa € 10,00 (prima visita in regalo).
Tutti i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa).
giovedì 12 luglio
ore 17.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
“Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer”
Visita guidata alla mostra a cura di Paolo Cova, RTI Senza Titolo e ASTER S.r.l.
Da diversi anni i Musei Civici d’Arte Antica propongono l’iniziativa “Ospiti”, in occasione della quale vengono mostrate temporaneamente al pubblico opere frutto di scambi attivati in occasione dell’esposizione di opere delle proprie collezioni presso altri musei italiani e stranieri.
In questa occasione si tratta di oggetti che provengono da due musei tedeschi: un prezioso reliquiario a busto del capo di san Paolo dal Museo della Cattedrale di Muenster e una scultura in legno rinascimentale raffigurante il “Cristo Salvatore” dal Maximilianmuseum di Ausburg.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto).
ore 19-21: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Proiezione del video “Rosanna Chiessi, L’ULTIMA INTERVISTA, dagli esordi a Shimamoto”
Mentre nella Project Room del MAMbo è in corso, fino al 16 settembre, la mostra “Rosanna Chiessi. Pari&Dispari”, nella sala conferenze del museo viene proiettata un’intervista inedita rilasciata da Rosanna Chiessi nel gennaio del 2016, due mesi prima della sua scomparsa, dal titolo “Rosanna Chiessi, L’ULTIMA INTERVISTA, dagli esordi a Shimamoto” di Kerstin Petrick ed Enrico Magnani.
Ingresso gratuito.
ore 19.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della rassegna I favolosi ’80 e di Bologna Estate
“1982. Riccardo Benassi”
10 opere, 10 artisti, 10 anni: quarantacinque minuti per raccontare un’opera della mostra “That’s IT!”. Dieci incontri coinvolgenti per rivivere l’atmosfera dei favolosi anni ’80.
Ogni appuntamento è dedicato ad un artista presente in mostra il cui anno di nascita diventa un pretesto per per ripercorrere o conoscere gli accadimenti, le immagini, i protagonisti, le mode, le HIT del periodo. Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era… lo scoprirà.
Per ragazzi dai 12 anni in su e adulti. A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Info e prenotazioni: tel. 051 6496627 (martedì e giovedì, ore 9-17) oppure 051 6496611 (sabato e domenica, ore 11.30-17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 per visita a persona + ingresso mostra ridotto € 4,00 (adulti). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per visita a persona + ingresso mostra € 3,00.
MOSTRE
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Il mondo magico. Gianni Del Bue”
6 luglio-30 settembre 2018
I Musei Civici d’Arte Antica presentano la mostra personale “Il mondo magico” dell’artista contemporaneo Gianni Del Bue allestita nel Lapidario del Museo Civico Medievale.
L’esposizione, nata da un’idea di Graziano Campanini, ospita oltre 30 opere che dialogano con la collezione del museo. Del Bue, che già aveva omaggiato con sue mostre alcune capitali del Rinascimento come Firenze, Urbino e Mantova, ora si intrattiene con Bologna e la sua storia. Il contatto con la città avviene proprio attraverso il Museo Civico Medievale, scrigno autorevole di un’arte con un forte impatto sul cosmico, sulla natura, sul sacro e sull’immaginario.
Il magico quotidiano dei lavori di Del Bue richiama lo stesso magico quotidiano di tutte le opere della collezione del museo: lance, scudi, bronzi, sono tutti oggetti di uso comune dell’epoca che, così come i soggetti presenti all’interno delle opere di Del Bue, detengono un fascino magico e seducente.
“Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer”, fino al 30 settembre 2018
Dal 1996 i Musei Civici d’Arte Antica di Bologna promuovono il ciclo di iniziative “Ospiti”, in cui vengono esposte temporaneamente opere che possono suscitare interesse da parte del pubblico per la singolarità della loro storia o di ciò che raffigurano, ma anche per la loro rarità, o per la ricerca di una loro corretta attribuzione o per un particolare legame con il patrimonio artistico o la storia dell’arte della città e del suo territorio. Spesso tali prestiti si configurano come veri e propri scambi, attivati in occasione di esposizioni presso altri istituti italiani e internazionali. Infatti l’importanza dell’opera prestata rende necessaria una sua momentanea sostituzione, permettendo così di ricevere ed esporre per un periodo di tempo limitato degli illustri “ospiti”, posti in dialogo con il patrimonio conservato nei Musei Civici d’Arte Antica.
