Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni. Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 9 a giovedì 15 novembre.
IN EVIDENZA
venerdì 9 novembre
ore 18: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“L’anima e il corpo. Immagini del sacro e del profano tra Medioevo ed Età Moderna”
Inaugurazione della mostra, a cura di Silvia Battistini e Massimo Medica.
Ingresso all’inaugurazione: gratuito
PER I BAMBINI
sabato 10 novembre
ore 10 e ore 11.15: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna The Best of
“Mamamusica IV” (I incontro) Laboratorio in 4 incontri per bambini da 0 a 36 mesi e genitori.
Alle ore 10 per bambini da 0 a 18 mesi; alle ore 11.15 per bambini da 25 a 36 mesi.
Un progetto del Museo della Musica in collaborazione con Associazione Musica e Nuvole. Con Chiara Bartolotta, Luca Bernard, Linda Tesauro.
Uno spazio musicale speciale, emozionante ed inclusivo per grandi e piccolissimi in cui l’attenzione si concentra esclusivamente sui suoni. Canti e ritmi provenienti da repertori molto diversi, un avvolgente abbraccio di suoni scandito anche da intensi silenzi, in cui adulti e bambini costruiscono una relazione comunicativa unica, per scoprire e riscoprire l’ incanto di esprimersi attraverso la musica.
Prenotazione obbligatoria solo online su www.museibologna.it/musica.
Si richiede conferma o eventuale disdetta entro il giovedì precedente la data del laboratorio.
Ingresso: € 5,00 a partecipante
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“L’aria: aerei, aquiloni e missili” Laboratorio per ragazzi da 6 a 10 anni.
Esperienze di laboratorio e giochi scientifici per conoscere l’aria e costruire oggetti volanti con materiali di riciclo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 9 novembre).
Ingresso: € 5,00 (gratuito per un accompagnatore adulto)
domenica 11 novembre
ore 16: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
Nell’ambito del ciclo Al museo per gioco
“Guardie e ladri nell’antico Egitto”
Visita guidata con archeologa e attore per bambini da 8 a 11 anni e genitori, a cura degli archeologi della società Aster.
Visitiamo la collezione egizia dove per un pomeriggio bambini e genitori vestiranno i panni di guardie e ladri. Mentre i primi dovranno apprendere trucchi e magie frequentando una divertente “scuola per criminali di mezza tacca”, gli altri dovranno assimilare quante più informazioni possibili per difendere i preziosi reperti conservati in museo.
Tra prove di abilità, indovinelli e giochi, la sfida è già iniziata!
Prenotazione obbligatoria sul sito del museo: www.museibologna.it/archeologico/eventi
Ingresso: € 4,00 per la visita guidata + biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso museo gratuito)
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
venerdì 9 novembre
ore 17.30: Museo Davia Bargellini – Strada Maggiore 44
Per il ciclo Palazzo Davia Bargellini: una dimora riscoperta
Visita guidata al palazzo e ai dipinti del XVII secolo, recentemente restaurati e ricollocati nel salone del piano nobile. Con Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Per l’occasione il Museo Davia Bargellini effettua un’apertura straordinaria dalle 16.30 alle 18.30.
Il Palazzo Davia Bargellini, uno degli esempi più significativi di architettura barocca bolognese, è tornato al suo splendore grazie ad un restauro integralmente eseguito dalla Fondazione Opera Pia Da Via Bargellini, proprietaria dell’intero edificio. In occasione della progettazione dei recenti restauri al piano nobile del palazzo, è emerso come l’adattamento dell’edificio a fini scolastici avesse comportato importanti modificazioni all’assetto distributivo delle stanze. Eliminate numerose sovrastrutture, è tornato alla luce il salone con l’affaccio su Piazza Aldrovandi.
Ingresso: gratuito
sabato 10 novembre
dalle ore 10: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14 / DAMSLab – Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b
“Forum dell’arte contemporanea italiana. La parola agli artisti”
Per la sua quinta edizione, il Forum dell’arte contemporanea italiana arriva al MAMbo.
Le aree strategiche precedentemente individuate nelle edizioni di Prato (2015-2016) e nelle giornate tematiche di Genova e Torino (2016) sono state circoscritte agli ambiti dell’alta formazione degli artisti, della promozione e della visibilità degli artisti italiani all’estero, della posizione dell’artista nei diversi contesti del suo lavoro (dal museo alla sfera pubblica, dal mercato alla società, senza dimenticare la sfera etica e quella delle differenze di genere).
