Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 26 ottobre a giovedì 1 novembre.
Dal 29 ottobre all’8 novembre rimane chiusa al pubblico la sezione “Focus on Contemporary Italian Art” della collezione permanente del MAMbo, per lavori di allestimento.
Musei aperti giovedì 1° novembre, con orario festivo.
IN EVIDENZA
venerdì 26 ottobre
ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
In occasione di Gender Bender
“Io sono Mare”
Inaugurazione della mostra di Cristina Portolano, a cura di Canicola associazione.
Ingresso: gratuito
martedì 30 ottobre
ore 18.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Incontro con Shirin Neshat”
A seguire, alle ore 20.15, nella Sala Scorsese del Cinema Lumiere (via Azzo Gardino 65) sarà proiettato “Looking for Oum Kulthum” (Germania-Austria-Italia-Marocco/2017) di Shirin Neshat, in collaborazione con Shoja Azari (90′). Versione originale con sottotitoli italiani. Introduce Shirin Neshat.
Ingresso all’incontro: gratuito
Ingresso alla proiezione: € 6,00 intero / € 4,50 ridotto (possessori del biglietto MAMbo relativo all’incontro con l’artista)
PER I BAMBINI
sabato 27 ottobre
ore 10.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Variazioni” (III incontro) Pratiche di attenzione e composizione in tre incontri, per bambini da 3 a 5 anni. Con Alice Ruggero e Gaia Germanà a cura di Associazione QB Quanto Basta.
Scoprire insieme le infinite possibilità del movimento, nello spazio, attraverso i suoni.
Due danzatrici condurranno bambini e genitori in una danza dell’attenzione, sperimentando insieme con il corpo, componendo, osservando, giocando con la ripetizione e la variazione musicale e corporea.
Si richiede la presenza dello stesso genitore in tutti gli incontri. Consigliato l’uso dei calzini antiscivolo.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante
ore 15.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Tutti in onda” Visita e laboratorio per bambini da 5 a 11 anni dedicati alla mostra “Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda”, a cura dei Servizi educativi Istituzione Bologna Musei.
Mentre i grandi visitano la mostra o partecipano alla conferenza, i piccoli si divertono in compagnia degli operatori del museo, scoprendo ogni volta nuove immagini, andando a caccia di dettagli e particolari sempre diversi da catturare e rielaborare in laboratorio, realizzando manufatti da portare a casa e collezionare.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Durata: 2 ore. L’attività parte con un minimo di 6 bambini.
Ingresso: € 5,00 a bambino + biglietto mostra (gratuito per minori di 6 anni, ridotto da 6 a 17 anni e famiglia)
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“La scienza curiosa” Laboratorio per ragazzi da 6 a 10 anni.
Giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica.
I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari, ribattezzati con nomi simpatici e divertenti: “la pila con le mani”, “il palombaro”, “la danza dei forzati”.
Attraverso queste ed altre insolite esperienze, il percorso si propone di fornire informazioni e curiosità sul mondo che ci circonda, coinvolgendo i ragazzi nell’attività con semplici prove e stimolando in loro la voglia di conoscere e capire.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 26 ottobre).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
domenica 28 ottobre
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
Nell’ambito della Festa della Storia
“Elettricità: l’energia del futuro” Visita guidata-laboratorio per famiglie (bambini dagli 8 anni).
L’attività è pensata per adulti e bambini ed è dedicata al primo generatore di corrente elettrica: la pila, inventata da Alessandro Volta nel 1799. I visitatori potranno intraprendere un viaggio per conoscere la storia e l’utilizzo di alcune macchine elettriche. Lungo le sale del museo sarà possibile mettere in funzione un modello di pila e uno di macchina di Wimshurst, utilizzare la bottiglia di Leida, azionare il rocchetto di Ruhmkorff e cimentarsi nella trasmissione di un messaggio istantaneo con il telegrafo. Come equipaggiamento, adulti e ragazzi, come i viaggiatori del passato, avranno a disposizione bagagli e mappe per orientarsi e per effettuare piccoli esperimenti così da meglio comprendere la potenza e la versatilità dell’energia elettrica protagonista indiscussa dei nostri tempi.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 26 ottobre).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
sabato 27 ottobre
ore 14.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
In occasione della mostra Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria
“Memorie della Grande Guerra – Bologna, l’Italia, l’Europa” Visita guidata con Mirtide Gavelli, Museo civico del Risorgimento.
