Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni…
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 18 a giovedì 24 maggio.
IN EVIDENZA
mercoledì 23 maggio
ore 17.30: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”
Inaugurazione della mostra che documenta i lavori di costruzione del canale e degli impianti dalla fine degli anni Cinquanta. Un grande fotografo neorealista alle prese con un incarico tecnico, che ha saputo arricchire di immagini indimenticabili di uomini al lavoro.
Ingresso all’inaugurazione gratuito.
giovedì 24 maggio
ore 18: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Rosanna Chiessi. Pari&Dispari”
Inaugurazione della mostra, a cura di Lorenzo Balbi e organizzata in collaborazione con l’Archivio Storico Pari&Dispari – Rosanna Chiessi e il Comune di Reggio Emilia Biblioteca Panizzi.
Ingresso all’inaugurazione gratuito.
ore 18.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo
“Il Piave mormorava”
Un racconto sulla nostra storia che partendo da quell’evento brutale che fu la Prima Guerra Mondiale ripropone i valori del pacifismo e della convivenza tra i popoli e le generazioni.
Consigliato dagli 11 anni in su.
A cura de La Baracca – Testoni Ragazzi.
Biglietti in vendita su www.testoniragazzi.it. È possibile acquistare i biglietti il giorno stesso dello spettacolo, a partire dalle 17.30.
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
L’appuntamento rientra nella Settimana alla Scoperta dei cimiteri europei promossa da ASCE – Association of Significant Cemeteries in Europe.
Ingresso: € 12,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa).
PER I BAMBINI
sabato 19 maggio
ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica II” (III incontro)
Laboratorio in 4 incontri per bambini da 19 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 19 a 24 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole. Con Chiara Bartolotta, Luca Bernard, Linda Tesauro.
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l’attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l’ incanto di esprimersi attraverso la musica.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 18 maggio
ore 10-18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di Diverdeinverde
“Apertura del giardino di Palazzo Sanguinetti”
Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un’esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento.
I più importanti pittori dell’epoca collaborarono all’impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli splendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell’ottocentesco trompe l’oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l’oeil, è di Luigi Busatti, mentre l’architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.
Ingresso gratuito.
ore 17: Museo Medievale – via Manzoni 4 / La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili – via Marsala 7
Per la rassegna A zonzo per i musei: percorsi tra i patrimonio civici e delle antiche Opere Pie
“Visita guidata al Museo Medievale e a La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili”
Visita guidata con Giacomo Alberto Calogero, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
La rassegna “A zonzo per i musei”, realizzata dai Musei Civici d’Arte Antica in collaborazione con La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili, propone un ciclo di visite guidate che vede coinvolte opere presenti all’interno delle collezioni del Museo Civico Medievale, delle Collezioni Comunali d’Arte, del Museo Davia Bargellini e de La QUADRERIA. Palazzo Rossi Poggi Marsili, di proprietà dell’ASP Città di Bologna.
Le visite guidate si svolgono fino al 21 dicembre, il terzo venerdì di ogni mese ad eccezione del mese di agosto, alle ore 17.
Ingresso: biglietto ingresso Museo Medievale (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto).
ore 18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie
“In itinere: Sordelline, cornamuse ed altre meraviglie. Gli strumenti ricostruiti della wunderkammer di Manfredo Settala”
Concerto itinerante nelle sale del museo con Fabio Rinaudo, sordellina, musette bourbonnaise, uillean pipes; Fabio Biale, violino, voce e percussioni; Vera Marenco, voce; Marco Saccardin, tiorba.
Tappa obbligata per i viaggiatori nella Milano del ‘600 era la wunderkammer di Manfredo Settala, vera e propria apoteosi dello spirito barocco. Ma il nobile canonico era anche ottimo musicista e geniale costruttore di strumenti, come l’armonia di flauti (esposta in sala 5) o la sordellina, la cornamusa più complessa della sua epoca, che lui trasformò in un’autentica meraviglia armonica.
È possibile prenotare il biglietto (con pagamento il giorno dell’evento) sul sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 10,00 intero / € 8,00 ridotto (minori di 18 anni, studenti universitari con tesserino e possessori di Card Musei Metropolitani Bologna)
sabato 19 maggio
ore 10-18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di Diverdeinverde
“Apertura del giardino di Palazzo Sanguinetti”
Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un’esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento.