Lo schema organizzativo del Forum prevede un comitato promotore (formato da Lorenzo Balbi, Ilaria Bonacossa, Fabio Cavallucci, Antonella Crippa, Anna Daneri, Pietro Gaglianò, Cesare Pietroiusti, Pier Luigi Sacco, Silvia Simoncelli e Chiara Vecchiarelli) e una serie di 9 tavoli, affidati ciascuno a dei coordinatori e composti da diversi relatori – tutti artisti rappresentativi di generazioni, aree geografiche e pratiche differenti – tra i quali si svilupperà la discussione, aperta al pubblico.
È possibile iscriversi ai tavoli direttamente la mattina del 10 novembre, al MAMbo alle ore 10 oppure inviando una mail all’indirizzo forumarteitaliana@gmail.com specificando nome e cognome, il tavolo prescelto e un breve abstract, da tre a cinque righe, del contenuto che si intende presentare.
Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e in collaborazione con DAMSLab – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte – Accademia Belle Arti Bologna.
A conclusione della giornata del “Forum dell’arte contemporanea italiana”, il pubblico è invitato a proseguire con una serata di proiezioni dedicata a film prodotti da artisti della mostra “That’s IT”. L’appunatmento è al Cinema Lumière alle ore 20. In visione “Frammento 53” di Carlo Gabriele Tribbioli (71′), “MALÙ – Lo Stereotipo della Venere Nera di Invernomuto” (30′), “Archipelago” di Giulio Squillacciotti (60′ 30”).
Introducono gli artisti.
Ingresso al Forum e alle proiezioni: gratuito
ore 11: Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria”
Visita guidata alla mostra.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 15: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
“Marco Minghetti e i suoi contemporanei” Visita guidata con Elena Musiani e Mirtide Gavelli, Museo civico del Risorgimento.
In occasione del bicentenario della sua nascita, un percorso alla scoperta del mondo culturale, sociale ed economico che ruotava intorno a Marco Minghetti (1818-1886), il più grande statista bolognese dell’800, figura politica di rilievo nazionale nei primi anni di formazione del Regno d’Italia.
Ritrovo all’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa), via della Certosa 18.
Ingresso: gratuito
ore 16.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“L’anima e il corpo. Immagini del sacro e del profano tra Medioevo ed Età Moderna”
Visita guidata alla mostra con Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 17: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata (ingresso mostra gratuito)
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento / Jazz Insight
“The incredible jazz guitar” dedicato a Wes Montgomery (1923-1968).
Narrazione musicale con Emiliano Pintori, Hammond. Special guest Marco Bovi, chitarra e Marco Frattini, batteria.
Per la prima volta, “Jazz Insight” propone il ritratto di un chitarrista, colui che ad uno dei suoi esordi discografici venne semplicemente definito “The Incredibile Jazz Guitar”, il leggendario Wes Montgomery.
Caratterizzato da una naturalezza disarmante e da un profondo senso del blues, Montgomery in appena un decennio è riuscito a scrivere alcune delle pagine più straordinarie della chitarra nel jazz, esercitando la sua influenza su legioni di musicisti. La sua musica ha una qualità catartica, riuscendo ad unire un’apparente semplicità ad un’intensità espressiva non comune.
“Jazz Insight”, ovvero cinque protagonisti della musica americana e africano-americana, di cui quest’anno ricorrono importanti anniversari, raccontati dall’interno, vale a dire dalla prospettiva di un musicista jazz, Emiliano Pintori, in compagnia del pianoforte e dei suoi “ospiti” a sorpresa.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
domenica 11 novembre
ore 10.30 e ore 11.30: Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
In occasione della mostra HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston
“Comunicare la forma degli dei” Laboratorio di origami con Tayama Noriko, a cura di Nipponica. Max 10 persone per turno.
Considerata per anni un prodotto raro e pregiato, la carta trovava il suo impiego in Oriente nelle cerimonie religiose e nelle occasioni importanti. La parola “origami” è composta dal verbo “oru” (piegare) e dalla parola “kami” (carta) e viene comunemente usata per definire una tecnica manuale di piegatura della carta.
L’origami giapponese è caratterizzato dalla predilezione per l’astrazione e l’essenzialità delle pieghe: deve essere la fantasia dell’osservatore a completare la figura rappresentata con semplicità ed eleganza.
Ingresso: € 5,00
ore 10.30: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
Per il ciclo Il filo d’Arianna: collezioni tessili ai Musei Civici d’Arte Antica
“Capolavori ad ago dell’Aemilia Ars” visita guidata con Silvia Battistini, curatrice del museo.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 10.30-13 e 15-17.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento
“Musica da vedere… di domenica” visite guidate “a domanda aperta” alle collezioni del museo con Giuseppe Ayroldi Sagarriga, Museo della Musica.