Al centro del grandioso Chiostro VI si trova il Monumento Ossario dei Caduti della Grande Guerra, il memoriale bolognese del tragico conflitto. La visita procederà nei chiostri adiacenti, per ammirare altre opere – retoriche o commoventi – dedicate dalle famiglie ai propri ragazzi caduti per la patria. Visita gratuita, non è necessaria la prenotazione.
Ritrovo all’ingresso principale (cortile Chiesa).
Ingresso: gratuito
ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito del ciclo Il mondo Fluttuante di Hokusai e Hiroshige: in viaggio tra passato e futuro
“Spazio e tempo nelle silografie di Hokusai e Hiroshige”
Conferenza di Rossella Menegazzo, Università degli Studi di Milano.
Il ciclo “Il mondo Fluttuante di Hokusai e Hiroshige: in viaggio tra passato e futuro” propone cinque incontri per conoscere il “mondo fluttuante” e la maestria di Hokusai ed Hiroshige e il loro profondo impatto sulla cultura giapponese e sull’arte dell’Occidente.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
ore 17: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Visita guidata alla mostra con Lorenzo Balbi, responsabile Area Arte Moderna e Contemporanea Istituzione Bologna Musei.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso mostra gratuito)
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Il ’68 (quasi) dimenticato. Il jazz e la black music”
Narrazione musicale di Stefano Zenni. Con la partecipazione di Mauro Campobasso, chitarra e elettronica.
Il 1968 è stato uno di quei rari momenti storici in cui profonde trasformazioni sociali sono avvenute in sintonia con i cambiamenti musicali. Mentre si tratta di un fenomeno evidente per il rock, non altrettanto si può dire per il jazz, che nel 1968 vive invece una fase di profonda crisi e trasformazione.
Saranno altre le stagioni rivoluzionarie del jazz, anche in Europa, mentre il grande pubblico segue le parole d’ordine d’orgoglio “black” del soul. Una contraddizione in seno alla cultura afroamericana che è un’altra delle singolarità del 1968 musicale.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
domenica 28 ottobre
ore 10: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Maratona in Certosa: l’arte bolognese dal 1801 ad oggi”
Attraversando i chiostri è possibile ripercorrere le tappe fondamentali dell’arte bolognese attraverso i grandi maestri, dal 1801 ad oggi. Dal Neoclassicismo al Verismo, dal Liberty passando per il Classicismo novecentesco, fino alle forme astratte. Visita guidata di circa 3 ore. A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
ore 10-18: Museo della Musica – Strada Maggiore 34 / Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Nell’ambito della Festa della Storia
“Caccia al Tesoro. Scoprire Bologna è un gioco”
Arriva a Bologna la seconda edizione della “Caccia al Tesoro” storica e digitale della città. Il centro storico di Bologna si popolerà di “cacciatori di bellezze” impegnati in un’avvincente missione sull’app Utopic. Tra le 10 e le 18, con inizio autonomo e durata di circa un’ora e mezza, i giocatori attraverseranno la città segreta tra monumenti e musei a caccia di indizi e curiosità.
A partire dalle ore 10 da Piazza Maggiore sarà possibile iniziare la caccia. È qui che i cacciatori troveranno il welcome point di Utopic e potranno sbloccare la prima prova. Dopo aver raggiunto la prima tappa e risolto il primo indovinello, riceveranno l’indizio successivo direttamente sull’app Utopic e potranno proseguire il gioco. Al termine dell’ultima prova verrà visualizzato il punteggio ottenuto e la classifica generale promuoverà coloro che avranno risolto tutte le prove senza errori.
Il percorso, concentrato nel centro storico, si fa a piedi autonomamente ed è adatto a tutte le età.
Ingresso: € 8,00 (biglietto musei gratuito, previo riconoscimento degli iscritti)
ore 10.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Nell’ambito della Festa della Storia
“Vicende di un’illustre famiglia bolognese: i Bargellini”
Visita guidata con Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito
ore 10.30-13 e 15-17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Musica da vedere… di domenica”
Visite guidate “a domanda aperta” alle collezioni del museo con Giuseppe Ayroldi Sagarriga, Museo della Musica.
Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi?