I più importanti pittori dell’epoca collaborarono all’impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli splendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell’ottocentesco trompe l’oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l’oeil, è di Luigi Busatti, mentre l’architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.
Ingresso: gratuito
ore 15-18.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
“Mediazione didattica nelle sale del museo”
A cura di Ilaria Negretti, RTI Senza Titolo s.r.l. e ASTER s.r.l.
In occasione dei nuovi orari di apertura, il Museo Davia Bargellini offre un servizio gratuito di mediazione didattica ogni sabato pomeriggio fino al 26 maggio: un educatore museale sarà presente nelle sale espositive, a disposizione del pubblico.
Ingresso gratuito.
ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Andare per vini e vitigni”
Presentazione del volume “Andare per vini e vitigni” di Patrizia Passerini, ed. Il Mulino, 2018.
Dialoga con l’autrice Federica Guidi, Museo Civico Archeologico.
Dalle origini dei vitigni, dai metodi di coltivazione e vinificazione nella civiltà greca al simposio e al culto di Dioniso. Passando poi dal banchetto etrusco al convivio romano e alla diffusione della viticoltura: un inebriante viaggio dalla storia antica fino ai nostri giorni.
Vigne circondate da boschi, o dai resti di città perdute, vigne immerse in paesaggi incantevoli, vigne che abbracciano antiche abbazie, si dispiegano alle pendici di un vulcano o a picco sul mare: tanto variegati sono i territori del vino italiani. Seguiamolo allora questo itinerario, da sud a nord, privilegiando i vitigni più antichi, anche millenari, che sono giunti nella penisola lungo le direttrici dei coloni Greci, o frutto di domesticazione da parte degli Etruschi o di popolazioni locali, o risultato di incroci, spesso spontanei, amorevolmente diffusi poi dai Romani o, successivamente, importati dai Veneziani da quella culla del vino che sono state le regioni caucasiche e medio-orientali.
Ingresso gratuito.
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito della rassegna Wunderkammer. Il museo delle meraviglie
“Il nuovo Dizionario degli Editori Musicali Italiani”
Presentazione del progetto del volume “Dalle origini alla metà del Settecento”, con Maria Bianca Antolini, Società Italiana di Musicologia.
Tavola rotonda presieduta da Francesco Passadore (presidente Società Italiana di Musicologia) con Bianca Maria Antolini, Giulia Giovani, Chiara Pelliccia, Francesco Rocco Rossi, Licia Sirch, Marina Toffetti.
Nel 1990 la Società Italiana di Musicologia avviò un progetto di ricerca sull’editoria musicale italiana. Il primo risultato fu il “Dizionario degli editori musicali italiani, 1750-1930”, a cura di Maria Bianca Antolini, uscito presso la ETS di Pisa nel 2000.
Il volume “Dalle origini alla metà del Settecento”, porta finalmente alla sua conclusione il progetto di ricerca.
La stesura delle voci relative agli editori musicali si è potuta giovare negli ultimi anni di molte importanti ricerche riguardanti la produzione editoriale musicale di antico regime, nonché degli strumenti di ricerca bibliografica e storica forniti dalle nuove tecnologie, che hanno consentito di incrociare una quantità di dati e di visionare con più facilità rispetto al passato un gran numero di edizioni.
Il volume comprende poco meno di 400 voci, basate su approfondite ricerche d’archivio e su un esteso esame delle edizioni stesse. Vi sono inserite tutte le figure coinvolte nella pubblicazione a stampa della musica, a partire dagli incunaboli fino alla metà del Settecento: stampatori, editori, incisori, librai, curatori editoriali.
È possibile prenotare i biglietti su www.museibologna.it/musica.
Ingresso gratuito.
domenica 20 maggio
ore 10-18.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito di Diverdeinverde
“Apertura del giardino di Palazzo Sanguinetti”
Il Museo della Musica fa parte del circuito di “Diverdeinverde” con il giardino interno di Palazzo Sanguinetti, le cui decorazioni rappresentano per Bologna una delle più significative testimonianze degli anni napoleonici, sia per la schiera degli artisti coinvolti che per la varietà dei soggetti trattati, tanto da costituire un’esemplare antologia della decorazione neoclassica tra Settecento e Ottocento.