Nel contesto di questa attività di valorizzazione e di collaborazione culturale e scientifica con istituzioni museali internazionali, la mostra “Ospiti tedeschi. Goldschmiede und Bildhauer” presenta due oggetti di elevatissimo pregio che provengono da musei tedeschi: un prezioso busto reliquiario del capo di San Paolo del XV secolo dal Museo della Cattedrale di Münster e una scultura rinascimentale in legno raffigurante il Cristo Salvatore, opera di Gregor Erhart, dal Maximilianmuseum di Augusta (Augsburg).
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” – via di Casaglia 3
“Riverberi”, fino al 22 luglio 2018
Il progetto “Riverberi”, a cura di Vanna Romualdi, che vede la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e dei Musei Civici d’Arte Antica, è il primo momento espositivo di un ciclo di interventi dedicati al patrimonio che vede coinvolti studenti del Biennio di Decorazione per l’architettura ed ex studenti dell’Accademia.
In occasione di Opentour 2018, in assonanza con l’intervento di Yanxi Zhou negli Spazi espositivi sotterranei dell’Accademia, l’intervento cromatico di Valentina Fanton sulle persiane della facciata nord di Villa Spada dialoga con l’installazione sonora nel sistema di filodiffusione del museo di Laura Giovannardi e Simona Paladino.
Nel progetto le diverse pratiche d’intervento si innestano nel luogo come indizi di un patrimonio urbano che conferma nella città la presenza di una struttura comunitaria in movimento. In un processo di riappropriazione che vede gli spazi inglobati in differenti forme di appaesamento, gli interventi mettono in connessione nuovi segni e memorie preesistenti, tracce visive e sonore, personali e collettive. Come un organismo vivente l’architettura riverbera colori, suoni, parole.
Riverberi è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” al quale hanno collaborato Giancarlo Benevolo, Maria Rita Bentini, Manuela Farinelli, Marina Gasparini, Paola Goretti, Gabriele Lamberti, Claudia Losi, Eva Marisaldi, Francesca Pasini, Renata Pompas, Fabiano Petricone, Mili Romano, Uliana Zanetti.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino all’11 novembre 2018
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
“Rosanna Chiessi. Pari&Dispari”, fino al 16 settembre 2018
Il MAMbo prosegue nella programmazione espositiva dello spazio Project Room, dedicato a una ricognizione di protagonisti e vicende tra le più significative per la storia artistica del territorio, presentando un focus dedicato a Rosanna Chiessi, a cura di Lorenzo Balbi e organizzato in collaborazione con l’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi e Comune di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi.
L’esposizione intende omaggiare, con rinnovata attenzione, una straordinaria protagonista dell’arte italiana ed internazionale, al cui nome si deve un impegno fondamentale per la conoscenza e la diffusione di alcune delle avanguardie più influenti del secondo Novecento: area concettuale italiana, poesia visiva, Azionismo Viennese, movimenti Fluxus e Gutai, arte performativa. Il progetto consente dunque di riscoprirne l’intensa avventura – per la prima volta in un contesto museale dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2016 – attraverso alcune delle testimonianze più rilevanti della sua attività che, negli anni Settanta, ha trasformato Reggio Emilia e Cavriago in crocevia di correnti artistiche di eccezionale rilievo.
Nel suo restare sempre fedele alla dimensione di un’arte prodotta per ricerca e non per redditività di mercato, il profilo di Rosanna Chiessi si sottrae a tentativi di connotazione univoca per la vitale molteplicità di ruoli attraversati in quarant’anni di passione per l’arte contemporanea: gallerista, editrice, promotrice e animatrice pionieristica di eventi divenuti epocali, collezionista, mecenate e scopritrice di talenti.
La mostra allestita al MAMbo è concepita come un ritratto biografico che prende forma dall’accostamento di materiali compositi e posti in dialogo fra loro per associazione, a raccontare le poetiche e i principali eventi da lei sostenuti e promossi. Si trovano così opere realizzate dagli artisti con cui Chiessi strinse i legami di amicizia e intesa più profondi, molte delle quali a lei dedicate fin nel titolo, come nel caso del ritratto di Anne Tardos “Sunset for Rosanna” con cui si apre il percorso espositivo; oggetti simbolo, come il grande tavolo di lavoro che campeggiava nella sua casa-studio di Cavriago e la doppia chiave ideata come logo di Pari&Dispari; reperti iconici di artisti carismatici come il giubbotto firmato di Joseph Beuys e un paio di scarpe di Shozo Shimamoto.