Non lo sapete? Allora non potete perdere le speciali visite guidate domenicali “a rilascio prolungato” in cui lo staff del museo sarà a vostra disposizione per rispondere a queste domande e a tutte quelle che vi saltano in mente sulle collezioni esposte: un percorso guidato (ma non troppo) attraverso sei secoli di storia della musica parlando di libri, dipinti, strumenti a partire da Palazzo Sanguinetti, splendida sede del museo.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 14.30-18.30: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mediazione culturale alla mostra “Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Un operatore del Dipartimento educativo MAMbo è presente ogni domenica dalle 14.30 alle 18.30 per formire informazioni e approfondimenti sulle opere e l’artista.
Ingresso: biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani ingresso gratuito
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Visita guidata al Museo Morandi, la Collezione”
L’allestimento ripercorre le diverse fasi della vicenda artistica di Giorgio Morandi, proponendo anche accostamenti tra i suoi lavori e quelli di altri autori contemporanei. Il percorso, recentemente rinnovato, include anche una sezione specificamente dedicata all’Incisione.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto museo (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)
ore 16: Pinacoteca civica Inzaghi – via Mentana 32 (Budrio)
Nell’ambito della Festa della Storia
“Tullo Golfarelli (1852-1928) – Lo scultore dei lavoratori”
Presentazione del terzo volume della collana “Scultori bolognesi dell’Otto e Novecento” (ed. Minerva) curata dal Museo civico del Risorgimento di Bologna. Con Silvia Bartoli e Lorenza Servetti.
Protagonista della scultura bolognese, Tullo Golfarelli fu vicino agli ambienti progressisti ed ai cenacoli di Carducci e Pascoli. Tra le opere più note il fabbro Simoli alla Certosa, uno dei rilievi della Montagnola, il Monumento a Filopanti di Budrio.
Ingresso: gratuito
ore 16.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
Nell’ambito della Festa della Storia
“Disegnare il Medioevo” Conferenza di Riccardo Merlo.
Ingresso: gratuito
ore 16.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Viaggio in Giappone”
Visita guidata alla mostra “Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda”, a cura dei Servizi educativi Istituzione Bologna Musei.
Mentre i grandi visitano la mostra o partecipano alla conferenza, i piccoli si divertono in compagnia degli operatori del museo, scoprendo ogni volta nuove immagini, andando a caccia di dettagli e particolari sempre diversi da catturare e rielaborare in laboratorio, realizzando manufatti da portare a casa e collezionare.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Durata: 2 ore. L’attività parte con un minimo di 6 bambini.
Ingresso: € 5,00 a bambino + biglietto mostra (gratuito per minori di 6 anni, ridotto da 6 a 17 anni e famiglia)
martedì 30 ottobre
ore 17: Museo Medievale – via Manzoni 4 (ingresso da via Porta di Castello 3)
Nell’ambito della rassegna L’arte giapponese dal 1185 all’alba della modernità
“I periodi Muromachi (1336-1573) e Azuchi-Momoyama (1573-1603)” Conferenza di Alessandro Guidi.
L’arte Muromachi, influenzata dal buddhismo zen, ci ha lasciato meravigliosi esempi di templi e giardini, ma anche capolavori di pittura a inchiostro di ispirazione cinese. Il periodo Azuchi-Momoyama, epoca di grandi novità e cambiamenti sociali, produsse un’arte dagli aspetti diversi e spesso contrastanti, da un decorativismo potente e sontuoso a un’essenzialità e sobrietà di ispirazione zen.
Con questo sesto ciclo di conferenze, il Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale prosegue la presentazione dello sviluppo storico dell’arte giapponese iniziata l’anno passato: quest’anno verrà affrontato il periodo che va dalla presa del potere della classe samuraica nel 1185, fino alla caduta del governo militare nel 1867.
Ingresso: gratuito
mercoledì 31 ottobre
ore 19: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
In occasione di Gender Bender
“Seeking Unicorns in Bologna” Restituzione pubblica del workhop “Seeking Unicorns” di Chiara Bersani, incentrato sul corpo come entità percettiva; lo spazio e gli elementi imprevedibili che lo animano come polo attrattivo per il nostro movimento nel mondo; l’altro da me come magnete; la rivoluzione nella manipolazione delle distanze tra me e l’altro.
Ingresso: gratuito
giovedì 1 novembre
ore 17.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Viaggionauta. Freud e l’amore manifesto per Bologna”
Un appuntamento per puntare l’attenzione su “Viaggionauta – guida per luoghi curiosi” (Yume, Torino): un libro di Valeria Copperi che coinvolge anche Bologna e il rapporto che Freud ha avuto con la città. Una chiacchierata tra l’autrice e Cecilia Cristiani per scoprire cosa visitò in Certosa il padre della psicoanalisi.