I più importanti pittori dell’epoca collaborarono all’impresa, sotto la direzione di Martinetti: Pelagio Pelagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Nel cortile interno in particolare gli splendidi alberi di banani svettano sullo sfondo dell’ottocentesco trompe l’oei: il paesaggio ad affresco, magnifica prospettiva a trompe-l’oeil, è di Luigi Busatti, mentre l’architettura illusoria è opera di Francesco Santini (1763-1840); del Santini, con la probabile collaborazione di Serafino Barozzi (1735-1810), sono inoltre gli ornati delle pareti dello scalone.
Ingresso gratuito.
ore 10.30: Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi” – via di Casaglia 3
“Tessitura e narrazione, il linguaggio nascosto nel tessuto”
Dimostrazione di tessitura a cura di Nicoletta Di Gaetano.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 11: Museo per la Memoria di Ustica – via di Saliceto 3/22
“Visita guidata al Museo per la Memoria di Ustica”
Una visita al luogo che l’artista francese Christian Boltanski ha creato per la città in ricordo delle vittime della tragedia di Ustica. Un’occasione per riflettere sulla memoria e sull’identità di ciascuno di noi, ripercorrendo le vicende della nostra storia contemporanea.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso museo gratuito.
Visita guidata: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna: visita guidata € 3,00
ore 16: Biblioteca dell’Archiginnasio – Piazza Galvani 1 / Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito della rassegna …festa si farà! Cibi e balli, parole e palazzi, nella Bologna di Giochiano Rossini
“A spasso con Rossini”
Promenade sui luoghi bolognesi di Gioachino Rossini con musiche e letture, in compagnia di figuranti in costume d’epoca. A cura dell’Associazione 8cento, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento. Consulenza storico musicale a cura di Maria Chiara Mazzi.
Percorso:
– ore 16: Piazza Galvani 1 (Biblioteca dell’Archiginnasio)
– ore 16.30: Via dell’Archiginnasio 2 (ex S. Maria della Morte)
– ore 17: Piazza Rossini 2 (Conservatorio G.B. Martini)
– ore 17.30: Strada Maggiore 26 (Casa Rossini)
– ore 18: Strada Maggiore 34 (Museo della Musica)
La rassegna “…festa si farà!” (13-26 maggio) è realizzata dall’Associazione 8cento, in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento: tre eventi dedicati a Gioachino Rossini, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario della scomparsa.
L’evento fa parte del programma di “L’inquilino di Strada Maggiore e Piazza Rossini: il maestro a Bologna nel 150° dalla scomparsa” a cura del Conservatorio G.B. Martini di Bologna.
Ingresso gratuito.
ore 16.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
“Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia”
Visita guidata alla mostra con Cinzia Cavallari, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Musica e metafora: storia analisi ermeneutica”
Presentazione del volume “Musica e metafora: storia analisi ermeneutica”, Accademia University Press, 2017 | Biblioteca di Athena Musica, 1. A cura di Francesco Finocchiaro e Maurizio Giani
Con Andrea Battistini (Letteratura, Università di Bologna) e Barnaba Maj (Filosofia della storia e Teoria della storiografia, Università di Bologna).
A cosa servono le metafore? Le metafore con cui descriviamo la musica sono “impertinenze” del linguaggio, fantasiose licenze di scrittura? Oppure in qualche modo ci conducono più vicino al fatto musicale nella sua essenza?
Il rapporto tra metafora e musica è stato fino a oggi trascurato: l’elaborazione di una teoria della metafora che mettesse al centro il rapporto tra segni verbali e strutture musicali non è mai stata veramente posta in agenda dai musicologi.
Le metafore insite nei concetti musicali non sono infatti un mero abbellimento di presunti modi letterali di nominare la musica, ma sono la sostanza stessa del nostro armamentario concettuale.
I processi di comparazione metaforica sono un tratto connaturato al modo in cui pensiamo la musica, al modo in cui la descriviamo e la verbalizziamo, forse persino al modo in cui la ascoltiamo.
Pensare, parlare o scrivere di musica, insomma, vuol dire rapportarsi a essa nei termini di qualcos’altro, metaforicamente appunto.
athenamusica
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
lunedì 21 maggio
ore 20.30: Stadio San Siro – Piazzale Angelo Moratti (Milano)
“L’artista Francesco Tricarico partecipa alla Notte del Maestro”
L’artista Francesco Tricarico, protagonista della mostra “Quando la musica si mostra. Una nota al museo” al Museo della Musica, è coinvolto nel progetto legato a uno dei più grandi calciatori italiani di sempre, Andrea Pirlo. In vista della “Notte del Maestro”, la partita-evento di addio di Pirlo al calcio giocato che sarà tenuta a San Siro il 21 maggio, Tricarico è impegnato a trasformare le traiettorie impossibili dei migliori passaggi, tiri e invenzioni realizzati in carriera da Pirlo sul terreno di gioco, in pennellate e colore.