Mozart sbagliava i compiti? La tastiera perfetta è insuonabile? Wagner era bolognese? Nell’orchestra di Respighi c’era un giradischi?
Non lo sapete? Allora non potete perdere le speciali visite guidate domenicali “a rilascio prolungato” in cui lo staff del museo sarà a vostra disposizione per rispondere a queste domande e a tutte quelle che vi saltano in mente sulle collezioni esposte: un percorso guidato (ma non troppo) attraverso sei secoli di storia della musica parlando di libri, dipinti, strumenti a partire da Palazzo Sanguinetti, splendida sede del museo.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 14.30-18.30: Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mediazione culturale alla mostra “Mariella Simoni. 1975 – 2018”
Un operatore del Dipartimento educativo MAMbo è presente ogni domenica dalle 14.30 alle 18.30 per fornire informazioni e approfondimenti sulle opere e l’artista.
Ingresso: biglietto mostra (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani ingresso gratuito
ore 16: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine” visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6496627 (martedì e giovedì dalle 9 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 + biglietto mostra (€ 6,00 intero / € 4,00 ridotto). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata + € 3,00 per l’ingresso in mostra
ore 16: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il rianimatore: Giovanni Aldini fra realtà e immaginazione” Presentazione-laboratorio per famiglie (bambini dagli 8 anni). Con Antonio Costantini, autore dell’albo “Il Rianimatore” della collana “Le Storie”.
“Il Rianimatore” è un thriller a cavallo fra lo storico e il fantastico, fra il passato e il presente, fra Bologna e Londra.
Esplorate il museo come fanno i suoi protagonisti. Scoprite cosa c’è di vero e cosa d’inventato replicando gli esperimenti effettuati da Giovanni Aldini stesso.
Prenotazione obbligatoria allo 051 6356611 (entro le ore 13 di venerdì 9 novembre).
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 16.30: Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”
Visita guidata alla mostra, a cura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e della cooperativa sociale La Fraternità.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
ore 17: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
In occasione della rassegna #novecento / Voci dall’aldilà
“Misha Mengelberg” Proeizione di “Afijn” di Jellie Dekker (NL 2006, 70′) – prima italiana.
Estratti da “Misha and so on” di Cherry Duyns (NL, 2015).
Con Misha Mengelberg, Louis Andriessen, Han Bennink, Dave Douglas, ICP Orchestra.
Misha Mengelberg, incredibile e geniale improvvisatore, compositore obliquo e originale, ma anche e soprattutto agitatore culturale, rivoluzionario. Membro con Han Bennink dell’ultimo quartetto di Eric Dolphy nei primi anni sessanta, compagno di strada dell’avanguardia Fluxus e fondatore della ICP Orchestra (Instant Composers Pool) nel 1967, Mengelberg ha rappresentato una delle esperienze di punta dell’identità creativa del jazz europeo.
“Voci dall’aldilà” è una rassegna di film, un “viaggio nella memoria” su compositori scomparsi che continuano a rimanere tra noi… Un progetto di Angelica a cura di Walter Rovere.
È possibile prenotare i biglietti (con pagamento il giorno dell’evento) dal sito www.museibologna.it/musica.
Ingresso: € 5,00
dalle ore 20: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“40th Celebration Orea Malià”
Una serata-evento al MAMbo in occasione della mostra “That’s IT!” e per celebrare i 40 anni del gruppo di creativi di Orea Malià, dal 1978 protagonisti della storia del costume italiano.
Special Guest Datura, duo di musicisti che vanta molteplici hit dagli anni ’90 ad oggi e numerose collaborazioni tra le quali i Righeira, Ben Volpeliere-Pierrot dei Curiosity Killed the Cat, 883, Club Dogo, Gigi d’Agostino e molti altri. Per l’occasione verrà presentata la riedizione in vinile del singolo “Fade to Grey” by Datura ft. Steve Strange Visage con copertina d’autore creata in esclusiva da Fabrizio Passarella – Retrophuture.
Dj’s: Andrea Bassi, Dj Cenz, DJ Cream. Live Exhibition: Nibirv, G Role X Juan Tavano & MR Monkey. Featuring: Simone “Pippo” Merlini, Ricky Forni. Video Design: Federico Ajello. Graphic Design: Dina&Solomon.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
mercoledì 14 novembre
ore 17-19.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
Nell’ambito della rassegna Il Mercato della Musica
“Come vestire una canzone, la figura del produttore artistico nella musica” Incontro con Taketo Gohara, produttore artistico e ingegnere del suono.
