Il Carnevale si avvicina e anche Bologna è pronta ad accogliere sfilate e maschere per un’atmosfera di festa e allegria.
Probabilmente la festa di Carnevale nel capoluogo emiliano non è così conosciuta come ad esempio quello di Cento, gemellato tra l’altro con il Carnevale di Rio de Janeiro, ma resta comunque un momento di divertimento e spenieratezzaq soprattutto per i bambini.
Tra coriandoli, stelle filanti, carri, sfilate ecco che quest’anno, per Bologna, ricorre la 66° edizione del Carnevale dei bambini, con il tipico percorso detto “delle tre piazze”.
Sono due le date importanti da ricordare:
– Domenica 11 febbraio dalle ore 14:30 con la sfilata dei carri allegorici che parte da piazza VIII Agosto, per proseguire lungo via Indipendenza fino ad arrivare a piazza Nettuno.
Proprio in via Indipendenza, precisamente nei pressi della cattedrale di San Pietro, uno spettacolo di burattini intratterrà grandi e piccini.
Ad attendere il corteo in festa, infine, sono le autorità locali e la maschera tipica bolognese, il Balanzone, quest’anno interpretato da Alessandro Mandrioli.
– Martedì 13 febbraio dalle ore 14:30 si replica, come di consueto, la sfilata del Carnevale dei Bambini che attraversa le “tre piazze” della città di Bologna.
A proprosito di Balanzone: chi è e cosa rappresenta per Bologna?
Conosciuto anche con il nome di “dottor Balanzone”, che nel dialetto bolognese Dutåur Balanzån, è una maschera che ha origini bolognesi.
Appartiene alla schiera dei “vecchi” della commedia dell’arte, talvolta è chiamato dottor Graziano o semplicemente il Dottore.
Nativo dell’Emilia, dove ha ha studiato, è il classico personaggio “serio”, saccente e presuntuoso che spesso intavola discussioni arricchendole di ridondanti citazioni pseudo-latineggianti.
Uomo prestante, gesticola molto e in maniera pacchiana e ampollosa.
Indossa una maschera che ricopre parte del viso, veste sempre di nero ed ha una grossa pancia; indossa l’abito dei professori dell’Università di Bologna, la cosiddetta toga, nera, con il colletto e i polsini bianchi, gran cappello, giubba e mantello.
È sempre pronto a trovare ogni scusa per iniziare uno dei suoi infiniti sproloqui “dotti” ma senza senso.
Sempre pronto a vantarsi dei suoi titoli, dice di conoscere ogni campo della scienza umana: legge, medicina, astrologia, filosofia.
Gode di molta stima tra le altre maschere e se gli viene chiesto aiuto – ad esempio su un parere medico – non si tira indietro, piuttosto comincia a sproloquiare senza senso e senza porre effettivo rimedio.