I quadri che ne nasceranno riporteranno anche la firma del campione, saranno messi all’asta e i relativi proventi saranno devoluti in beneficenza, in collaborazione con la Fondazione Vialli e Mauro e l’Associazione “Il Volo di Pietro”.
mercoledì 23 maggio
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
In occasione della mostra Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte
“Madonna adorante il Bambino con i santi Antonio abate e Bernardino”
Visita guidata per illustrare l’intervento svolto dalla ditta di restauro Leonardo s.r.l. su un’opera del museo, “Madonna adorante il Bambino con i santi Antonio abate e Bernardino”, pala d’altare bolognese della seconda metà del Quattrocento, proveniente dalla chiesa di San Paolo in Monte all’Osservanza.
L’incontro è condotto da uno storico dell’arte del museo e dai restauratori che eseguono l’intervento sull’opera.
Nella stessa giornata, durante la mattina, la visita è riservata alle scuole, previa prenotazione all’indirizzo silvia.battistini@comune.bologna.it.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 18: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Ritratti di famiglia allargata. Incontri e narrazioni in mostra”
In occasione della mostra “RITRATTI DI FAMIGLIA. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia, l’Europa”, visitabile fino al 19 agosto 2018, il museo propone un calendario di incontri insoliti che permettono di guardare all’archeologia da un diverso punto di vista.
16 incontri a due voci di 45 minuti, dall’11 aprile al 1 agosto, tutti i mercoledì non festivi alle ore 18.
Mercoledì 23 maggio incontro con Cristiana Morigi Govi, già direttrice del Museo Civico Archeologico, sul tema: “Il Museo civico (1881): dal progetto alla vita di un’istituzione”.
Ingresso: biglietto museo ridotto (€ 3,00) + € 4,00 per la visita guidata fino a esaurimento posti. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito).
ore 18.30: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Il silenzio della pittura. Incontro con Massimo Recalcati”
In occasione della mostra “Giancarlo Fabbi. Il silenzio della pittura”, in corso a Casa Morandi, il curatore Massimo Recalcati, psicoanalista, protagonista in questo periodo della fortunata serie “Lessico Famigliare” su Rai3, incontra il pubblico e dialoga con l’artista Giancarlo Fabbi.
Introduce il direttore artistico del MAMbo e responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, Lorenzo Balbi.
Ingresso gratuito.
giovedì 24 maggio
ore 17: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito della rassegna Quarto d’ora accademico
“La ‘patera cospiana’ e Filippo Schiassi” con Anna Dore.
In occasione della mostra “Ritratti di famiglia”, il museo offre un appuntamento fisso, tutti i giovedì non festivi fino al 31 maggio, alle ore 17.
Un’archeologa dello staff vi aspetta nell’atrio per svelare in quindici minuti una pagina inedita di quel grande libro di Storie che è il museo.
Ingresso: biglietto museo ridotto (€ 3,00, comprensivo di ingresso alla mostra “Ritratti di famiglia”). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna gratuito
MOSTRE
Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Quando la musica si mostra. Una nota al museo”
La mostra, curata da Olivia Spatola e organizzato in collaborazione con la galleria Fabbrica Eos di Milano, Musiche Metropolitane e Vittorio Corbisiero Management, presenta alcune opere di Francesco Tricarico.
Il mondo visionario di Tricarico trova espressione in un intreccio complementare tra forme artistiche differenti: composizione musicale, scrittura e arte visiva. Per questa sua attitudine, il Museo della Musica appare come un luogo naturale in cui mettere in scena le sue opere.
L’intento della mostra è infatti quello di far dialogare l’arte con la musica all’interno di uno stesso spazio che è al contempo sia fisico che metaforico: il concetto della musica in quanto segno espresso – scritto, di contenitore di significanti e di significati che suonano anche quando gli strumenti non sono sfiorati dalle dita del musicista.