Taketo Gohara, uno dei produttori più affermati nel panorama attuale (ha lavorato con Motta, Elisa, Brunori Sas, Vinicio Capossela e molti altri) accompagnerà i presenti nel mondo della produzione artistica.
L’incontro, condotto da Pierfrancesco Pacoda, giornalista e critico musicale, sarà un’occasione per parlare della figura del produttore artistico e dell’importanza della veste sonora di una canzone. Si affronterà il tema della scelta del suono in un disco, degli strumenti da utilizzare e di come un produttore possa portare una canzone da un mondo musicale a un altro.
Taketo Ghora inoltre analizzerà attraverso l’ascolto, la trasformazione che hanno subito alcune tracce di famosi progetti, a cui lui stesso ha lavorato.
“Il Mercato della Musica” è un ciclo di incontri organizzato dall’Ufficio Musica del Comune di Bologna in collaborazione con Bologna Welcome, con l’obiettivo di sviluppare l’imprenditorialità musicale e rafforzare le competenze gestionali e manageriali.
L’intero percorso è un viaggio e una guida all’interno del mercato musicale, attraverso la comprensione delle figure professionali che popolano un ambiente tanto complesso e delle attività indispensabili per creare e gestire un progetto.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
giovedì 15 novembre
dalle ore 16: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Mito, Storia & Sogno di Farinelli”
Tavola rotonda e concerto a cura di Musicaimmagine, Roma, in occasione del XX anniversario della fondazione del Centro Studi Farinelli di Bologna. In collaborazione con Museo della Musica, Real Collegio di Spagna, Basilica e Cappella Musicale di San Petronio, Complesso monumentale di Santa Maria della Vita, Villa-museo Molinari Pradelli, Lions Club di Castenaso, La via dell’Anima, Associazione Clavicembalistica Bolognese.
Alle ore 16, tavola rotonda condotta da Flavio Colusso con la partecipazione di Patrick Barbier, Sandro Cappelletto, Vincenzo De Gregorio, Maria Pia Jacoboni, Vincenzo Lucchese Salati, Carlo Vitali, Valerio Losito (Farinelli e la Viola d’amore).
Alle ore 18 concerto “La viola scarlatta… e altre storie d’amore” con Ensemble Seicentonovecento: Margherita Chiminelli, soprano; Valerio Losito, viola d’amore; Flavio Colusso, direttore al cembalo e voce recitante.
Musiche di Giuseppe Adrovandini, Carlo Broschi detto “il Farinelli”, Giacomo Carissimi, F. Colusso, Egidio Romualdo Duni, Luigi Verdi (prima esecuzione assoluta).
Ingresso: € 5,00
ore 19: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito della rassegna I favolosi ’80
“1984. Giulio Delvè” a grande richiesta, MAMbo ripropone l’appuntamento del giovedì dedicato a dieci opere, dieci artisti, dieci anni: trenta minuti per raccontare un’opera della mostra “That’s IT!”.
Dieci incontri coinvolgenti per rivivere l’atmosfera dei favolosi anni ’80. Ogni appuntamento sarà dedicato ad un artista presente in mostra il cui anno di nascita diventa un pretesto per per ripercorrere o conoscere gli accadimenti, le immagini, i protagonisti, le mode, le HIT del periodo. Chi c’era se lo ricorderà, chi non c’era… lo scoprirà.
Per ragazzi dai 12 anni in su e adulti. A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
E se conservi il biglietto di ingresso, agli appuntamenti seguenti paghi solo il costo della visita guidata.
Prenotazione obbligatoria entro le ore 13 allo 051 6496627 (mercoledì dalle 10 alle 17 e giovedì dalle 13 alle 17) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
Ingresso: € 4,00 per visita a persona + ingresso mostra ridotto € 4,00 (adulti). Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per visita a persona + ingresso mostra € 3,00
MOSTRE
Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“L’anima e il corpo. Immagini del sacro e del profano tra Medioevo ed Età Moderna” 10 novembre 2018 – 24 febbraio 2019
I Musei Civici d’Arte Antica proseguono nell’impegno per la valorizzazione delle Collezioni Comunali d’Arte in concomitanza con i lavori di ripristino della copertura di Palazzo d’Accursio, la cui conclusione è prevista nella primavera 2019, promuovendo una nuova esposizione che ne rivisita l’ampio patrimonio permanente alla luce di un nuovo criterio tematico.
Dopo un primo riallestimento incentrato sulla nascita del gusto moderno tra ‘700 e ‘800, il nuovo ordinamento del percorso espositivo propone un tema fondamentale nella cultura figurativa occidentale, la rappresentazione del divino e della figura umana, indagandone l’evoluzione iconografica tra il XIII e il XVIII secolo.