Presentazione di Katia Bertacci, presidente del Comitato Editori Piemonte e direttore editoriale della casa editrice Yume di Torino. Seguirà una pausa sensoriale-meditativa a cura della Tea Sommelier Stefania Bruno con degustazione del tè Masala Chai classico, come richiede il rituale indiano.
Ingresso gratuito
MOSTRE
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria”, fino al 27 gennaio 2019
A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, la mostra presenta i risultati del progetto “La Grande Guerra a Bologna tra Storia e Memoria” finalizzato all’implementazione del portale www.storiaememoriadibologna.it per creare e rendere accessibile, in forma unitaria, una memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati al primo conflitto mondiale, con particolare riferimento alla memoria dei caduti bolognesi.
L’iniziativa, a cura di Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli, intende porsi come un momento di conoscenza e promozione del lavoro di digitalizzazione di fonti documentarie e memorialistiche di diversa natura svolto tra il 2015 e il 2018, attraverso l’esposizione al pubblico di alcuni dei più rilevanti documenti appartenenti a un patrimonio ancora poco conosciuto e in alcuni casi del tutto inedito.
Sulle pareti della sala mostre una selezione di manifesti di propaganda dei prestiti nazionali, recentemente restaurati, rievocano ciò che i nostri antenati potevano vedere sui muri di Bologna e delle altre città italiane ed europee: una propaganda massiccia, multiforme, capillare, perché ogni cittadino senza distinzione di età e condizione sociale, si sentisse “fronte interno” e si comportasse come tale, contribuendo, secondo le sue possibilità, alla vittoria finale.
Nelle vetrine sono esposti documenti e cimeli originali relativi alla città di Bologna, normalmente non visibili al pubblico, che l’implementazione del portale ha permesso di fare conoscere e contestualizzare, riproducendone le immagini e raccontandone la storia. Tra questi, documenti e fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, compresi quelli donati dalle famiglie di Nazario Sauro ed altri eroi della Guerra; memorie del “Pantheon dei caduti illustri” creato all’interno della scuola Laura Bassi negli anni del conflitto; documenti dell’Ufficio per notizie alle famiglie dei militari, la grande esperienza prima bolognese poi nazionale di volontariato femminile; i numerosi ritratti dei caduti rinvenuti nel corso dei lavori.
Attraverso un codice QR, con uno smartphone è inoltre possibile accedere a tutte le notizie e agli approfondimenti contenuti nel portale: la sala dispone infatti di accesso gratuito wireless e il portale stesso è visualizzabile da tutti i device. La valenza fortemente didattica e divulgativa del progetto che si rivolge non solo a un pubblico giovane è testimoniata dalla presenza in mostra di un totem che consente di esplorare la ricostruzione virtuale in 3D del grandioso Lapidario della Basilica di Santo Stefano, così come si presentava nell’anno dell’inaugurazione (1925): con i nomi dei 2.536 caduti della città di Bologna incisi nelle 64 lapidi poste all’interno del chiostro.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston”, fino al 3 marzo 2019
Il Museo Civico Archeologico ospita le opere dei due più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858).
La mostra espone, per la prima volta in Italia, una selezione straordinaria di circa 150 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston.
Il progetto, suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono – qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese – come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe. Nei suoi dipinti su rotolo, ma soprattutto attraverso le sue silografie policrome, l’artista seppe interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone, traendo spunto sia dalla pittura tradizionale autoctona sia dalle tecniche dell’arte occidentale.
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle “Trentasei vedute del monte Fuji” del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle “Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō”, conosciute come “Hōeidō Tōkaidō” dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici – nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna – che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”, fino al 9 dicembre 2018
In occasione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il Museo Civico Medievale di Bologna presenta “È qui. Social pattern design on seating”, un progetto di ricerca, dedicato all’abitare, realizzato dagli studenti del Corso di Decorazione per l’Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Partendo dal racconto di parole, immagini e suoni dei ragazzi delle cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè, gli studenti hanno realizzato i pattern tessili, stampati su tessuto fine serie presso l’azienda Dino Zoli Textile, per Jointly, una originale collezione di sedute. L’archivio dei segni ed il patrimonio orale raccolti durante gli incontri, sono stati rielaborati graficamente dagli studenti nelle 29 stampe tessili dalle nuove narrazioni.