I lavori selezionati sono sette come il numero delle note musicali e le sale del museo in cui il percorso artistico si dispiega. Ed è così che le stanze abbandonano temporaneamente la loro consueta numerazione per diventare contrassegnate – attraverso i dipinti dell’artista – dai nomi delle note musicali: la “Stanza del Do”, la “Stanza del Re”, la “Stanza del Mi”, la “Stanza del Fa”, la “Stanza del Sol”, la “Stanza del La” e la “Stanza del Si”. Ma non solo.
In questo caso, il segno – ovvero la relazione tra significante e significato – rappresentato dalla denominazione delle stanze, diventa anche simbolo: vale a dire una realtà altra, che va oltre e da ricomporre; l’espressione dell’inconscio collettivo da cui emergono processi di trasformazione tra ciò che è noto e ciò che non lo è, coinvolgendo lo spettatore.
La “Stanza del Do” dunque – in questo gioco fra segno e simbolo – non è soltanto la sala in cui Tricarico omaggia la prima nota musicale, ma anche del Do-minus; la “Stanza del Re” del Re-gnare; la “Stanza del Mi” del Mi-stero; la “Stanza del Fa” del Fa-re; la “Stanza del Sol” del Sol-o; la “Stanza del La” del La-voro e la “Stanza del Si” del Si-lenzio, che chiude concretamente e allegoricamente la mostra.
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“AN-MAMbo 2018. You Can Do It and You Must Do It”, fino al 3 giugno 2018
Villa delle Rose ospita la mostra “You Can Do It and You Must Do It”, a cura di Laura Tori Petrillo, organizzata da Academy Now in collaborazione con il MAMbo e l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
L’esposizione vuole essere da una parte un incoraggiamento agli aspiranti artisti rispetto al perseguimento della loro vocazione e dall’altra sensibilizzare le istituzioni pubbliche e private in merito alle problematiche legate al termine del percorso accademico.
Se da un lato è fondamentale che le Accademie di Belle Arti diano agli studenti gli strumenti necessari per poter continuare con successo il loro percorso dopo gli studi, dall’altro è altrettanto importante che il sistema dell’arte offra e preservi spazi per nuovi artisti di talento affinché possano effettivamente avere l’opportunità di essere visti da pubblico e professionisti.
L’esposizione include dieci artisti, cinque tra i finalisti delle scorse edizioni internazionali e cinque nuovi selezionati provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Bologna: Frank Ammerlaan, Veronica Billi, Nicola Bizzarri, Leni Dothan, Nicolas Feldmeyer, Vincenzo Gentile, Noa Pane,
Dario Picariello, Daniele Pulze e Fabio Romano.
Casa Morandi – via Fondazza 36
“Giancarlo Fabbi. Il silenzio della pittura”, fino al 1 luglio 2018
Leggere il lavoro di Giorgio Morandi attraverso pochi semplici oggetti, un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei dieci scatti fotografici che vengono esposti a Casa Morandi, con la curatela di Massimo Recalcati.
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su alcuni oggetti appartenuti a Giorgio Morandi, esposti in mostra insieme alle fotografie, che ha accostato per creare delle personali nature morte.
Fabbi evita volutamente di utilizzare le componenti più celebri delle composizioni morandiane come le bottiglie, le conchiglie, i fiori per offrire una visione asciutta ed essenziale degli elementi primari e più umili riferibili alla pittura e all’incisione.
La sua indagine fotografica, nella serie in mostra, viene condotta eccezionalmente a colori e in digitale, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale «per dare realtà a quello che si fa», come lui stesso dichiara.
La serie di dieci fotografie vuole incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
La scelta del colore dello sfondo che fa da quinta alle composizioni di Fabbi, un bianco luminoso da cui emergono gli oggetti nella loro fisicità come forme che si allineano, si intersecano o campeggiano al centro della foto in un voluto isolamento estetico, mette in risalto l’atteggiamento con cui il fotografo modenese intende la pratica artistica: esperienza sulla luce e sull’ombra, ricerca quasi mistica dell’essenziale, riduzione estrema delle immagini, intese come frammenti di realtà capaci di custodire momenti di eterna poesia, proprio come la pittura di Morandi.
A conclusione dell’esposizione le dieci opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo Morandi.
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, fino al 15 luglio 2018
Con la mostra “Creti, Canova, Hayez. La nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800 nelle Collezioni Comunali d’Arte”, il museo presenta un percorso di visita ridefinito in concomitanza con gli interventi di ripristino di una parte della copertura di Palazzo d’Accursio.
