Dal 14 febbraio 2013 l’innovazione tecnologica si installa tra i reperti e porta le terme al Museo Archeologico.
Grazie ad una consolidata collaborazione con il Mare Termale Bolognese, a partire da domani, nella sala VII del Museo, dedicata alla collezione romana, sarà possibile interagire con un grande plastico che riproduce in scala un impianto termale romano di fine I secolo a.C. – inizi I secolo d.C.
Si tratta di una soluzione didattica ed innovativa che coniuga il sapere archeologico con le potenzialità dell’informatica: una struttura sagomata di plexiglass contiene infatti ambienti digitali resi con perizia, che illustrano il percorso termale in ogni sua parte, dalla sequenza tepidarium-caldarium-frigidarium (gli ambienti a temperatura differente che costituiscono il cuore terme antiche) fino alle palestre, ai locali di servizio e alle vivaci botteghe che spesso circondavano gli impianti termali nel mondo romano. Il plastico offre quindi al visitatore la possibilità di muoversi con un proprio avatar all’interno delle terme e di accedere a contenuti speciali attraverso piccoli video, per scoprire tutti i segreti di una pratica sentita come momento fondamentale della vita e segno di civiltà nel mondo romano e di cui le “spa” odierne sono la continuazione e la reinterpretazione.
Il plastico è stato presentato per la prima volta durante la prima edizione di Archeopolis – i 2200 anni di Bononia, nel settembre 2011. Con contenuti forniti dagli archeologi del Museo, il plastico è opera della ditta Pentagono ed è proprietà del Mare Termale Bolognese che ne ha permesso la collocazione in museo.
La presenza del codice QR sul pannello informativo permetterà ai visitatori dotati di smartphones di accedere a contenuti speciali relativi al mondo termale di ieri e di oggi.