“È QUI”, la frase stampata su una delle sedute in mostra, rende simbolicamente presente la relazione frutto della mescolanza delle diverse identità, fatta di desideri, emozioni e ricordi che hanno ispirato il percorso di lavoro. Ed è partendo da qui che gli studenti Bingjie An, Xi Chen, Hanssen Diaz, Arianna Fiorentino, Xue, Jiang Samira Khajavi, Ghazaleh Kohandel, Debora Lago, Weiguo Lai, Ruobi Li, Baoyi Liu, Ruiqi Ma, Elora Ndini, Ailar Noori, Sara Ruggeri, Yuxiang Wang, Ning Yu, Luo Zhang, Liyuan Zheng, Yianxi Zhou hanno sviluppato la loro sperimentazione, fatta di quell’esperienza iniziale di incontro unita ai personali linguaggi di ricerca.
Promosso dall’Accademia di Belle Arti e dai Musei Civici d’Arte Antica, il progetto, patrocinato dalla Fondazione Dino Zoli di Forlì, è sostenuto dalla Dino Zoli Textile di Forlì e dal Progetto Recooper in collaborazione con le cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè di Bologna per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
La mostra, a cura di Vanna Romualdi con il coordinamento di Laura Giovannardi, è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. vv
“Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco”, fino al 17 marzo 2019
La mostra, realizzata nell’ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch’essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch’essi presentati in occasione della mostra.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“VHS +. Video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000”, fino al 17 febbraio 2019
Nello spazio espositivo della Project Room, vocato alla riscoperta di alcuni degli episodi artistici più stimolanti e innovativi originati in ambito artistico bolognese e regionale, il MAMbo presenta “VHS +”.
Il progetto espositivo, nato da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) con la curatela di Silvia Grandi e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna, si configura come un dispositivo di pulsazioni audio-visive che nascono dall’ibridazione di differenti linguaggi, formati e pratiche di comunicazione video sperimentata in Italia tra il 1995 e i l 2000, raccontando il sogno elettronico di una stagione in cammino tra l’analogico e il digitale.
La produzione del periodo esorbita dall’autorialità individuale per estendersi a una dimensione collettiva, costituendosi in gruppi indipendenti di ricerca media-culturali che diventano veri e propri marchi, come Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung di cui la mostra documenta i peculiari approcci espressivi. In un mondo ancora senza bacheche, chat, social media e YouTube, questi laboratori pionieristici hanno materialmente costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze – Link Project a Bologna, Forte Prenestino a Roma, CPA ExLonginotti a Firenze, Garigliano e Pergola a Milano – sviluppando fucine creative sintonizzate con le coeve sperimentazioni più avanzate a livello europeo.
“VHS +” trova un’estensione on-line nel sito www.vhsplus.it, in cui sono consultabili materiali d’archivio e di approfondimento.
La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Eurovideo che ha concesso le forniture strumentali per l’allestimento impianto audio-video.
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino all’11 novembre 2018
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
“Io sono Mare” 27 ottobre – 2 dicembre 2018
“Io sono Mare” è la mostra, realizzata in occasione di Gender Bender, con tavole e disegni originali dedicata all’omonimo libro a fumetti per l’infanzia di Cristina Portolano per la collana Dino Buzzati di Canicola. Un viaggio fantastico ed evocativo di una bambina e del suo amico pesce pagliaccio antropomorfo, un’avventura straordinaria, vissuta tra sogno e realtà, attraverso cui poter riflettere sulle tematiche dell’identità e della scoperta di sé, sui desideri e sulle emozioni.
Cristina Portolano, illustratrice e fumettista, è nata a Napoli nel 1986. Vive e lavora a Bologna. È autrice di “Quasi signorina2 (2016, Topipittori) e “Non so chi sei” (2017, Rizzoli Lizzard). Ha collaborato a “Storie della buonanotte per bambine ribelli” (2017, Mondadori).
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”, fino all’11 novembre 2018
Villa delle Rose prosegue la sua programmazione espositiva – dal 2018 improntata a un posizionamento e una progettualità dal taglio internazionale – con “Mariella Simoni. 1975 – 2018”, mostra che, grazie allo sguardo curatoriale di Barbara Vanderlinden, riscopre e rilegge il percorso ormai quarantennale di un’importante artista italiana, che ha fatto dell’apertura al mondo e dell’attitudine al nomadismo una delle sue cifre stilistiche ed esistenziali.