Organizzata dai Musei Civici d’Arte Antica con la curatela di Silvia Battistini e Massimo Medica, l’esposizione consente di ammirare oltre 150 opere ordinate secondo numerosi accostamenti inediti, anche grazie alla presentazione di alcuni lavori solitamente conservati in deposito – è il caso dei pastelli e dei dipinti di Angelo Crescimbeni, Sebastiano Gamma e Coriolano Vighi – e di prestiti provenienti da altri musei civici come il Museo Civico Archeologico, il Museo Civico Medievale e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
La mostra si sofferma sulla ripresa ricorsiva di modelli delle epoche precedenti da parte degli artisti che operarono durante il XVIII e il XIX secolo, mettendo a confronto stili e iconografie di importanti autori non solo bolognesi. La sintesi che ne nacque gettò le fondamenta del gusto contemporaneo, creando i presupposti teorici ed estetici anche per le avanguardie del primo Novecento.
A fronte della chiusura di sette sale in questa fase di cantierizzazione – la Galleria Vidoniana, le sale 8, 9 e 10 della Pinacoteca, la sala 11 nell’ala Rusconi, le sale 19 e 20 dedicate a Pelagio Palagi – il percorso espositivo della mostra si snoda attraverso la magnifica sala 17 (nota come Sala Urbana), le sale 14-16 (ala Rusconi),18 e 23-25.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa”, fino al 19 agosto 2018
È un racconto corale quello composto da “Ritratti di famiglia”: non una contemplazione del passato alla ricerca delle proprie radici ma piuttosto un’espressione viva e attuale dell’identità del museo e della natura complessa del patrimonio storico conservato.
Lungo un’ideale linea cronologica che va dal 1522, anno di nascita del naturalista e filosofo Ulisse Aldrovandi, uno dei massimi rappresentanti del collezionismo di indirizzo naturalistico enciclopedico, al 1944, anno di morte di Pericle Ducati, direttore del museo che compì fondamentali ricerche sulla civiltà etrusca, sono disposti oltre 350 oggetti di differente tipologia, selezionati per il grande valore storico e il legame con le principali figure che hanno contribuito alla formazione e allo studio dei nuclei collezionistici del museo, uno dei più prestigiosi in ambito europeo.
Diciotto sono i personaggi convocati in questa ideale galleria del tempo, dei veri e propri “ritratti di famiglia”, a cui si affiancano le vicende degli oggetti archeologici, della costituzione e ordinamento delle raccolte del museo, della storia di Bologna e dei suoi istituti culturali. Conducendo il visitatore lungo il percorso di sviluppo del modo di guardare all’antico, dal Seicento fino alla nascita della scienza archeologica e delle moderne strutture di valorizzazione e di tutela nel Novecento, si scopre che una narrazione apparentemente settoriale permette inaspettate aperture verso le vicende storico-politiche, culturali, sociali. Un racconto a più voci che proietta la città in un panorama italiano ed europeo già a partire dal XVI secolo.
Diciotto sono anche le sezioni della mostra: una per ciascuno dei personaggi rievocati, le cui fattezze sono tratteggiate dalla matita e dall’ingegno di Elena Maria Canè, restauratrice del museo, in ritratti riprodotti su grandi pannelli scenografici che scandiscono il percorso espositivo.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia”, fino al 17 giugno 2018
La mostra indaga le trasformazioni causate dall’affermazione dei nuovi ceti dirigenti goti, bizantini e longobardi in questo territorio e nelle sue città, attraverso un viaggio nel tempo di quasi un millennio che racconta la delicata fase di passaggio dalla Tarda Antichità (IV-V secolo) al pieno Medioevo (inizi del Trecento). Una transizione che si riverbera in ogni aspetto della vita politica, economica, sociale e culturale, rappresentando un momento decisivo nella costruzione di nuovi assetti di potere e nuove identità.
Curata da Sauro Gelichi e Luigi Malnati, la mostra è promossa da Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica nell’ambito del programma culturale 2200 anni lungo la Via Emilia che celebra la fondazione delle colonie romane di Reggio Emilia, Parma e Modena.