L’esposizione, a cura di Silvia Battistini e Massimo Medica, ricompone alcune delle opere di maggiore rilevanza storico-artistica del museo – tra cui la ricca collezione di sculture e di dipinti medievali dei Primitivi; le preziose tavole di Francesco Francia, Amico Aspertini, Luca Signorelli e le tele di Prospero Fontana, Ludovico Carracci, Michele Desubleo, Guido Cagnacci, Donato Creti, Gaetano Gandolfi, Pelagio Palagi – ordinate secondo due linee di lettura che si alternano nelle sale espositive narrando, da un lato, l’essenza del divino, dall’altra, la vita e i sentimenti quotidiani.
I visitatori hanno così modo di comprendere come anche le più note raffigurazioni religiose e profane non siano rimaste uguali a se stesse nel corso dei secoli, ma abbiano accompagnato il rinnovamento del linguaggio artistico, riverberando il dibattito sulla raffigurazione del corpo umano nel mutare del clima sociale e religioso europeo.
Se il Medioevo ricorre alla rappresentazione del corpo per dare un’identità alla dimensione religiosa nelle sue differenti manifestazioni (Padre Eterno, Cristo, la Vergine, i santi), nel Rinascimento il corpo rappresentato in modo naturalistico diviene fondamentale per dare un volto alla santità e facilitare la divulgazione della dottrina cattolica.
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Guerra illustrata, guerra vissuta. La Grande Guerra a Bologna tra storia e memoria”, fino al 27 gennaio 2019
A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, la mostra presenta i risultati del progetto “La Grande Guerra a Bologna tra Storia e Memoria” finalizzato all’implementazione del portale www.storiaememoriadibologna.it per creare e rendere accessibile, in forma unitaria, una memoria collettiva, cittadina e nazionale sugli avvenimenti legati al primo conflitto mondiale, con particolare riferimento alla memoria dei caduti bolognesi.
L’iniziativa, a cura di Mirtide Gavelli e Roberto Martorelli, intende porsi come un momento di conoscenza e promozione del lavoro di digitalizzazione di fonti documentarie e memorialistiche di diversa natura svolto tra il 2015 e il 2018, attraverso l’esposizione al pubblico di alcuni dei più rilevanti documenti appartenenti a un patrimonio ancora poco conosciuto e in alcuni casi del tutto inedito.
Sulle pareti della sala mostre una selezione di manifesti di propaganda dei prestiti nazionali, recentemente restaurati, rievocano ciò che i nostri antenati potevano vedere sui muri di Bologna e delle altre città italiane ed europee: una propaganda massiccia, multiforme, capillare, perché ogni cittadino senza distinzione di età e condizione sociale, si sentisse “fronte interno” e si comportasse come tale, contribuendo, secondo le sue possibilità, alla vittoria finale.
Nelle vetrine sono esposti documenti e cimeli originali relativi alla città di Bologna, normalmente non visibili al pubblico, che l’implementazione del portale ha permesso di fare conoscere e contestualizzare, riproducendone le immagini e raccontandone la storia. Tra questi, documenti e fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, compresi quelli donati dalle famiglie di Nazario Sauro ed altri eroi della Guerra; memorie del “Pantheon dei caduti illustri” creato all’interno della scuola Laura Bassi negli anni del conflitto; documenti dell’Ufficio per notizie alle famiglie dei militari, la grande esperienza prima bolognese poi nazionale di volontariato femminile; i numerosi ritratti dei caduti rinvenuti nel corso dei lavori.
Attraverso un codice QR, con uno smartphone è inoltre possibile accedere a tutte le notizie e agli approfondimenti contenuti nel portale: la sala dispone infatti di accesso gratuito wireless e il portale stesso è visualizzabile da tutti i device. La valenza fortemente didattica e divulgativa del progetto che si rivolge non solo a un pubblico giovane è testimoniata dalla presenza in mostra di un totem che consente di esplorare la ricostruzione virtuale in 3D del grandioso Lapidario della Basilica di Santo Stefano, così come si presentava nell’anno dell’inaugurazione (1925): con i nomi dei 2.536 caduti della città di Bologna incisi nelle 64 lapidi poste all’interno del chiostro.
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“HOKUSAI HIROSHIGE. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston”, fino al 3 marzo 2019
Il Museo Civico Archeologico ospita le opere dei due più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760-1849) e Utagawa Hiroshige (1797-1858).
La mostra espone, per la prima volta in Italia, una selezione straordinaria di circa 150 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston.