E ancora fotografie, multipli, edizioni numerate e libri d’artista, provenienti da collezioni private e dal corpus documentale conservato dall’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi, che ne ha raccolto e sistematizzato l’eredità. Una costellazione di pezzi ancora oggi in grado di trasmettere le energie di un’eccezionale stagione di libertà in cui le forme del fare cultura furono rivoluzionate da una creatività dirompente.
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Un Cimitero che si può chiamare Museo. Opere e artisti della Certosa di Bologna”, fino al 15 luglio 2018
La mostra vuole porsi come spunto di riflessione sulla ricchezza del patrimonio conservato nelle sale e nei chiostri della Certosa, sul numero impressionante di artisti che vi operarono e su come nasceva un’opera da un primo segno grafico fino all’esecuzione come affresco o scultura in stucco, marmo e bronzo.
La Certosa di Bologna fu meta per tutto l’Ottocento del turismo internazionale. Tra le personalità che ne ammirarono grandiosità e bellezza vi fu lo statista e storico russo Alexander Turgenev (1784-1846), che confrontò il cimitero con il Camposanto di Pisa, definendo ambedue “musei”.
In mostra sono presenti una quarantina di opere oltre a una selezione di oggetti e documenti donati al Museo civico del Risorgimento dal 2009 ad oggi, insieme a un consistente nucleo di lavori inediti provenienti da due collezioni private. L’ultima donazione in ordine di tempo si deve alla Ditta Imbellone di Bologna, che ha consegnato il bozzetto del monumento Degli Esposti (1913 ca.) di Armando Minguzzi, mentre nella sezione dedicata ai documenti spicca una selezione dell’imponente fondo della ditta di marmisti Davide Venturi & Figlio, donata nel 2009 dagli eredi al museo.
Tra gli architetti, scultori e pittori che hanno segnato il volto del cimitero si possono ammirare opere di Arrigo Armieri, Enrico Barberi, Alfonso Borghesani, Giacomo De Maria, Roberto Franzoni, Ercole Gasparini, Tullo Golfarelli, Luciano Minguzzi, Silverio Montaguti, Giovanni Putti, Pasquale Rizzoli, Giacomo Savini, Cesarino Vincenzi. Da segnalare come unica presenza non attiva in Certosa quella di Umberto Tirelli, scelto con una delle sue tipiche sculture umoristiche poiché dedicata a Ercole Drei che, diversamente, ha eseguito grandi opere monumentali collocate nei Chiostri VI, X e del 1500.
Arricchisce l’esposizione una mostra fotografica realizzata dal gruppo Arti Visive dell’Associazione Amici della Certosa (Lorena Barchetti, Alessandro Chalambalakis, Nadia Carboni, Antonella Di Tillo, Miriam Girard, Sonia Meotti, Feliciano Musolesi, Paolo Vegetti), che dal 2009 si occupa di promuovere il sito monumentale come bene culturale di primaria importanza per la città di Bologna, collaborando con il Comune di Bologna e il Museo civico del Risorgimento e raccogliendo attivamente fondi per la realizzazione di progetti di tutela, restauro e manutenzione costante del luogo.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 25 novembre 2018
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Moto Bolognesi C.M. Trent’anni memorabili 1929-1959”, fino al 14 ottobre 2018
L’esposizione è incentrata sul periodo d’oro per Bologna nel settore produttivo motociclistico: nei decenni 1920-’50 il territorio bolognese è infatti un centro di importanza nazionale in quest’ambito, grazie a una concentrazione senza eguali di piccole e medie aziende produttrici di moto finite (oltre 70 attive con alterne fortune in quegli anni) e un numero ancora maggiore in grado di fornire tutto ciò che serve per assemblare qualsiasi motociclo.
In quegli stessi anni si situa l’avventurosa storia della C.M, non dissimile da quella di molte aziende bolognesi.
La mostra presenta 15 motociclette degli anni 1930-’50, tra i più importanti modelli realizzati dalla C.M e tra i più significativi esemplari presenti nelle collezioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Un ricco apparato di immagini fotografiche e di cataloghi, in gran parte inedito, è visibile in tre proiezioni su schermo e a video.
Casa Morandi – via Fondazza 36
“Giancarlo Fabbi. Il silenzio della pittura”, fino al 2 settembre 2018
Leggere il lavoro di Giorgio Morandi attraverso pochi semplici oggetti, un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei dieci scatti fotografici che vengono esposti a Casa Morandi, con la curatela di Massimo Recalcati.
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su alcuni oggetti appartenuti a Giorgio Morandi, esposti in mostra insieme alle fotografie, che ha accostato per creare delle personali nature morte.