Una selezione di oltre 300 reperti, recuperati dalle intense ricerche archeologiche condotte in regione negli ultimi 40 anni, racconta con nuove chiavi di lettura questo lungo e complesso percorso storico: dal missorium d’argento cesenate (piatto di uso simbolico-celebrativo) che testimonia la vita agiata di un possidente terriero nella tardantichità alle fibule di età gota rinvenute a Imola, dai reperti longobardi recuperati nella necropoli di Ponte del Rio di Spilamberto al servizio di vasellame in argento di età bizantina proveniente da Classe, dai bicchieri in legno rinvenuti a Parma al bacino in maiolica recuperato dalla facciata della chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna.
Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni tematiche, parte da un’istantanea sulle città nell’alto Medioevo, profondamente ridimensionate rispetto alla vitalità dei secoli precedenti e contrapposte al dinamismo del nuovo emporio commerciale di Comacchio (Ferrara), per allargare lo sguardo alla riorganizzazione delle campagne, dove fioriscono castelli, villaggi, borghi franchi, pievi e monasteri, e terminare la narrazione con la ciclica rinascita delle città in età comunale.
“L’allegoria del Sonno di Alessandro Algardi dalla Galleria Borghese di Roma”, fino al 10 giugno
Il Museo Medievale ospita la splendida scultura “Allegoria del Sonno” scolpita da Alessandro Algardi, proveniente dalla Galleria Borghese di Roma.
L’esposizione del capolavoro, visibile per la prima volta nella città che ha dato i natali all’artista, è frutto di un rapporto di scambio con il museo romano.
Tra il 1635 e il 1636 Alessandro Algardi, massimo rappresentante della corrente classicista nel periodo di piena fioritura della cultura figurativa barocca, scolpisce su commissione del principe Marcantonio Borghese questo prezioso marmo nero raffigurante un putto con leggere ali di farfalla placidamente addormentato. Le capsule e le foglie di papavero da oppio che ne incoronano i capelli ricciuti, al pari del piccolo ghiro acciambellato sulla roccia, sono soggetti allegorici che alludono simbolicamente al sonno.
Destinata alla Villa Pinciana della famiglia Borghese, l’opera fu collocata in un ambiente situato al primo piano, che da essa prese il nome di “Stanza del Sonno”. Fortemente ispirata alla scultura antica, la statua divenne in breve tempo celebre, anche grazie a un aneddoto narrato dal biografo di Algardi, Giovanni Battista Passeri. Secondo questa versione, lo scultore avrebbe realizzato l’Allegoria del Sonno per confondere i detrattori che sostenevano non fosse capace di scolpire il marmo, e avrebbe scelto di utilizzare una pietra famosa per la sua durezza, il marmo del Belgio, noto anche come “pietra di paragone”, per esprimere ancora di più il suo virtuosismo. In realtà, la scelta di questo pregiato materiale si deve probabilmente alla volontà del committente e appare legata al motivo iconografico rappresentato, che potrebbe essere interpretato come un’allegoria del sonno, o piuttosto della morte.
In occasione di questa mostra l’”Allegoria del Sonno” viene eccezionalmente allestita nella sala dei bronzi del Museo Medievale accanto alla scultura “San Michele Arcangelo che atterra il demonio”, realizzata nel 1647 dallo stesso Algardi per la biblioteca del monastero di San Michele in Bosco. L’accostamento ravvicinato delle due opere permette in questo modo al pubblico di ammirare l’abilità tecnica dimostrata dall’artista nella lavorazione di materiali profondamente diversi, come il marmo e il bronzo.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Moto Bolognesi C.M. Trent’anni memorabili 1929-1959”, fino al 14 ottobre 2018
L’esposizione è incentrata sul periodo d’oro per Bologna nel settore produttivo motociclistico: nei decenni 1920-’50 il territorio bolognese è infatti un centro di importanza nazionale in quest’ambito, grazie a una concentrazione senza eguali di piccole e medie aziende produttrici di moto finite (oltre 70 attive con alterne fortune in quegli anni) e un numero ancora maggiore in grado di fornire tutto ciò che serve per assemblare qualsiasi motociclo.
In quegli stessi anni si situa l’avventurosa storia della C.M, non dissimile da quella di molte aziende bolognesi.
La mostra presenta 15 motociclette degli anni 1930-’50, tra i più importanti modelli realizzati dalla C.M e tra i più significativi esemplari presenti nelle collezioni di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Un ricco apparato di immagini fotografiche e di cataloghi, in gran parte inedito, è visibile in tre proiezioni su schermo e a video.
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L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il nuovo servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.