Sono visibili oltre venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra gli esordi degli anni Settanta fino agli sviluppi più recenti e spaziano tra le diverse tecniche con le quali Mariella Simoni si è confrontata: installazione, pittura, disegno, ceramica, interventi con elementi botanici o con il vetro. Alcuni importanti lavori che hanno fatto parte di mostre seminali per lo sviluppo del suo percorso artistico, sono stati ricostruiti e resi nuovamente visibili dopo quarant’anni a Villa delle Rose, ad esempio “Cinque stanze” – installazione realizzata nel 1978 nel suo appartamento di Via Crivelli a Milano, a pochi passi dalla Galleria Luigi De Ambrogi – oppure “Sedia”, esposto all’interno di “All’altezza del cuore”, alla Galleria Karen e Jean Bernier di Atene nel 1980.
In questo periodo, nel 1978, troviamo un punto di contatto con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, della quale il MAMbo ha raccolto l’eredità: Mariella Simoni partecipa, con l’intervento “Sciarada”, a “Cara morte” (Gavirate, Varese, 30 aprile 21 maggio 1978), rassegna con la quale l’allora direttore della GAM Franco Solmi creò un “gemellaggio” in occasione della grande mostra su più sedi “Metafisica del Quotidiano” (giugno – settembre 1978), ospitandone anche la documentazione nel catalogo dell’esposizione.
La peculiare natura del lavoro di Mariella Simoni rende complesso fare una selezione tra le sue opere: da una parte un ampio ventaglio di registri espressivi, dall’altra una relativamente ridotta gamma di tematiche ricorrenti, sulle quali torna sovente, affrontandole da angolazioni diverse e servendosi di media differenti. Partendo da questi presupposti, l’intento curatoriale di Barbara Vanderlinden non è stato tanto quello di costruire una retrospettiva rappresentativa dei principali lavori dell’artista e proporre un corpus omogeneo di opere, quanto quello di portare alla luce connessioni nascoste, generando nuove e inedite prospettive.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 25 novembre 2018
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Scultura e Impresa. Mostra personale dello scultore Michele D’Aniello”, fino al 27 gennaio 2019
Il progetto “Scultura e Impresa”, nato nel 2008 da un’idea dello scultore Michele D’Aniello, annovera ad oggi circa 80 aziende, nazionali ed internazionali, che in questi anni, con entusiasmo, hanno accolto e aderito al progetto positivo e innovativo di arte contemporanea.
Ciò che la mostra presenta è il valore della bellezza e dell’ingegno, della tenacia e del coraggio; è la storia dei valori e il suo motto è riassunto in queste poche parole: “La forma dei Valori, i Valori della Forma”, da sempre filo conduttore di Scultura e Impresa e di tutta l’arte di D’Aniello.
“Scultura e Impresa” si svolge con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, del Comune di Pianoro e di Unindustria Bologna.
Padiglione de l’Esprit Nouveau – Piazza della Costituzione 11
“Ascolta, si fa luce. Personale di Mario Nanni”, fino al 28 ottobre 2018
In sinergia con la Regione Emilia-Romagna e con la collaborazione dell’Istituzione Bologna Musei, Bologna Design Week ha invitato Mario Nanni a presentare il suo lavoro in una mostra site-specific all’interno del Padiglione de l’Esprit Nouveau.
La storia dell’architettura e della luce sono sempre state pregne l’una dell’altra, unite dal tempo e dalla tecnologia del momento. Il padiglione progettato da Le Corbusier nel 1925 è un esempio magistrale dell’uso della luce naturale come materiale da costruzione, per progettare geometrie, curve, invenzioni spaziali e volumi colorati. Mentre la prima luce artificiale, la lampadina a incandescenza, appena inventata, veniva ancora vista con una certa diffidenza, il maestro svizzero la inseriva con coraggio nella sua architettura in modo funzionale ed essenziale, mostrandone in maniera chiara la tecnica di realizzazione.
Il padiglione – ricostruito fedelmente a Bologna nel 1977 e recentemente restaurato – viene riletto da Mario Nanni, straordinario interprete della luce, attraverso l’accendersi delle sue opere.
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.