Inaugurata il 21 giugno, “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine” è la prima mostra curata da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, che resterà nelle sale del museo fino all’11 novembre 2018…
Un’esposizione che figura tra gli eventi di punta di Bologna Estate 2018 e che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, con un taglio dichiaratamente generazionale, indagagando gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese e tratteggianodo una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica.
Il titolo dell’esposizione, That’s IT – IT rappresenta in questo caso anche il codice con cui l’Unione Europea individua l’Italia – rimanda ad una una serie di interrogativi in prospettiva aperta, dialettica e magmatica intorno alla varietà nelle possibili combinazioni tra luogo di nascita, di studi e di lavoro degli artisti che diventa emblematica di una fluidità che rifugge le etichette: ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’ autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale?
A queste domande la mostra fornisce, se non delle risposte dirette, almeno alcuni importanti indizi come per esempio il fatto che tra i 56 protagonisti dell’esposizione siano stati inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero, ma che hanno studiato in Italia.
Ecco i protagonisti, elencati in ordine di anno di nascita
Matilde Cassani (1980), Giuseppe De Mattia (1980), Margherita Moscardini (1981), Michele Sibiloni (1981), Riccardo Benassi (1982), Ludovica Carbotta (1982), Danilo Correale (1982), Andrea De Stefani (1982), Giulio Squillacciotti (1982), Marco Strappato (1982), Carlo Gabriele Tribbioli (1982), Ian Tweedy (1982), Invernomuto (Simone Trabucchi, 1982 e Simone Bertuzzi, 1983), Francesco Bertocco (1983), Giovanni Giaretta (1983), Lorenzo Senni (1983), Alberto Tadiello (1983), IOCOSE (Filippo Cuttica, 1983, Davide Prati, 1983, Matteo Cremonesi, 1984 e Paolo Ruffino, 1984), Elia Cantori (1984), Giulio Delvè (1984), Elena Mazzi (1984), Diego Tonus (1984), Calori&Maillard (Violette Maillard, 1984 e Letizia Calori, 1986), Federico Antonini (1985), Alessio D’Ellena (1985), Nicolò Degiorgis (1985), Riccardo Giacconi (1985), Adelita Husni-Bey (1985), Diego Marcon (1985), Ruth Beraha (1986), Elisa Caldana (1986), Roberto Fassone (1986), Francesco Fonassi (1986), Petrit Halilaj (1986), Andrea Kvas (1986), Beatrice Marchi (1986), The Cool Couple (Niccolò Benetton, 1986 e Simone Santilli, 1987), Filippo Bisagni (1987), Benni Bosetto (1987), Lia Cecchin (1987), Alessandro Di Pietro (1987), Stefano Serretta (1987), Giulia Cenci (1988), Tomaso De Luca (1988), Julia Frank (1988), Marco Giordano (1988), Orestis Mavroudis (1988), Valentina Furian (1989), Parasite 2.0 (Stefano Colombo, 1989, Eugenio Cosentino, 1989 e Luca Marullo, 1989), Alice Ronchi (1989), Emilio Vavarella (1989), Irene Fenara (1990), Angelo Licciardello (1990) & Francesco Tagliavia (1992), Caterina Morigi (1991), Margherita Raso (1991), Guendalina Cerruti (1992).
Le opere visibili al MAMbo, che comprendono installazioni, video, fotografia, interventi sonori, sculture, performance, pitture, opere su carta, sono inserite in un allestimento aperto e privo di barriere, che si appropria di tutti gli spazi del museo, tra i quali quelli del Dipartimento educativo e il bookshop, fino a sconfinare nell’adiacente Parco del Cavaticcio in cui, durante l’inaugurazione di giovedì 21 giugno, a partire dalle ore 22 dal Palco del Biografilm Festival uno degli artisti in mostra, Lorenzo Senni presenterà il live set “Persona”, mentre una serie di screenings di opere filmiche sarà visibile al Cinema Lumière. A questi spazi fisici si aggiunge il nuovo profilo Instagram di MAMbo che per l’occasione sarà gestito come una sala espositiva virtuale in cui saranno visibili materiali prodotti dagli artisti.
Da segnalare la proposta del Dipartimento educativo MAMbo che si affianca alla mostra proponendo “I favolosi anni ‘80” uno speciale format tematico rivolto a ragazze e ragazzi dai 12 anni in su, ma adatto anche a un pubblico adulto e che coinvolge gli adolescenti partecipanti ai Campi Estivi dell’Istituzione Bologna Musei in momenti di creatività con le artiste Irene Fenara e Adelita Husni-Bey.
E infine That’s IT!, è anche un libro con testi istituzionali di Matteo Lepore e Roberto Grandi e saggi che riflettono sul concetto di generazione nell’arte, a partire da quello del curatore della mostra, Lorenzo Balbi a cui si aggiungono quelli commissionati a: Lucia Aspesi; Giorgina Bertolino e Vittoria Martini; Lucrezia Calabrò Visconti e Gabriele Tosi con il contributo di Serena Osti; Michele D’Aurizio; Chris Fitzpatrick, Pavel Pyś e Kate Strain in conversazione a tre; Caterina Molteni, Fabiola Naldi, Marta Papini, Cesare Pietroiusti, Andrea Viliani.
Il volume contiene inoltre le interviste di Stefano Vittorini ad Alberto Garutti, Giulio Paolini, Giuseppe Penone e Michelangelo Pistoletto. Una speciale sezione è dedicata agli interventi degli artisti che, come in un ulteriore spazio espositivo, hanno concepito delle opere ad hoc, stampate su pagine staccate e componibili nell’ordine che si preferisce, facendo diventare la pubblicazione una sorta di mostra nella mostra.