Il progetto, suddiviso in 6 sezioni tematiche, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna | Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono – qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese – come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo. Egli è considerato uno dei più raffinati rappresentanti del filone pittorico dell’ukiyoe. Nei suoi dipinti su rotolo, ma soprattutto attraverso le sue silografie policrome, l’artista seppe interpretare in modo nuovo il mondo in cui viveva, con linee libere e veloci, un uso sapiente del colore e in particolare del blu di Prussia, da poco importato in Giappone, traendo spunto sia dalla pittura tradizionale autoctona sia dalle tecniche dell’arte occidentale.
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle “Trentasei vedute del monte Fuji” del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Si trattava delle “Cinquantatré stazioni di posta del Tōkaidō”, conosciute come “Hōeidō Tōkaidō” dal nome dell’editore che lanciò verso il successo Hiroshige. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta. La qualità delle illustrazioni di paesaggio e vedute del Giappone, la varietà degli elementi stagionali e atmosferici – nevi, piogge, nebbie, chiarori di luna – che Hiroshige seppe descrivere facendoli percepire in modo quasi sensoriale gli valse il titolo di “maestro della pioggia e della neve”.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“È qui. Social pattern design on seating”, fino al 9 dicembre 2018
In occasione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI, il Museo Civico Medievale di Bologna presenta “È qui. Social pattern design on seating”, un progetto di ricerca, dedicato all’abitare, realizzato dagli studenti del Corso di Decorazione per l’Architettura dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Partendo dal racconto di parole, immagini e suoni dei ragazzi delle cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè, gli studenti hanno realizzato i pattern tessili, stampati su tessuto fine serie presso l’azienda Dino Zoli Textile, per Jointly, una originale collezione di sedute. L’archivio dei segni ed il patrimonio orale raccolti durante gli incontri, sono stati rielaborati graficamente dagli studenti nelle 29 stampe tessili dalle nuove narrazioni.
“È QUI”, la frase stampata su una delle sedute in mostra, rende simbolicamente presente la relazione frutto della mescolanza delle diverse identità, fatta di desideri, emozioni e ricordi che hanno ispirato il percorso di lavoro. Ed è partendo da qui che gli studenti Bingjie An, Xi Chen, Hanssen Diaz, Arianna Fiorentino, Xue, Jiang Samira Khajavi, Ghazaleh Kohandel, Debora Lago, Weiguo Lai, Ruobi Li, Baoyi Liu, Ruiqi Ma, Elora Ndini, Ailar Noori, Sara Ruggeri, Yuxiang Wang, Ning Yu, Luo Zhang, Liyuan Zheng, Yianxi Zhou hanno sviluppato la loro sperimentazione, fatta di quell’esperienza iniziale di incontro unita ai personali linguaggi di ricerca.
Promosso dall’Accademia di Belle Arti e dai Musei Civici d’Arte Antica, il progetto, patrocinato dalla Fondazione Dino Zoli di Forlì, è sostenuto dalla Dino Zoli Textile di Forlì e dal Progetto Recooper in collaborazione con le cooperative sociali La Fraternità e Arca di Noè di Bologna per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
La mostra, a cura di Vanna Romualdi con il coordinamento di Laura Giovannardi, è parte del progetto culturale “Patrimonio, risorse per lo spazio pubblico, strumenti per la ricerca artistica contemporanea” promosso dall’Accademia di Belle Arti di Bologna.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Ritorno al Futuro? Dalle scuole all’aperto alle nuove esperienze educative nella natura”, fino al 9 dicembre 2018
Il MAMbo dedica a un tema di grande attualità – le scuole all’aperto – la mostra “Ritorno al futuro?dalle scuole all’aperto alle nuove esperienze educative nella natura”, a cura di Mirella D’Ascenzo e Mino Petazzini. Le scuole all’aperto, nate per la cura dei bambini gracili e cagionevoli, furono infatti anche fucina di sperimentazioni pedagogiche e didattiche innovative, grazie al contatto quotidiano con l’ambiente naturale e ad un nuovo rapporto tra indoor e outdoor.
Attraverso documenti originali, fotografie, oggetti e video la mostra ripercorre alcune tappe fondamentali del rapporto educazione/natura dal ‘700 a oggi, soffermandosi sulle scuole all’aperto dai primi del Novecento – Bologna fu allora una tappa significativa e originale – fino alle più recenti esperienze educative in natura, di cui Bologna è ancora un luogo di sperimentazione interessante.
L’iniziativa è promossa da Istituzione Bologna Musei e Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni del Comune di Bologna in collaborazione con Fondazione Villa Ghigi e Università di Bologna. L’esposizione si realizza inoltre nell’ambito di un più ampio progetto dal titolo I retroscena del museo: realizzare e far vivere una mostra, a cura del MAMbo in collaborazione con Oficina Impresa Sociale, che è risultato vincitore del bando “Prendi parte! Agire e pensare creativo” ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con la finalità di promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.
