Percorriamo insieme il Parco della Montagnola, con una passeggiata per scoprire la nascita di un giardino che apre le porte della città.
La nascita della Montagnola, il parco sopraelevato che si incontra subito fuori dalla stazione iniziando a percorrere via Dell’Indipendenza verso Piazza Maggiore, si fa comunemente risalire al XIV secolo, quando i cittadini bolognesi in rivolta distrussero la residenza fortezza del legato francese Bertrand du Pouget (Bertrando del Poggetto: 1280-1352) che fu inviato in Italia dalla sede papale (che era allora in Francia ad Avignone) per annettere alla Chiesa i territori sotto la giurisdizione imperiale e con l’obbiettivo – riuscito – di conquistare Bologna.
La tradizione vuole che il cumulo delle macerie del palazzo papale distrutto dai rivoltosi – che sorgeva nell’attuale zona di Porta Galliera – abbia dato vita al rilievo da cui nacque appunto la Montagnola.
È più probabile però che siano stati i rifiuti e i residui degli scavi per le fondamenta dei grandi palazzi signorili del Rinascimento a creare la collina, dato che le pietre per edilizia venivano sempre riutilizzate e mai abbandonate.
Ad ogni modo, su questa altura che un tempo permetteva una vista panoramica su una Bologna non ancora disegnata da grandi arterie e da alti palazzi, nel XVII secolo fu inaugurato il primo giardino pubblico cittadino: un’area verde di ritrovo e di ricreazione aperta a tutti, un concetto di condivisione pubblica degli spazi quasi all’avanguardia per quell’epoca.
La creazione del giardino risale circa al 1660 e naturalmente era un giardino molto diverso da quello attuale, che ha avuto numerosi interventi durante i secoli, specialmente in epoca napoleonica e poi alla fine del XIX secolo.
Dall’occupazione francese arriva infatti la creazione della promenade della Montagnola, il viale circolare sulla sommità, con i quattro vialetti alberati che si diramano verso l’interno.
Nel 1896 fu poi inaugurato l’ingresso monumentale con la doppia scalinata (il Pincio di Bologna) che rientrava in un progetto più ampio di edilizia celebrativa intorno alla neonata stazione ferroviaria, che non ebbe seguito se non con la scalinata e con il rettilineo di via Indipendenza.
Per secoli la Montagnola è stata adibita anche a luogo per spettacoli, giochi, corse, parate militari e voli in aerostato, oltre a diventare teatro della battaglia dell’8 agosto 1848, che si concluse con la temporanea cacciata degli austriaci da Bologna.
Era anche luogo di mercato, come adesso, con le bancarelle lungo i vialetti della collina di fronte alla moderna Piazzola. Difatti, in epoca più antica della nostra si andava già alla montagna del mercato, che viene citata anche in un atto processuale (del tribunale del Torrone di Bologna) del lontano 4 febbraio 1590, come luogo nel quale sedici ragazzi vennero arrestati per aver fatto a sassate tra la folla; alcuni di loro dissero di essere merciai e di trovarsi li per lavoro in occasione del mercato: nove di loro furono puniti pubblicamente con tre strappi di corda, gli altri sette furono staffilati in carcere.