Fabbi evita volutamente di utilizzare le componenti più celebri delle composizioni morandiane come le bottiglie, le conchiglie, i fiori per offrire una visione asciutta ed essenziale degli elementi primari e più umili riferibili alla pittura e all’incisione.
La sua indagine fotografica, nella serie in mostra, viene condotta eccezionalmente a colori e in digitale, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale «per dare realtà a quello che si fa», come lui stesso dichiara.
La serie di dieci fotografie vuole incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
La scelta del colore dello sfondo che fa da quinta alle composizioni di Fabbi, un bianco luminoso da cui emergono gli oggetti nella loro fisicità come forme che si allineano, si intersecano o campeggiano al centro della foto in un voluto isolamento estetico, mette in risalto l’atteggiamento con cui il fotografo modenese intende la pratica artistica: esperienza sulla luce e sull’ombra, ricerca quasi mistica dell’essenziale, riduzione estrema delle immagini, intese come frammenti di realtà capaci di custodire momenti di eterna poesia, proprio come la pittura di Morandi.
A conclusione dell’esposizione le dieci opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo Morandi.
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, fino al 15 luglio 2018
Con la mostra “Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, il museo presenta un percorso di visita ridefinito in concomitanza con gli interventi di ripristino di una parte della copertura di Palazzo d’Accursio.
Organizzata dai Musei Civici d’Arte Antica con la curatela di Silvia Battistini e Massimo Medica, l’esposizione consente di ammirare oltre 150 opere ordinate secondo numerosi accostamenti inediti, anche grazie alla presentazione di alcuni lavori solitamente conservati in deposito – è il caso dei pastelli e dei dipinti di Angelo Crescimbeni, Sebastiano Gamma e Coriolano Vighi – e di prestiti provenienti da altri musei civici come il Museo Civico Archeologico, il Museo Civico Medievale e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
La mostra si sofferma sulla ripresa ricorsiva di modelli delle epoche precedenti da parte degli artisti che operarono durante il XVIII e il XIX secolo, mettendo a confronto stili e iconografie di importanti autori non solo bolognesi. La sintesi che ne nacque gettò le fondamenta del gusto contemporaneo, creando i presupposti teorici ed estetici anche per le avanguardie del primo Novecento.
A fronte della chiusura di sette sale in questa fase di cantierizzazione – la Galleria Vidoniana, le sale 8, 9 e 10 della Pinacoteca, la sala 11 nell’ala Rusconi, le sale 19 e 20 dedicate a Pelagio Palagi – il percorso espositivo della mostra si snoda attraverso la magnifica sala 17 (nota come Sala Urbana), le sale 14-16 (ala Rusconi),18 e 23-25.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa”, fino al 19 agosto 2018
È un racconto corale quello composto da “Ritratti di famiglia”: non una contemplazione del passato alla ricerca delle proprie radici ma piuttosto un’espressione viva e attuale dell’identità del museo e della natura complessa del patrimonio storico conservato.
Lungo un’ideale linea cronologica che va dal 1522, anno di nascita del naturalista e filosofo Ulisse Aldrovandi, uno dei massimi rappresentanti del collezionismo di indirizzo naturalistico enciclopedico, al 1944, anno di morte di Pericle Ducati, direttore del museo che compì fondamentali ricerche sulla civiltà etrusca, sono disposti oltre 350 oggetti di differente tipologia, selezionati per il grande valore storico e il legame con le principali figure che hanno contribuito alla formazione e allo studio dei nuclei collezionistici del museo, uno dei più prestigiosi in ambito europeo.
Diciotto sono i personaggi convocati in questa ideale galleria del tempo, dei veri e propri “ritratti di famiglia”, a cui si affiancano le vicende degli oggetti archeologici, della costituzione e ordinamento delle raccolte del museo, della storia di Bologna e dei suoi istituti culturali. Conducendo il visitatore lungo il percorso di sviluppo del modo di guardare all’antico, dal Seicento fino alla nascita della scienza archeologica e delle moderne strutture di valorizzazione e di tutela nel Novecento, si scopre che una narrazione apparentemente settoriale permette inaspettate aperture verso le vicende storico-politiche, culturali, sociali. Un racconto a più voci che proietta la città in un panorama italiano ed europeo già a partire dal XVI secolo.
Diciotto sono anche le sezioni della mostra: una per ciascuno dei personaggi rievocati, le cui fattezze sono tratteggiate dalla matita e dall’ingegno di Elena Maria Canè, restauratrice del museo, in ritratti riprodotti su grandi pannelli scenografici che scandiscono il percorso espositivo.
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L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.