Info: www.mambo-bologna.org
“VHS +. Video/animazione/televisione e/o indipendenza/addestramento tecnico/controllo produttivo 1995/2000”, fino al 17 febbraio 2019
Nello spazio espositivo della Project Room, vocato alla riscoperta di alcuni degli episodi artistici più stimolanti e innovativi originati in ambito artistico bolognese e regionale, il MAMbo presenta “VHS +”.
Il progetto espositivo, nato da un’idea di Saul Saguatti (Basmati Film) e Lucio Apolito (Opificio Ciclope) con la curatela di Silvia Grandi e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Arti dell’Università di Bologna, si configura come un dispositivo di pulsazioni audio-visive che nascono dall’ibridazione di differenti linguaggi, formati e pratiche di comunicazione video sperimentata in Italia tra il 1995 e i l 2000, raccontando il sogno elettronico di una stagione in cammino tra l’analogico e il digitale.
La produzione del periodo esorbita dall’autorialità individuale per estendersi a una dimensione collettiva, costituendosi in gruppi indipendenti di ricerca media-culturali che diventano veri e propri marchi, come Opificio Ciclope, Fluid Video Crew, Ogino Knauss, Otolab e Sun Wu Kung di cui la mostra documenta i peculiari approcci espressivi. In un mondo ancora senza bacheche, chat, social media e YouTube, questi laboratori pionieristici hanno materialmente costruito schermi di proiezione nelle loro rispettive residenze – Link Project a Bologna, Forte Prenestino a Roma, CPA ExLonginotti a Firenze, Garigliano e Pergola a Milano – sviluppando fucine creative sintonizzate con le coeve sperimentazioni più avanzate a livello europeo.
“VHS +” trova un’estensione on-line nel sito www.vhsplus.it, in cui sono consultabili materiali d’archivio e di approfondimento.
La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Eurovideo che ha concesso le forniture strumentali per l’allestimento impianto audio-video.
“That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, fino al 6 gennaio 2019
Il MAMbo apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine”, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi.
L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione.
“That’s IT!” (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia.
L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980.
La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
“Io sono Mare”, fino al 2 dicembre 2018
“Io sono Mare” è la mostra, realizzata in occasione di Gender Bender, con tavole e disegni originali dedicata all’omonimo libro a fumetti per l’infanzia di Cristina Portolano per la collana Dino Buzzati di Canicola. Un viaggio fantastico ed evocativo di una bambina e del suo amico pesce pagliaccio antropomorfo, un’avventura straordinaria, vissuta tra sogno e realtà, attraverso cui poter riflettere sulle tematiche dell’identità e della scoperta di sé, sui desideri e sulle emozioni.
Cristina Portolano, illustratrice e fumettista, è nata a Napoli nel 1986. Vive e lavora a Bologna. È autrice di “Quasi signorina2 (2016, Topipittori) e “Non so chi sei” (2017, Rizzoli Lizzard). Ha collaborato a “Storie della buonanotte per bambine ribelli” (2017, Mondadori).
Villa delle Rose – via Saragozza 228/230
“Mariella Simoni. 1975 – 2018”, fino all’11 novembre 2018
Villa delle Rose prosegue la sua programmazione espositiva – dal 2018 improntata a un posizionamento e una progettualità dal taglio internazionale – con “Mariella Simoni. 1975 – 2018”, mostra che, grazie allo sguardo curatoriale di Barbara Vanderlinden, riscopre e rilegge il percorso ormai quarantennale di un’importante artista italiana, che ha fatto dell’apertura al mondo e dell’attitudine al nomadismo una delle sue cifre stilistiche ed esistenziali.
Sono visibili oltre venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra gli esordi degli anni Settanta fino agli sviluppi più recenti e spaziano tra le diverse tecniche con le quali Mariella Simoni si è confrontata: installazione, pittura, disegno, ceramica, interventi con elementi botanici o con il vetro. Alcuni importanti lavori che hanno fatto parte di mostre seminali per lo sviluppo del suo percorso artistico, sono stati ricostruiti e resi nuovamente visibili dopo quarant’anni a Villa delle Rose, ad esempio “Cinque stanze” – installazione realizzata nel 1978 nel suo appartamento di Via Crivelli a Milano, a pochi passi dalla Galleria Luigi De Ambrogi – oppure “Sedia”, esposto all’interno di “All’altezza del cuore”, alla Galleria Karen e Jean Bernier di Atene nel 1980.
