Uno dei palazzi più importanti nella storia di Bologna è quello della Mercanzia, nella piazzetta di fronte alla torre Asinelli. Dalla fine del XIV secolo Palazzo della Mercanzia stabilisce e regola le attività commerciali di Bologna., e nessuna sede era migliore di questa per ufficializzare le norme dei rapporti tra la città e i suoi studenti, che affluivano da tutta Europa per frequentare lo Studio (antico nome del’università bolognese).
Malgrado periodi di rapporti non sempre idilliaci durane i nove secoli di vita dell’università più antica del mondo occidentale, gli studenti hanno sempre rappresentato una grande risorsa per Bologna e per i bolognesi: una risorsa sia culturale che economica.
A testimonianza della cura con la quale si conducevano questi rapporti già nel passato, resta ben visibile e leggibile ancora oggi la lapide murata nel Palazzo della Mercanzia sul lato di via Castiglione. Questa lapidE risale all’inizio del XV secolo, per ricordare l’esenzione da ogni dazio concessa nel 1417 agli scolari dello Studio di Bologna. Il testo è questo:
I privilegi in virtù dei quali gli scolari nulla devono pagare per i libri e le altre cose d’uso vettovaglia e vestito tanto proprie quanto dei loro famigli furono confermati essendo rettore dei Citramontani il signor Giuliano de’ Davanzati e vice rettore degli Ultramontani in signor Pietro di Poggiomarino di Catalogna
Le definizioni di Citramontani e di Ultramontani che si leggono nel testo si riferiscono rispettivamente agli studenti italiani e a quelli stranieri, dal nome delle due corporazioni un tempo esistenti a Bologna. Le corporazioni si dividevano al loro interno in Universitas, ovvero gruppi di studenti provenenti dalla stessa località o nazione: da questo termine derivò poi il nome di Università.