In questo periodo, nel 1978, troviamo un punto di contatto con la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, della quale il MAMbo ha raccolto l’eredità: Mariella Simoni partecipa, con l’intervento “Sciarada”, a “Cara morte” (Gavirate, Varese, 30 aprile 21 maggio 1978), rassegna con la quale l’allora direttore della GAM Franco Solmi creò un “gemellaggio” in occasione della grande mostra su più sedi “Metafisica del Quotidiano” (giugno – settembre 1978), ospitandone anche la documentazione nel catalogo dell’esposizione.
La peculiare natura del lavoro di Mariella Simoni rende complesso fare una selezione tra le sue opere: da una parte un ampio ventaglio di registri espressivi, dall’altra una relativamente ridotta gamma di tematiche ricorrenti, sulle quali torna sovente, affrontandole da angolazioni diverse e servendosi di media differenti. Partendo da questi presupposti, l’intento curatoriale di Barbara Vanderlinden non è stato tanto quello di costruire una retrospettiva rappresentativa dei principali lavori dell’artista e proporre un corpus omogeneo di opere, quanto quello di portare alla luce connessioni nascoste, generando nuove e inedite prospettive.
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Lodi per ogni ora. I corali francescani provenienti dalla Basilica di San Francesco”, fino al 17 marzo 2019
La mostra, realizzata nell’ambito del Festival Francescano, presenta una nutrita selezione dei vari cicli liturgici, realizzati tra il XIII e il XV secolo per la basilica bolognese di San Francesco, che attualmente fanno parte della ricca collezione di codici miniati del Museo Civico Medievale di Bologna. Tra questi si segnala la serie di preziosi graduali francescani riccamente miniati dal cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, protagonista assoluto della decorazione libraria bolognese della fine del Duecento. Prossimi a questa anche la serie poco più tarda degli antifonari, anch’essi ampiamente decorati, ispirandosi in parte alle più antiche esperienze del Giotto assisiate, evidentemente filtrate in città attraverso lo stesso ordine dei frati minori. A queste prime serie di corali ne seguirono altre nel corso del Quattrocento, quando i frati minori si affidarono a vari miniatori coordinati dal bolognese Giovanni di Antonio, per decorare intorno al 1440-50 alcuni dei loro libri liturgici, anch’essi presentati in occasione della mostra.
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali”, fino al 6 gennaio 2019
La promessa di regalare al visitatore suggestioni uniche e originali del nostro territorio – racchiuse già nel titolo della mostra per immagini “Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo di Enrico Pasquali” – viene ampiamente mantenuta nel collage di emozioni in bianco e nero che il Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo (CER) ha ideato ed organizzato con la collaborazione di numerosi partner per valorizzare non solo una delle opere idrauliche più importanti del paese, ma per celebrare l’attività dell’uomo laborioso.
L’esposizione consegna al nostro presente la rilevanza del Canale per le economie agroalimentari di parte dell’Emilia e di gran parte della Romagna. Al contempo essa ci fa compiere un salto all’indietro, in un universo composito fatto di essenzialità, cruda, reale, quasi documentaristica, rappresentato dal maestro di neorealismo di Castel Guelfo, nato in quella fetta di terra bagnata dal Sillaro spesso indicata come spartiacque di confine tra l’Emilia e la Romagna, che ha iniziato il “mestiere” di fotografo a Medicina.
In mostra viene esposta una scelta significativa dei lavori di Enrico Pasquali degli anni ’50-’60 e un video con una ricca serie di testimonianze orali e interviste a lavoratori, tecnici, progettisti e dirigenti, protagonisti dell’avviamento dei lavori del Canale Emiliano Romagnolo, recentemente realizzate da Sonia Lenzi, con la regia di Enza Negroni.
“Scultura e Impresa. Mostra personale dello scultore Michele D’Aniello”, fino al 27 gennaio 2019
Il progetto “Scultura e Impresa”, nato nel 2008 da un’idea dello scultore Michele D’Aniello, annovera ad oggi circa 80 aziende, nazionali ed internazionali, che in questi anni, con entusiasmo, hanno accolto e aderito al progetto positivo e innovativo di arte contemporanea.
Ciò che la mostra presenta è il valore della bellezza e dell’ingegno, della tenacia e del coraggio; è la storia dei valori e il suo motto è riassunto in queste poche parole: “La forma dei Valori, i Valori della Forma”, da sempre filo conduttore di Scultura e Impresa e di tutta l’arte di D’Aniello.
“Scultura e Impresa” si svolge con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna, del Comune di Pianoro e di Unindustria Bologna.
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L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.